La prima sosta dedicata all’attività delle Nazionali, con l’Italia impegnata nei prossimi giorni nella bolla di Tallinn, ci offre l’opportunità di fare un bilancio di quanto visto nelle prime nove giornate di LBA.
Impossibile non focalizzare la nostra attenzione sulla squadra più sorprendente di questo inizio di stagione all’interno dello Stivale. Ovvero la Happy Casa Brindisi.
Partiamo dal fondo. Brindisi è seconda solamente all’Olimpia Milano, versione schiacciasassi, in testa alla classifica a punteggio pieno. Record di otto vittorie e una sola sconfitta per la squadra pugliese. Peraltro, i successi ottenuti dalla squadra allenata da Frank Vitucci si incastonano in una serie di otto referti rosa consecutivi, tutt’ora aperta.
Qualcosa di pressochè inedito nella storia di Brindisi, visto che il precedente record rimanda alle 7 W filate della stagione 1980-81. Dopo la sconfitta rimediata all’esordio a Venezia, Brindisi non ha più sbagliato e rappresenta una minaccia alla stabilità delle gerarchie pre-costituite.
Soprattutto, Brindisi è una squadra con un’identità già ben formata, nonostante un ampio restyling estivo sul mercato. Cosa ancora più importante, in questo momento riesce a imporla su ogni tipo di avversario ed è tutto testimoniato dai numeri.
Grazie al prezioso servizio di Hack a Stat, possiamo immediatamente notare come l’attacco brindisino sia una delle eccellenze attuali espresse dalla pallacanestro nostrana. Brindisi ha il secondo miglior offensive rating della Lega, con 117.8 punti segnati su 100 possessi. Meglio solo l’Olimpia Milano (tanto per cambiare) con un mostruoso 123.2.
Brindisi ci arriva, innanzitutto, grazie a una scelta ben precisa. Vitucci ha a disposizione una batteria importante di giocatori atletici e fisici. Soprattutto nel quintetto base. Va da sè la ricerca di impostare la partita su un ritmo alto, sfruttando il più possibile la transizione come situazione di gioco primaria. Insomma, imporre e farsi rincorrere piuttosto che il contrario, magari speculando sulle caratteristiche dell’avversario.
Che spettacolo Brindisi!! 😍😍😍
— Eurosport IT (@Eurosport_IT) November 22, 2020
Thompson illumina con un assist da effetti speciali, Gaspardo vola a schiacciare. Per Brindisi 8 vittorie di fila in @LegaBasketA. 🔥🔥🔥#LBASerieA | #EurosportBASKET | @HappycasaNBB pic.twitter.com/Ix2OGv0HpF
Il dato sul PACE, che afferisce al numero dei possessi giocati da una squadra, è il quinto assoluto non per caso (74.4). Normale quando il motore della macchina è un playmaker dalle caratteristiche di Darius Thompson.
Alla seconda stagione in quel di Brindisi, il vice-capitano sta compiendo un ulteriore salto di qualità. 13.7 punti e 4.1 assist di media in poco più di 27 minuti sul parquet. Togliendosi lo sfizio di stabilire il massimo stagionale con una prova da 25 punti nella memorabile vittoria della settima giornata in casa della Virtus Bologna.
Molto a che fare con il rendimento di Brindisi nella metà campo offensiva ce l’ha pure l’acquisto principe dell’ottimo mercato di Simone Giofrè. D’Angelo Harrison è arrivato con il compito di colmare il vuoto, dopo l’addio di Adrian Banks, nel ruolo di guardia titolare.
Le aspettative erano alte, la sua fama di scorer puro lì ad accompagnarlo. Impressioni pienamente confermate. Brindisi ha pescato un giocatore devastante per la sua capacità di segnare in tutti i modi e quasi in tutte le situazioni di gioco. Un uomo incredibilmente competitivo, che tende a elevare ulteriormente in maniera direttamente proporzionale all’aumentare del tasso agonistico della partita. Un degno candidato al premio di MVP.
Se possibile, addirittura un upgrade nella metà campo difensiva, rispetto al suo predecessore. Almeno in quei frangenti in cui la sua prerogativa caratteriale esplode e lo galvanizza, nonostante non sia ricordato per le sue doti nella parte di campo meno amata. Avere un fisico bestiale (cit.), con due gambe da running back del football americano, lo aiuta a diventare un osso duro sulla palla, nel momento in cui riesce a muovere velocemente i piedi, con qualità anche nello scivolamento laterale.
Brindisi ha pure una dimensione interna con pochi paragoni in LBA. La coppia Willis-Perkins, dal peso specifico piuttosto elevato, è sinonimo di versatilità tecnica e potenza.
L’allievo di John Calipari a Kentucky è un’ala grande dalla doppia dimensione. Uno dei vantaggi che offre è la possibilità di gestire favorevolmente le spaziature e, quindi, la convivenza con l’altro lungo biancoblu. Essendo in grado di “fatturare” anche in proprio, costringe le difese a fare delle scelte piuttosto delicate, considerando che un bomber come Harrison attrae già molte attenzioni.
Di conseguenza, l’attacco di Brindisi risulta imprevedibile. Alla lunga, qualche vantaggio da sfruttare arriva. Poi, stiamo parlando di un autentico uomo-squadra fin dai tempi del college. Un atleta in grado di essere collante e incidere in tutti gli aspetti del gioco. La sfiorata tripla doppia da 14 punti, 10 rimbalzi, 9 assist, 2 stoppate e 2 recuperi, in faccia alla Virtus Bologna, lo testimonia.
