Bologna, 11 gennaio 2020 – Bisogna celebrare la prima vittoria in campionato della Carpegna Prosciutto Pesaro: 77 ad 80 al Pala Dozza in casa della Pompea Fortitudo Bologna e lo farò tra qualche riga.
Prima ritengo giusto censurare con forza quello che hanno fatto alcuni tifosi della F che durante l’inno italiano hanno alzato dei cori offensivi verso quelli di Pesaro così forti da soverchiare le note di Mameli. Succede spesso purtroppo non solo a Bologna sia chiaro, e non va bene è un comportamento imbecille di gente imbecille, incivile di gente incivile. Un atteggiamento grave quanto quello del telecronista di Eurosport che al termine di questa vergogna ha ricominciato a parlare come se nulla fosse accaduto. So bene come la tendenza delle tv sia quella di far finta che le cose brutte non accadono e di non mostrarle se accadono ma qui si è sentito benissimo e si è anche visto perché ci sono state anche delle inquadrature. Ma l’inno di Mameli appartiene a tutti noi che siamo italiani, ed un inno nazionale è una cosa sacra a prescindere. Non è possibile che un giornalista in nome del “va tutto bene madama la marchesa” si astenga da un qualsivoglia commento su un fatto del genere. Inaccettabile sul piano morale e deontologico. E nessuno mi venga a dire che non hanno sentito…
Dopo questi fatti c’è stata una partita giocata bene dalla Carpegna Prosciutto e malissimo dalla Pompea che ha fatto tutto il contrario di quanto il suo saggio e preveggente allenatore aveva detto alla vigilia :”Attenzione non sarà una formalità con Pesaro“. Forse, al di là delle formali dichiarazioni che fanno tutti gli allenatori, Antimo Martino aveva visto qualcosa che non gli era piaciuta durante la settimana di allenamenti ed aveva probabilmente voluto lanciare un segnale ai suoi.
Segnale ed allarme che i suoi si sono guardati bene dal raccogliere lasciando porte aperte a Totè e compagni che dal primo quarto hanno giocato la loro pallacanestro semplice : penetrazioni al ferro e scarichi per il tiro da fuori. Difesa aggressiva e solita – perché Pesaro è la seconda squadra della LBA in questa fase del gioco – propensione a rimbalzo offensivo, anche a Bologna sono stati ben 20.
Ma soprattutto un’attenzione maniacale nella cura del pallone così che dopo due quarti alla voce palle perse, la Pompea ne aveva 10 mentre la Carpegna Prosciutto appena 2. E 34 a 41 dopo venti minuti. Altri segnali che avrebbero dovuto dare una scossa ad Aradori e compagnia nella quale i soli ad essere presenti in campo son sembrati Martin Leunen ed Henry Sims. Ma anche qui niente, nessun campanello è suonato così forte da far vedere qualche lucetta di riscossa vera: sì nel III° quarto la F ha prodotto un parziale di 7 a 0 che l’ha portata a meno 2, 44 a 46. Ma poi ha subito un contro parziale di 0 ad 8 ed è tornata a meno 10. Insomma è parso che i ragazzi in maglia bianca aspettassero che la partita girasse perché si giocava al Pala Dozza e perché loro erano la Fortitudo, 51 a 62 dopo 30 minuti.
Pesaro ha continuato a giocare col suo atletismo notevole, con Eboua ad attaccare e saltare come un grillo, con Williams che prima di essere messo in panchina per un pò ha fatto cose finalmente utili alla squadra e non solo al suo tabellino, Pusica e Mussini a menare le danze nelle quali a turno Totè e Zanotti sono stati protagonisti anche perché coach Sacco ha utilizzato Thomas come cambio salva fiato dei titolari. Mussini ha recitato il suo bel copione dunque Pesaro è sembrata per 40 minuti quella squadra che nelle 16 partire precedenti si era appena vista per qualche spezzone di gara.
Al punto che nel momento di massimo “sforzo” dei padroni di casa la Carpegna si è trovata avanti di 15, 51-66, nell’ultimo quarto in totale controllo della partita. E quando la F è partita all’assalto finale Pusica ha messo la tripla del 61 a 73 con 3’50” da giocare. Allora qui i marchigiani si sono un pò fermati perchè stanco di vedere i compagni correre senza costrutto, Sims ha alzato il suo livello offensivo (16 punti con 19 rimbalzi e 7 assist) e si è trascinato dietro Aradori – Robertson-Aradori che nell’ultimo minuto hanno piazzato tre triple che hanno accorciato fino al 75 a 77 con 20 secondi da giocare. La mattanza dei liberi iniziata dalla Pompea ha solo aiutato Pesaro a riprendere fiato ed a consolidare la fiducia dei ragazzi di coach Sacco.
Pompea Fortitudo Bologna – Carpegna Prosciutto Pesaro 77-80
Parziali: 18-22; 34-41; 51-62
Sala Stampa
Eduardo Lubrano