Non poteva esserci migliore antipasto della sfida del Mediolanum Forum tra Ax Armani Exchange e Vanoli Cremona, che rivedremo giovedì a Pesaro per la Final Eight di Coppa Italia con un peso specifico ben differente.
40 minuti tirati, con le due squadre a scontrarsi a viso aperto e con un finale ammantato di un clima gia’ da playoff, tra qualche recriminazione verso la terna arbitrale, lato ospite, e la volontà dei giocatori milanesi di non vivere una nuova beffa a distanza di 48 ore dal finale di partita amaro in quel di Barcellona.
Confronto interessante per i temi tattici su cui si giocherà il passaggio alle semifinali di coppa, in parte anche prevedibili, ma definitivamente svelati questa sera.
Milano dovrà ripartire dalla capacità di battere l`uomo e creare vantaggio dal palleggio, concretizzando il tutto con le buone letture delle giocate che abbiamo visto in diversi passaggi del primo tempo, mettendo in ritmo in propri tiratori.
Cremona, invece, ha le armi per poter pensare al primo colpaccio, nel difficile tentativo di difesa del titolo ottenuto la scorsa stagione, a patto di riuscire a mettere in difesa la fisicità della ripresa, inframezzando con continuita’ corpi tra gli attaccanti biancorossi e il canestro, necessario presupposto per trovare canestri facili in contropiede e, quindi, mettere pressione sui giocatori di Messina, che in questo momento sembrano perdere sicurezza e serenità al primo momento critico.
Se poi la banda di Meo Sacchetti riuscisse a imprimere un ritmo alto alla contesa e riuscisse a sfruttare maggiormente Ethan Happ anche spalle a canestro, magari in funzione dei compagni con scarichi rapidi sul prevedibile raddoppio milanese dopo il primo palleggio del giovane centro americano (il ragazzo mostra già fondamentali abbastanza solidi, una buona capacita’ di correre in campo aperto e impressiona con le sue partenze in palleggio fronte a canestro) allora potrebbe davvero arrivare a dama.
In attesa di una crescita del gioco collettivo sulla lunghezza dei 4 periodi, Milano si affida al talento offensivo individuale per strappare due punti importanti per proseguire la sua risalita in classifica e accorciare sul secondo posto di Sassari (pur senza riuscire a ribaltare il -4 dell`andata)
Allora concentriamoci su stati di forma e umori dei soldati di Ettore Messina alla vigilia del primo appuntamento decisivo della stagione.
Inevitabile partire da Vladimir Micov: passano stagioni e chilometri, le gambe non saranno certamente più brillantissime, ma questa resta comunque squadra nelle sue mani. Nel momento in cui il pallone ha cominciato a scottare, i compagni lo eleggono a giocatore-capo e trovano in lui un rifugio. Lui trasforma in canestri e (due) punti in classifica, ma questo è un bene fino a che punto?
Non è passato inosservato, nella ripresa, un confronto prolungato e abbastanza fitto con il coach prima di un suo ingresso sul parquet: se il risultato è la classe, l`agonismo e la voglia di vincere vista nel quarto periodo, ben venga per Milano.
Meno dominante rispetto alle recenti uscite, ma complessivamente comunque positiva la prestazione di Kaleb Tarczewski, divenuto punto di riferimento assoluto per questa Olimpia. Con Happ ha le mani piene, come si suol dire, ma non se la cava per niente male, specialmente nella propria meta’ campo, nella quale ha pieno controllo del proprio fisico e riesce a negare praticamente tutte le giocate in post basso al suo avversario. Venisse servito con maggiore continuità in attacco…
Partita dai due volti, invece, per Michael Roll e Kiefer Sykes: la guardia ex Maccabi è essenziale nei primi venti minuti, quando viene innescato con gli scarichi e può mettere in mostra le sue doti di tiratore. In grande affanno nella ripresa quando la difesa allungata di Cremona lo costringe a prendere decisioni rapide. 40 minuti che sono specchio fedele del giocatore.
Quanto al folletto di Chi-Town, è chiaro che il minore ingombro fisico che riscontra nelle aree italiche lo agevola e non poco. Tuttavia, la questione non si esaurisce qui: trova la sua comfort zone nella possibilità di attaccare rapidamente il ferro. Nel momento in cui, per meriti difensivi altrui, gli viene imposto uno stop e si trova costretto a ragionare, ecco che tende ad andare nel pallone e il pallone diventa una patata bollente da scaricare a qualche compagno più esperto.
Capitolo italiani: buono il contributo di Capitan Cinciarini, termometro biancorosso nel postino approccio alla partita nei primi minuti del quarto iniziale. Ancora in rodaggio Brooks, un po’ discontinuo nel tagliafuori a rimbalzo, con relativi benefici per Cremona. In grande difficoltà Amedeo Della Valle e Paul Biligha: hanno perso continuità nelle ultime settimane e si vede. Il numero 00, in particolare, è piantato sulle gambe e viene battuto troppo facilmente in 1vs1.
Il countdown sta per scadere: tutti i discorsi fatti in questi mesi sulla squadra di Messina troveranno raffronto al primo appuntamento con un trofeo. Milano probabilmente non parte come favorita, ma giochera’ comunque con la pressione di chi è tenuto a vincere e questo lo sanno bene le avversarie. Dalla capacità biancorossa di gestirla passerà gran parte dell`esito finale.
Francesco Sacco
@sacco94