Quando scompare un giocatore, un atleta come Luigi detto Gigi Serafini, centro di 210 cm. classe ’51, è veramente facile decantarne le lodi oltre che rammaricarsi per la sua scomparsa prematura ed inaspettata.
Sì perchè Gigi Serafini era un centro vecchio modello, come quelli che ci hanno fatto innamorare di questo sport agonistico e dove si fonde l’agilità con la forza fisica.

Gigi Serafini in maglia Xerox Milano vs Dino Meneghin
Gigi Serafini era alto, tosto, forse un pò legnoso nella sua essenza tecnica, ruvido sì ma con le mani educate.
Però non solo questo perchè Gigi Serafini era veramente quello che nel nostro sport si suole chiamare o definire il “gigante buono”: sempre allegro, positivo, gentile, educato e rispettoso.
Quando entrava in campo, beh, si trasformava. Lo sapevano bene gente come Dino Meneghin, Renzo Bariviera, Renzo Vecchiato, Ivan Bisson e tanti, tanti altri.
Erano gli anni in cui non era mica un problema trovare centri in Italia, di scuola e formazione italiana perchè c’erano in sovrabbondanza.
Ecco, Gigi Serafini forse era l’antitesi al centrone per antonomasia italiano qual’era Dino Meneghin, famoso per le sue innumerevoli vittorie in Italia ed i Europa con la maglia di Varese prima e di Milano dopo.
Eh sì perchè Gigi Serafini era più alto anche del Grande Dino ma meno cattivo, forse, di lui.
Perchè era più un signore dei canestri insomma, un gentleman apprezzato tanto dagli avversari che nelle cinque squadre che hanno caratterizzato la sua carriera, iniziata nel 1968 e conclusa nel 1986: Virtus Bologna, la Pallacanestro Milano 1958, Reyer Venezia, Fabriano Basket ed infine alla Pallacanestro Firenze.
Sicuramente lo scudetto del 1975-76 e la Coppa Italia del 1974 con le V Nere bolognesi hanno lasciato in Gigi Serafini un segno molto forte in lui e nella storia del team felsineo ma, almeno per il sottoscritto, era il centrone che assieme a Chuck Jura condusse la Pallacanestro Milano a due stagioni da record, sfiorando addirittura la semifinale Playoff contro ogni pronostico.
Eppoi il bronzo con l’Italbasket nel ’71, agli Europei di Germania, in Azzurro sino al ’79.
Era nato a Casinalbo, in provincia di Modena, quindi Emiliano DOC ed aveva da poco tempo festeggiato il 69° compleanno. Ma lottava da tempo contro il solito male incurabile che così tante vite Gigi Serafini, un atleta che tutti amavano a Bologna e che lui, con la sua stazza, avrà certamente e come sempre mai mollato un centimetro.
Grande rimbalzista, a Piazzale Astarita era famoso per l’uso che faceva con i gomiti e la sua stazza per raccattare tanti rimbalzi.
Ma pure per piazzare dei blocchi micidiali per liberare al tiro Gianni Bertolotti.
Oppure per convertire a canestro gli assist splendidi di Charlie Caglieris, “Il Nano” come soleva chiamarlo lui, dall’alto dei suoi 210 centimetri, assieme al Marine, Marco Bonamico ed a Terry Driscoll!
In panchina in quegli anni un certo Dan Peterson.
Adesso starà già sgomitando lassù, dove il cielo si confonde con le nuvole e dove a fare canestro, dall’altro dei centimetri, statene certi, ci sarà solo lui con quel suo sorriso contagioso!
Ecco anche dei video-ricordi by Vanni Zagnoli
Dino Meneghin by Vanni Zagnoli
RIP Gigi Serafini!!
Fabrizio Noto/FRED