Roma, 20 agosto – Anche uno dei giocatori più esperti e validi tra gli italiani ancora senza contratto ha trovato casa. Ariel Filloy ha firmato con la Carpegna Prosciutto Basket Pesaro dopo aver trascorso le prime settimane di preparazione da semplice aggregato alla squadra di Coach Jasmin Repesa.
Il Play-Guardia classe 1987 nativo di Cordoba (Argentina), ma di formazione italiana tra CRABS Rimini e Basket Rovereto, non ha bisogno di particolari presentazioni. La sua lunga carriera spesa interamente in Italia parla da sé e lascia facilmente intuire quelle che sono le qualità utili nel nuovo ciclo di Pesaro.
Esperienza e versatilità in primis, ricoprendo due ruoli sul perimetro e completando così un reparto che conta già la presenza di Matteo Tambone e Justin Robinson. Senza dimenticare gli altri acquisti estivi Carlos Delfino e Frantz Massenat naturalmente.
Ariel Filloy non rappresenta solamente un plus sul piano tecnico, però. L’ex della Reyer Umana Venezia nell’ultima stagione porta con sé anche, se non soprattutto, leadership e mentalità vincente. Uno di quei giocatori che può risolvere parecchie grane agli allenatori, non avendo alcun timore di prendersi responsabilità pesanti, talvolta anche realizzando canestri decisivi.
Proprio come ha iniziato a fare nel 2009. Dopo essere stato firmato dall’Olimpia Milano, quando fu girato in prestito a Cremona e vinse il campionato di A2, con Stefano Cioppi in panchina. Incroci del destino che accadono, a volte, nelle carriere ad alti livelli visto che Ariel ritroverà nell’avventura marchigiana colui che è diventato Direttore Sportivo della Vuelle, nel frattempo.
Dolce vizietto che gli è rimasto addosso, fino alle due esperienza in laguna con la maglia di Venezia. Nella stagione 2016-17 lo scudetto, il primo storico trionfo della società orogranata. Il ritorno per disputare la stagione 2019-20 agli ordini di Walter De Raffaele e la vittoria della Coppa Italia nella Zurich Connect Final Eight di Pesaro. Altro incrocio del fato, fase finale disputata proprio alla Vitrifrigo Arena, che sarà il suo palcoscenico nell’anno cestisitco che sta per cominciare.
Personalità che si fa esempio, quindi riconosciuta all’interno dello spogliatoio da parte dei compagni. Gruppo che lo nomina Capitano a Pistoia, per esempio, nella sua esperienza in Toscana tra il 2014 e il 2016.
Esempio da consolidare nel lavoro quotidiano, situazione in cui emergono forza di volontà e umiltà. Quest’ultimo, valore fondamentale che lo ha aiutato negli anni di gavetta in Legadue. La già citata Cremona nel 2008, Scafati nel 2009, Pistoia nel 2010 e Trieste nel 2012.
Tutte tappe preziose in un percorso che lo ha portato a conquistarsi a pieno diritto la massima categoria italiana nel 2013 a Reggio Emilia, per poi non mollarla più. Un cammino che lo ha portato fino alla Nazionale. Vissuta in un primo momento da ragazzo, premiato con una Medaglia di Bronzo agli Europei U20 del 2007. Riconquistata nel suo anno d’oro, il 2017, quando forse non se lo aspettava più. Ettore Messina nota il suo impatto sulla Nazionale nelle Qualificazioni agli Europei e lo porta in Israele per la Fase Finale.
Avrebbe dovuto partire dalle retrovie nelle rotazioni. Fin dalle amichevoli di preparazione, invece, il CT azzurro si accorge di poter assegnare un ruolo più importante a un uomo arrivato alla ribalta internazionale alla soglia dei 30 anni. Ariel lo ripaga oltre ogni più rosea aspettativa. 9.3 punti di media in 19.4 minuti di utilizzo con il 61,1% da 2 e il 41,9% da tre. Terzo marcatore di squadra alle spalle di Belinelli e Datome, con Gallinari chiamatosi fuori per infortunio dopo un “incidente” in amichevole contro l’Olanda a Trento. Una sorpresa a tutti gli effetti.
Tutto questo è Ariel Filloy, l’ultimo acquisto della Carpegna Prosciutto Basket Pesaro.