Trieste. 7 marzo 2021 – Tutta la crudeltà della pallacanestro nel finale in volata tra Allianz Pallacanestro Trieste e Acqua San Bernardo Cantù.
Un posticipo della 21^giornata che ci consegna una partita intensa e combattuta, per quanto abbia regnato la frenesia per larghi tratti. Una beffa per Cantù, che forse avrebbe meritato la posta in palio per la sfrontatezza con cui ha condotto per tre quarti abbondanti.
Allo stesso tempo, però, la squadra di Piero Bucchi non può che piangere se stessa, avendo gettato al vento 4 possessi consecutivi sul +6. Proprio nel momento in cui avrebbe potuto sigillare un successo fondamentale in ottica salvezza.
A maggior ragione nel week-end in cui Varese e Trento muovono la classifica, sconfiggendo a sorpresa Sassari e Milano. Se i due punti fossero effettivamente arrivati, non c’è dubbio che gran parte del merito sarebbe stata attribuibile a un Jaime Smith irreale.
Da career-high, con 30 punti, 2 rimbalzi, 3 assist, 9 falli subiti e 32 di valutazione. Una prestazione gigantesca che aveva consentito di ribaltare il migliore avvio triestino. I giuliani hanno in Mike Henry il proprio uomo ovunque e in Marcos Delia una presenza dominante nel pitturato. Oltre che un abile cesellatore dal post-alto, con i 4 assist che avrebbero potuto essere anche di più, se i padroni di casa avessero punito maggiormente dagli angoli.
Ben presto, però, i ragazzi di Dalmasson perdono il filo del discorso, accumulando perse (16 alla fine) e scatenando il contropiede canturino. Il massimo vantaggio brianzolo sul 22-35 è campanello d’allarme chiaro che Juan Fernandez raccoglie. Il play si mette sulle spalle la squadra e firma 7 punti filati per rimettere i suoi in carreggiata sul -6.
Cantù risponde innescando Sha’Markus Kennedy sopra il ferro mentre Laquintana rileva il lobito ed entra finalmente in partita con lo sprint di fine primo tempo.
Non cambiano i protagonisti nella ripresa e nemmeno i grandi assenti. Frank Gaines da una parte e Milton Doyle dall’altra litigano con la partita e non sono un fattore. L’impressione è che possa vincere chi sbaglia meno. In realtà, più che altro, è Cantù a perderla sbagliando per ultima.
Manca il colpo del k.o. a 3 minuti dalla fine. Si inceppa in attacco, con 3 possessi di vantaggio da difendere. Non sono sufficienti a impedire di esporsi all’orgoglio dell’Allianz, che trova in Davide Alviti l’eroe inaspettato con la tripla del pareggio nell’ultimo minuto di gioco. Dopo una partita nella quale era rimasto sempre ai margini. Aggiunge la rubata sulla rimessa ospite (incomprensione Smith-Leunen?) che significa sorpasso.
La freddezza di Fernandez in lunetta fa il resto e fissa il 82-79 finale che vuol dire sesto posto solitario e riscatto dopo la sconfitta di Brindisi di sabato scorso.
Per Cantù c’è da sgomitare in fondo alla classifica. Superata da Trento e raggiunta da Varese. Non un bel cielo sopra le proprie teste, ma con questo spirito si può sperare.