Derek Willis arma totale: sfiorata la tripla doppia 😱💥🤏
— Eurosport IT (@Eurosport_IT) November 7, 2020
14 punti
10 rimbalzi
9 assist
31 di valutazione#LBASerieA | #EurosportBASKET | @HappycasaNBB | @derekxwillis pic.twitter.com/ma6jJ7Ytzz
Nick Perkins, invece, è pura potenza nei pressi del ferro. Anche una certa dose di malizia, nonostante la giovane età per un interprete del suo ruolo (24 anni). Interessante la sua dimensione di giocatore da post-alto in via di sviluppo, grazie a una discreta mano dai 4-5 metri.
Questa situazione ha favorito il tentativo di schierarlo insieme all’altro centro della squadra, l’esperto Ousman Krubally, elemento più da ricezione dinamica e da innescare sul pick and roll. Se c’è un’area dove può migliorare, è quella di utilizzare il post-basso non soltanto per andare a concludere 1vs1, ma anche per sfruttare il raddoppio e riaprire sul perimetro.
Laddove non mancano gli attori pronti a sfruttare la chance. Tra i quali non sta brillando particolarmente James Bell. Il primo colpo del mercato brindisino, in ordine temporale, sta viaggiando su percentuali abbastanza inusuali dall’arco (16/61 per un 26,2%). Tuttavia, non conterei sul proseguimento del suo letargo balistico. Resta uno spot-up shooter potenzialmente assai funzionale nel gruppo di Frank Vitucci.
Altra chiave della stagione brindisina è il rendimento della propria panchina. Giocatori come Alessandro Zanelli e Raphael Gaspardo sono delle certezze aggiunte ormai e fanno si che Brindisi perda raramente il flusso del proprio gioco.
Riccardo Visconti è la piacevole sorpresa. Prima stagione in A con un ruolo certo nelle rotazioni, è cresciuto in maniera decisa dopo una partenza in sordina. Tanto da essere in grado di risultare decisivo in determinate circostanze. Come nella bella vittoria contro il Darussafaka Istanbul, debutto in FIBA Basketball Champions League. Mattia Udom, invece, ha portato il suo mattoncino pesante nella trasferta di Sassari, quando Willis era forzatamente bloccato a casa dal Covid.
In precedenza, abbiamo fatto riferimento alla capacità di Brindisi di controllare e imporre il proprio ritmo, così come di dare rapido impulso alla propria transizione. Presupposto fondamentale, in tal senso, è il controllo dei rimbalzi e qui, semplicemente, Brindisi è praticamente la migliore del lotto.
Seconda con 41.6 carambole a partita (meglio solo Trieste a 41.8, ma su un numero di partite ben inferiore). Brindisi, però, è nettamente prima per la percentuale di rimbalzi presi rispetto a quelli disponibili (56,3%, la seconda resta tre punti sotto). Così come, nello specifico, sia per quanto riguarda i difensivi (79,1%) che quelli offensivi (33,8%).
Avere tante seconde opportunità in attacco non è importante squisitamente per una questione di trovare il canestro con continuità. Tale condizione limita la possibilità di correre in campo aperto e favorisce notevolmente l’esecuzione di una buona transizione difensiva.
Essere costretti ad attaccare contro la difesa schierata, contro una squadra ben strutturata fisicamente e atleticamente, può essere un discreto mal di testa.
Brindisi non abbonda di specialisti veri e propri nella metà campo difensiva. Ciò nonostante, si colloca a un buon sesto posto nella graduatoria relativa al tiro da due concesso (52%) e al quinto nel tiro da tre (34%, 1° Milano con il 31%). Tutto questo si traduce nel proprio defensive rating: 104. Meglio solamente Milano, ancora una volta, con un irreale 95.
Le chiavi si chiamano collaborazione, buona comunicazione e disposizione all’extra-sforzo. Tutte qualità che, combinate, creano un sistema in grado di compensare e nascondere le lacune individuali. Magari portando l’attacco in zone maggiormente gradite, laddove si può essere efficaci per caratteristiche. Brindisi lavora molto bene contro i post-up, sfruttando la capacità dei propri lunghi di tenere il contatto, oltre alle qualità di squadra già sottolineate.
La conclusione finale che si trae è che Brindisi lavora molto bene insieme, con una chimica e degli automatismi solitamente tipici delle squadre costituitesi da parecchio tempo. Mentre questo gruppo ha conosciuto una autentica rivoluzione nella off-season.
Non si può far altro che togliersi il cappello di fronte alla professionalità di questi giocatori innanzitutto. Per poi rendere merito alla qualità degli insegnamenti di un allenatore piuttosto sottovalutato negli anni (nonostante avesse fatto cose egregie già a Varese), ma che si sta togliendo delle grandissime soddisfazioni in Puglia.
Il binomio con Simone Giofrè, ovvero la mente dietro alle felici intuizioni di mercato, è uno dei più collaudati e illuminati della LBA. Per la felicità del popolo appassionato di Brindisi che si può godere, seppure disgraziatamente a distanza, una squadra che non si pone limiti.
Specialmente alla luce di un mese di dicembre che proporrà gli impegni casalinghi contro Cantù e Pesaro e le trasferte in quel di Cremona e Milano, per uno scontro al vertice che si preannuncia incandescente. Sulla carta, un calendario non da 5 stelle di difficoltà. Ottima occasione per puntellare il proprio status e, perchè no, provare a detronizzare Milano.
I ragazzi di Ettore Messina, nelle prossime quattro giornate, affronteranno Sassari in casa e Virtus Bologna in trasferta. Sognare il sorpasso non è impossibile, per quanto rappresenti un dolce sfizio comunque meno importante del proprio percorso di crescita. Perchè questa Brindisi ha impressionato, ma ha ancora margine per acquisire ulteriore credibilità.
Questa Brindisi sta scrivendo la storia, ma non è finita qui…
Francesco Sacco
@sacco94