Come i contadini dopo tanti giorni di sole e sereno temono una grandinata che rovini il raccolto, ecco che per l’Olimpia Milano dopo tante vittorie in fila e prestazioni convincenti è arrivato uno stop inaspettato forse, ma solo da chi non conosce le dinamiche dell’Eurolega con questo formato e tutte queste partite.
Prima o poi doveva succedere, è successo stavolta proprio contro l’amato/odiato ex Djordjevic che di Milano e di Messina conosce molto bene punti di forza, punti deboli, abitudini, vizi e virtù. Sasha si sta confermando comunque un coach in netta crescita, che sa preparare bene le partite e che mette molti bastoni tra le ruote dei carri altrui.
Il suo Fenerbahce è una squadra atletica, fisica e con un livello non disprezzabile di talento anche se le assenze di De Colo e Vesely abbassano ovviamente la media. Ma per le caratteristiche dei biancorossi sarebbe stato auspicabile una loro presenza, come si è visto all’andata. Perché avrebbe diminuito, specie il francese, il tasso atletico e la qualità difensiva e quindi agevolato la presa di un vantaggio in attacco, perché di quello si ciba il sistema offensivo di Messina.
Prendere vantaggio e capitalizzarlo possibilmente con una tripla piedi per terra o con una penetrazione al ferro: eventi rarissimi in questa serata storta. Sintomatiche le 3 stoppate subite da Troy Daniels su altrettanti tentativi di tiro dai 6,75…Per dire. E sintomatica la fatica di Delaney ed Hall per costruirsi un tiro.
E in una partita come questa la mancanza di Shields e Mitoglou, due che sanno finalizzare ma anche creare attacco per sé e per gli altri, è venuta fuori prepotentemente. Ed è in queste partite sporche e ruvide che sarebbe servita la presenza di uno scorer, di un esterno che metta punti istantanei, che levi le castagne dal fuoco anche a costo di forzare tiri ed uscire dal seminato tattico. Quel giocatore che Grant non è e che potrebbe essere Kell.
E sarebbe servita anche la presenza di un lungo attaccante perché se la difesa mette una pressione forte sugli esterni, giocando con Melli, Ricci, Hines e Tarczewski che hanno come unica opzione stare a 7 metri da canestro facendo un consegnato e rollando o aprendosi dopo un blocco per tirare l’attacco diventa monotono.
Invece con un arma tattica come un lungo attaccante le cose cambierebbero: qualche palla in post basso, la difesa che deve riempire l’area, più spazio e libertà per gli altri. Ma so benissimo che è una tipologia di giocatore che cozza con le idee (difensive ma non solo), di Messina e che pertanto difficilmente vedremo a roster. Io però rimango della mia idea. E voi?
Adesso dopo la trasferta di Trento altro doppio turno con la trasferta a Kaunas e il match casalingo contro Baskonia. Due partite solo all’apparenza facili e scontate. Urge recuperare energie, mentali e fisiche, perché senza quelle è dietro l’angolo lo 0-2. La classifica rimane ottima anche dopo questa sconfitta e sarebbe il caso di foraggiarla con due vittorie perché poi dopo la sosta per le Coppe nazionale il calendario si complica…
IL TABELLINO: OLIMPIA MILANO – FENERBAHCE ISTANBUL 60 – 71
DIAMO I NUMERI
150 – i secondi passati dall’inizio della partita prima che uno delle due squadre sia riuscita a sbloccare il risultato. Sta diventando una costante per l’Olimpia Milano, forse cambierei qualcosa nel quintetto iniziale. O forse anche nel riscaldamento, inteso come i minuti prima della palla a due e non la caldaia del Forum…
67 – la percentuale al tiro da due punti dei turchi a fronte di un 43 per la squadra milanese. Chiaro che sia una delle statistiche chiave visto poi che da tre punti entrambe le squadre non hanno tirato bene. E significativo della difficoltà a concludere vicino al ferro contro difese fisiche con Melli principale uomo in difficoltà (0/6 da due). Sarà sta l’emozione dell’ex…
21 – i minuti di Bentil in campo. Ne avrebbe meritati di più perché è stato il migliore per Milano e perché i suoi compagni di reparto non è che abbiano brillato particolarmente. Si sta dimostrando comunque, tolte due partite anonime, un acquisto azzeccatissimo anche se son curioso di vedere la redistribuzione di minutaggi e responsabilità una volta tornato Dino Mitoglou. Ho timore che per rendere debba restare in campo almeno 15-20 minuti…
8 – il voto alla partita di Guduric. Giocatore che rispetto a prima dello sbarco Nba è molto più completo e già questa è un anomalia. Nel 2018 era un ottima guardia realizzatrice e stop, ora Djordjevic lo fa giocare pure da point guard (ma anche da point forward), e lui risponde con assist, rimbalzi e parecchi punti anche con tiri veramente complicati.
Sorvolo sul gesto finale, so che molti di voi gli hanno urlato dietro cose irripetibili, ma a me piace che un giocatore si comporti così. E’ il sale dello sport, provocazioni comprese. Sono abbastanza vecchio, ahimè, per ricordarmi di Drazen Petrovic, di Sasha Danilovic, di Enzo Esposito, di Mario Boni, dell’attuale assistant coach milanese e di tanti altri giocatori che sono ricordati ancora oggi dopo decenni per la loro personalità derivante anche da gesti e provocazioni. Vogliamo giocatori robot sempre con la stessa faccia, senza che lascino trasparire alcuna emozione? Per dirla alla Vasco Rossi c’è chi dice no, io voglio quelli sanguigni e genuini che mi facciano arrabbiare se avversari o esaltare se indossano la maglio biancorossa.
14 – i punti, silenziosi ma fondamentali, di un obiettivo di mercato estivo Olimpia Milano che risponde al nome di Devin Booker. Forse, e dico forse, sarebbe stato il tassello mancante sotto canestro stante la Tarczewski comedy che ormai si trascina dallo scorso anno. A sto giro è stato il killer di Milano: 6/7 al tiro con due triplone più 8 rimbalzi.
7 – il mio voto ad Achille Polonara. Non ha giocato da Mvp come faceva a Vitoria ma dopo un inizio difficile si è reso utilissimo alla causa con giocate di atletismo e di esperienza. Personalmente mi scoccia che vesta la maglia di un top team estero (come d’altronde mi scoccia per Hackett o Fontecchio), vorrei vederlo da noi ad alzare il livello della vituperata LBA anche se da avversario visto che a Milano nel ruolo c’è più traffico che sulla Milano-Meda alle 7 di mattina. Dovremo accontentarci di vederlo in maglia azzurra…
SALA STAMPA
Cristiano Garbin
@garbo75