Allianz Pallacanestro Trieste-Acqua San Bernardo Cantù 82-79
Parziali: 16-19, 42-45, 61-65, 82-79
Sala Stampa
Eugenio Dalmasson
“E’ stata una partita complicata, potevamo immaginarlo visti anche i risultati di ieri e quelli di oggi. Ogni partita, ormai, è una finale: Cantù ha giocato un match importante per intensità, agonismo e fisicità e questo ci ha dato problemi, ma siamo stati bravi a non disunirci, a tenere duro ed a portare a casa i due punti nel finale. Sono due punti molto pesanti e da lunedì torniamo in palestra per migliorare le cose che oggi abbiamo fatto con meno precisione: oggi, forse più di altre volte, abbiamo buttato via qualche pallone di troppo per mancanza di determinazione o per eccesso di generosità dentro l’area; avere maggiore lucidità e freddezza nel gestire queste situazioni ci potrà dare certamente qualcosa in più nel prosieguo”
Tommaso Laquintana
“Vittoria dopo una settimana in cui ci siamo allenati benissimo tutti i giorni, con il cuore, per cui eravamo sicuri di noi perché il lavoro paga sempre e così è stato. Non abbiamo mai mollato, siamo rimasti concentrati e da qui è arrivata una vittoria sofferta, ma per questo ancor più bella; personalmente sento moltissimo la fiducia di Eugenio e degli assistenti e non mi era mai capitato di avere uno staff che crede così tanto in me, sono molto contento e mi fa piacere. Per quanto riguarda il prosieguo del campionato, pensiamo al primo obiettivo che è la salvezza, giocando partita dopo partita e vedremo che cosa succede alla fine. Ci tengo a ringraziare Cerne e Bussani per tutto ciò che stanno facendo per me, istruendomi sulla città e sul dialetto triestino“
Piero Bucchi
“Una partita che abbiamo condotto per gran parte. Ci è mancato il colpo del k.o alla fine, avendo avuto a disposizione tiri completamente aperti. Anche contro la loro zona abbiamo costruito dei buoni tiri, ma ci è mancata quella freddezza per fare il passo in più. Però ho visto tante cose positive. Sicuramente torniamo a casa con una sconfitta, ma ancora con la convinzione che il lavoro è questo e dobbiamo continuare su questa squadra. La squadra è stata gagliarda, vivace, pur con degli errori e soffrendo a rimbalzo. Però l’atteggiamento è stato buono, da battaglia“
Le pagelle
Allianz Pallacanestro Trieste
Hrvoje Peric 5,5: La condizione atletica è in crescita, ma ancora non riesce a tradurre il tutto in fatturato utile alla squadra
DeVonte Upson 5: Tanta energia, come di consueto, ma non canalizzata sempre al meglio
Juan Manuel Fernandez 7: Ha il grande merito di riacciuffare la partita nel momento in cui i suoi toccano il fondo a inizio secondo quarto. Glaciale in lunetta nei secondi conclusivi. Il solito cuore che fa provincia. Huevos grandes
Tommaso Laquintana 6: Il lobito Fernandez gli mostra la via e lui esegue a parire dal finale di secondo quarto. Jaime Smith, però, lo fa ammattire
Marcos Delia 8: Banchetta nel pitturato in mezzo ai ragazzini di Cantù. Giocate di grande esperienza dal valore inestimabile
Myke Henry 8,5: Prestazione solidissima del numero 15. Sembra ce ne siano tre in campo. Doppia-doppia granitica da 20 punti e 12 rimbalzi
Daniele Cavaliero 4,5: 19 minuti in cui palesa una certa difficoltà fisica. Chiude con la virgola e 4 errori al tiro
Matteo Da Ros 4: Ne combina di tutti i colori, rischiando di riscrivere il finale per un vincitore diverso. Per sua fortuna, Alviti e Fernandez non sono d’accordo
Milton Doyle 4: Inconsueta timidezza in una serata da 0 punti e 0/7 al tiro
Davide Alviti 6,5: 14 minuti di cui 13 trascorsi ai margini della partita. Non è quello del girone d’andata, è evidente. Riesce comunque a essere decisivo con due giocate fondamentali dell’ultimo minuto. Questo vuol dire avere qualcosa di buono dentro
Acqua San Bernardo Cantù
Frank Gaines 4,5: Trova la doppia cifra quasi per inerzia, vista la mole di tentativi e il protagonismo ingombrante. Risulta dannoso più che altro
Donte Thomas 6: Poco appariscente, ma bravo a lavorare nelle pieghe della partita. Segnali di presenza ed è un merito per chi ha già vissuto almeno due stagioni in una
Jaime Smith 8,5: Maestoso. Fa pentole e coperchi per Cantù. Forse anche troppo, visto che sembra arrivare con il fiato corto sul finale
Sha’Markus Kennedy 5,5: Il suo pick and roll chiuso sopra il ferro crea più di qualche grattacapo alla difesa di Trieste, ma la giovane età lo tradisce in tante occasioni
Gabriele Procida 6: Cresce di partita in partita sul piano delle letture. Prestazione non sui notevoli standard recenti. Serata di passaggio
Maarten Leunen 6: Si accende a intermittenza, è vero, ma le luci sono ancora talmente accecanti da far perdonare alcune ombre
Jaaziel Dante Johnson 6: La microwave canturina è in piena efficienza e si vede sin dai primi possessi. Peccato che abbia una batteria poco resistente
Jordan Bayehe 4: Il duello con Delia è eccessivamente impari in questo momento
Andrea Pecchia 5: Il suo impatto sulla partita è trascurabile
Francesco Sacco
@sacco941