Manresa, 12 febbraio 2022 – “Io sono nessuno, e nessuno è perfetto”. Questo è il motto di Chima Moneke, l’ala forte di origini nigeriane del Baxi Manresa che ha fatto innamorare non sono i tifosi della sua squadra, ma gli appassionati di pallacanestro di tutto il paese. La sua squadra vola sia in ACB che in Basketball Champions League (dove affronterà Treviso) come non faceva da un quarto di secolo, e lui ne è il leader sia in campo che fuori.
I numeri parlano chiaro: Chima Moneke sta registrando una media di 14 punti, 8.1 rimbalzi e 19.5 di valutazione a partita in campionato, ma è anche l’anima e il cuore della squadra, grazie al suo carisma e al suo carattere autentico ed estroverso.
Ama definirsi “il giocatore più cool dell’ACB” e si gode il momento di gloria sia personale che di squadra. Abbiamo avuto l’occasione di scambiare quattro chiacchiere con lui al termine dell’ampia vittoria per 94-73 contro il Casademont Zaragoza nella sfida valevole per la 22ª giornata di campionato.
“Credo che abbiamo il tipo giusto di giocatori, le persone giuste. Vogliamo vincere, giochiamo aggressivi, ci alleniamo duramente, crediamo in noi stessi e nel nostro allenatore, e ci divertiamo! Ci troviamo bene anche fuori dal parquet, che è importante, e non siamo soddisfatti. La gente pensa che, visto che abbiamo vinto qualche partita, ci possiamo sentire appagati… No! Abbiamo vinto questa partita, ora pensiamo alla prossima“.
Il Baxi Manresa si è qualificato per la Copa del Rey, i cui quarti di finale inizieranno la settimana prossima, e i catalani saranno impegnati nel “derby” contro il Barça, che sembra la squadra più in forma d’Europa, ma che hanno battuto un mese fa.
“Ogni partita della Coppa sarà durissima. Abbiamo battuto il Barça due volte questa stagione, ma sappiamo che questo non conta. Sono entusiasta di giocarci, di vedere com’è l’ambiente, e anche del fatto che possiamo vincere. Noi giochiamo per vincere ogni partita, quindi non c’è differenza se il nostro rivale si chiama Obradoiro, Andorra o Barcellona: noi rispettiamo chiunque, sappiamo che ogni partita è complicata”.
Prima di atterrare in Catalogna, Chima Moneke ha giocato diversi anni nel campionato francese, diverse stagioni in seconda divisione, prima di approdare all’Orleans Loiret in ProA la scorsa stagione, campionato nel quale ha avuto l’occasione di conoscere i suoi attuali compagni di viaggio (e di simpatia), il belga Ismael Bako, l’anno scorso all’ASVEL Villeurbanne, e Sylvain Francisco, ribattezzato “Paquito el manresano” (Chorale Roanne).
“Effettivamente io, Bako e Francisco ci conoscevamo già prima di ritrovarci qui, e questo è stato molto importante per me ad inizio stagione. La nostra personalità combacia sia in campo che fuor: ci troviamo bene, ci divertiamo, anche in campo. Sono felice, e sono contento di averli come compagni di squadra”.
L’ACB è il campionato migliore in Europa, e Chima Moneke spera di restarci a lungo.
“Assolutamente. è il miglior campionato del continente e non me ne voglio andare... a meno che non vada in NBA! Le cose non sono andate così, ma mi piace molto la Spagna e mi trovo benissimo qui. Non so cosa avrà in serbo il futuro, ma essere in Spagna è fantastico”.
La personalità di Moneke, Bako e Francisco sembra estremamente differente rispetto a quella del coach del Baxi Manresa Pedro Martínez, storico allenatore ultrasessantenne, con tantissima esperienza e titoli alle spalle, e dalla parvenza alquanto seria.
“Sì, lui è fatto così… e noi siamo come siamo! Ci ha voluti per una ragione, e ci abbiamo messo un po’, ma abbiamo capito cosa vuole da noi. Nessun allenatore mi ha mai impedito di essere me stesso, se lo facesse, non sarebbe il coach giusto per me, ma ovviamente lo rispetto tantissimo. So quando è il momento di essere seri e quando quello di divertirsi. La cosa perfetta è che abbiamo il giusto livello di serietà, e un grande livello di divertimento”.
“È il connubio perfetto, perché io potrei essere lo stesso giocatore, ma non rendere allo stesso livello in un ambiente differente. La cosa più importante è che sto bene, mi sento felice. E gioco meglio“.
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Manresa è una “piccola” ma storica squadra, una dimensione ideale per Chima Moneke.
“La cosa che mi piace di più di Manresa è il fatto che sia una squadra piccola, come ho sempre giocato in tutta la mia carriera. Mi è successo nel passato di dover dimostrare il mio valore giorno dopo giorno… e qua è lo stesso, probabilmente abbiamo uno dei due budget più bassi del campionato, ma questo non cambia i giocatori in campo. Sono contento di essere uno dei giocatori di questa squadra che sta sorprendendo, spero che continueremo a rendere i nostri tifosi così orgogliosi, perché il loro modo di amare e supportare il basket è splendido”.
In Catalogna da un paio di settimane sono decadute tutte le restrizioni per quanto riguarda la presenza di pubblico nei palazzetti, dopo due anni di pandemia che giocatori così aperti e amati dal pubblico hanno sofferto particolarmente.
“Certo, Le ultime due stagioni sono state differenti. L’anno scorso da novembre a giugno abbiamo giocato senza pubblico, e guardando indietro è stato davvero strano. Tutti ne hanno sofferto, ma io soprattutto, perché l’intrattenimento è parte del gioco, e sono contento per loro. Io cerco sempre di interagire con i tifosi, e cercare che si sentano parte del gioco. La gente qua a Manresa è fantastica, perché ama il basket, lo conosce, e ti appoggia anche quando le cose non vanno bene. La gente mi riconosce per strada ed è fantastico!”.
Laura78