Per la Dolomiti Energia Trentino che domenica alle 17.30 giocherà con la S.Bernardo Cinelandia Cantù, c’è da confermarsi nel novero di quelle squadre che sono a ridosso della zona playoffs pronte ad approfittare di ogni eventuale passo falso di quelle che la precedono. La squadra viene da due vittorie consecutive, a Sassari ed in casa con Brescia, entrambe molto importanti.
E poi c’è da tornare alla vittoria con i brianzoli dopo due anni : Cantù arriva al match di domenica dopo tre successi consecutivi nei precedenti contro Trento: prima del 78-72 dell’andata, i bianconeri infatti avevano ceduto entrambi gli scontri con la formazione di Cantù della stagione 2018-19. L’ultimo successo di Trento, arrivato in casa, è datato 10 febbraio 2018. In totale negli 11 precedenti, 4 vittorie della Dolomiti Energia Trento e 7 dei lombardi.
Cantù a sua volta sta cercando – dopo la vittoria sull’Umana Venezia di sette giorni fa – di accomodarsi in quella confort zone della classifica dalla quale magari cominciare a costruire qualcosa di ancora più importante dopo quanto di buono già fatti fino ad oggi.
Nicola Brienza coach della Dolomiti Energia Trentino:
“Cantù è una squadra per noi estremamente difficile da affrontare, perché hanno una serie di caratteristiche che quest’anno abbiamo fatto fatica a contrastare nelle nostre avversarie: i lombardi sono una squadra atletica e di grandi iniziative di uno contro uno, inserite nel contesto di una squadra ben allenata e con individualità importanti. Con l’aggiunta di Ragland hanno alzato ulteriormente il proprio livello, hanno vinto partite contro grandi avversarie nelle ultime settimane, penso a Milano o Venezia. Partendo da queste premesse sappiamo di dover mettere in campo una prestazione di attenzione e sacrificio, in particolare a rimbalzo e in difesa: stiamo lavorando con la giusta concentrazione e con grande intensità, vogliamo farci trovare pronti per chiudere al meglio questa fase della stagione prima della pausa. Contro Sassari e contro la stessa Brescia abbiamo giocato partite molto diverse dall’andata, con più attenzione e più presenza, dovremo provare a fare lo stesso anche domenica: dobbiamo crescere ancora sotto tanti aspetti, ma è fondamentale chiudere bene prima della pausa per poterci poi concentrare su come migliorare individualmente e di squadra in vista della parte conclusiva della stagione”.
E Cesare Pancotto coach della S.Bernardo Cinelandia Cantù, che dovrà fare a mano di Andrea Pecchia: :
“L’assenza di Pecchia non deve essere un alibi per la squadra. Anzi, sono sicuro che il gruppo è pronto a far fronte a questo infortunio, rimboccandosi le maniche. L’accaduto, infatti, deve essere una motivazione per coloro i quali scenderanno in campo; per chi, chiamato in causa, dovrà dare il massimo delle sue capacità, dal momento che Pecchia è per noi un giocatore molto importante, in grado di interpretare più ruoli e di fungere da collante, una cerniera tra i reparti dei piccoli e dei lunghi. Prima che del Pecchia “giocatore”, però, mi spiace in primis per il Pecchia “uomo”, perché Andrea è un giocatore emotivo e un grande agonista. Peccato, inoltre, per la recente convocazione in Nazionale. Ad ogni modo, è un giocatore che sta crescendo tanto, dunque credo e spero che questo infortunio non gli precluderà altre possibilità in azzurro
Quanto alla partita, con un campionato che sta sempre di più alzando il livello, dovremo mantenere alta la nostra attenzione sia sul nostro obiettivo finale sia sull’obiettivo della gara, e credo che uno aiuti l’altro. Dovremo affrontare il match con maggiore durezza mentale, non perché in casa debba essere inferiore, ma perché in trasferta serve averne ancora di più. Ci vorrà una difesa di fiducia e possessi in attacco di qualità, partendo dall’idea che Trento è una squadra in salute, reduce da due vittorie importantissime contro Sassari in trasferta e Brescia in casa, o se vogliamo reduce da tre vittorie nelle ultime quattro giornate. È una formazione fisica e atletica, soprattutto nei suoi lunghi, oltre che molto esperta perché può contare su giocatori come Forray, Craft e Gentile, che hanno feeling con la partita. Trento è tra le squadre che tirano meglio da tre e tra le squadre che tirano di più da due, tantissimo, soprattutto all’interno dell’area dei tre secondi. L’allenatore, Nicola Brienza, è bravissimo e non ha bisogno di presentazioni qui a Cantù. A questo mi piace aggiungere che Trento è una società che cammina con le sue gambe, con la propria identità, che è un po’ quello che sta cercando di fare il nostro club. Bisogna vivere di luce propria e personalmente, e, da fuori, Trento mi ha sempre dato questa impressione”.