Sottolineo che ho il massimo rispetto nei confronti di Reggio Emilia, la squadra della mia città. La seguo dall’85, dai 14 anni, da tifoso, dal ’90 da giornalista, per molte testate.
Racconto la Reggiana perchè la conosco bene, la frequento appunto da 36 anni, ne ho 50 e da 31 faccio solo il giornalista, professionista da 22.
Partiamo dall’attualità. Attilio Caja, coach dell’UnaHotels Reggio Emilia non fa più conferenza stampa di vigilia, parla solo tramite il comunicato inviato da Davide Draghi, media e comunicazione. Stessa cosa lo scorso anno con Antimo Martino, complice la pandemia. Prima, Maurizio Buscaglia era puntuale negli incontri di vigilia, al di là dell’insofferenza che manifestava nel rispondere alle mie domande perchè slegate dall’attualità e per le testate di riferimento.
Non voglio neanche scandagliare tutte le società di basket di LBA, di certo Treviso e Venezia propongono il tecnico il giorno prima del match, la Virtus Bologna ruota da Scariolo al secondo a magari un dirigente, ma mi chiedo perchè un allenatore tosto ma anche dialetticamente felice di esporsi come Attilio Caja non incontri i giornalisti.
Post partita. A Casalecchio di Reno siamo andati solo per una gara di coppa, tutto bene, buffet ottimo ma per il dopo gara alla conferenza stampa la preghiera di Davide Draghi è di limitarci alla partita, nelle domande, ovvero il contrario di quanto interessa a vannizagnoli.it e alle testate correlate.
Parla anche un giocatore, a rotazione, talvolta il ds Filippo Barozzi, lo standard sono ancora le dichiarazioni tramite l’ufficio stampa della società, brevi ma mai memorabili.
Certo, il nostro taglio sulla storia, sul personaggio, sui massimi sistemi, a caldo può pure non piacere, non si capisce peraltro perchè le altre testate tacciano.
I cestisti durante la settimana tacciono da sempre, mai che vengano portati in conferenza stampa, parlano solo alla presentazione – la scorsa stagione raramente siamo stati invitati – e a rotazione nei dopopartita. Perchè?
Facile. Le esclusive vengono riservate per Carlino e Gazzetta, i giocatori e gli altri tesserati vanno ospiti a Basketime, di Caraffi, Filippo Bartoli e Lorenzo Marcacci. Le storie che piacciono a noi vengono riservate alla stampa nazionale, alla Gazzetta dello Sport tramite Francesco Pioppi, molto sponsorizzato da Andrea Tosi, il redattore di Bologna, già capo della redazione basket oppure per Il Corriere dello Sport – da Reggio Emilia Nicolò Valli è giovane, nel tempo hanno scritto Luca Corsolini ed Elisabetta Ferri -.
Su Tuttosport, perso 3 anni fa da Vanni Zagnoli per i video e le domande particolari, quando ha occasione agisce direttamente Piero Guerrini.
Esclusive con immagini, i videoraccontoni che piacciono a vannizagnoli.it, si concedono ai siti di primo piano, La Giornata Tipo in inverno venne a raccontare Kobe Bryant e Reggio Emilia, mentre anni fa Wired riprese un brano di allenamento di Massimiliano Menetti.
A Reggio Emilia manca da anni la radio ufficiale, fu Radio Erre, prima radio Reggio, per chi non si abbona a Eurosport player c’è l’opzione Teletricolore, sorta di radiocronaca in tv, senza immagini, voce di Caraffi e compagni.
Sempre bella la trasmissione di Telereggio, il lunedì sera alle 22:30, con Luca Montanari e Ferruccio Landini e ospiti tramite skype o tecnologie simili, a distanza, dura un’ora, è un peccato che non vada in onda in prima serata, il basket lo meriterebbe.
Carlino Reggio Emilia 3 anni fa proponeva i poster dei grandi ex e anche interviste durante la settimana, i personaggi che piacciono a noi. Linda Pigozzi ha sposato il capocronista Giuseppe Galli, sono di Rivalta, alla periferia sud di Reggio Emilia, lei non ha la personalità, l’esperienza di Mauro Grasselli, tornato in provincia, da capo, dopo avere raccolto l’eredità di Maurizio Bezzecchi, da oltre 20 anni in LBA.
Al Carlino, Daniele Barilli è la firma storica, fu corrispondente della Gazzetta dello sport dopo Ezio Fanticini – che per anni firmava senza essere alle partite, in trasferta con la Reggiana calcio o impegnato nel commento e nella gestione delle pagine sul calcio – e prima di Pioppi, scelto da Tosi, con cui Barilli non ha mai avuto grande feeling. Daniele si limita a commentare la partita, raramente scrive di basket durante la settimana, è un peccato perchè il suo carisma manca alla città. Memorabili le sue battaglie personali contro Bezzecchi e Marco Lamperti, a fine anni ’80, ma pure non amava Paolo Boesso, scudettato a Pesaro. Daniele si fa sempre leggere, detto da uno che l’ha sempre sofferto, anche se il suo stile fin troppo colloquiale finisce con l’essere ripetitivo.
A Telereggio il basket è sponsorizzato dal direttore, Mattia Mariani, di Novellara, terra di pallacanestro, negli anni ha sempre coinvolto i commentatori storici, Fabrizio Montanari, visto a lungo anche su Teletricolore, e Roberto Guazzetti, il lunedì mattina. Da anni è fuori dai media Adelmo Tagliavini, grande esperto anche internazionale, che andava negli Usa e mandava corrispondenze a Telereggio.
Reggiosera.it non pubblica basket, lo fa Reggioreport.it con Paolo Comastri, alpino, esperto di motori e presente anche alla Reggiana.
Al PalaBigi c’è sempre stato Prnews, per anni Vanni Zagnoli ha chiesto a colleghi contributi a rotazione, da un decennio l’ha preso in mano l’ufficio stampa di Pallacanestro Reggiana, da Gaia Spallanzani a Davide Draghi.
Rai3 Emilia Romagna propone spesso immagini e notizie della UnaHotels.
In tutto questo manca spesso l’approfondimento, il pezzo di lettura, l’affrescone, la paginata con i personaggi di ieri e di oggi, l’intervistona al personaggio avversario di Reggio Emilia, l’amarcord di impatto.
Le pagelle, ecco, dimenticavamo. Sul tamburo, quando la partita è di sera, Francesco Pioppi per Il Resto del Carlino e uno per la Gazzetta, fra Linda Pigozzi, Adriano Arati e Nicolò Valli, sono valutazioni di qualità, di esperti, di appassionati.
Ultimo appunto. A me piacerebbe l’incontro stampa con chi lascia Reggio, uno straniero tagliato, l’allenatore esonerato, un giocatore che si ritira, un giovane che va in prestito.
Per non parlare delle giovanili, solo al raduno sono intervistabili, di fatto solo a noi, interessano, con la scusa che sono minori e per loro in effetti la deontologia giornalistica è molto tutelante.