Mamma mia che Partizan!! Alla Stark Arena gremita in quasi ogni ordine di posto – come si dice in questi casi – cioè con poco meno di 20 mila persone il Partizan Nis di Belgrado ha stravinto la prima partita delle Top 16 sulla Virtus Segafredo Bologna 99 ad 81.
I primi due quarti sono finiti sul 62 a 42…e questo basterebbe a raccontare tutto di una partita che la squadra di coach Andrea Trinchieri ha interpretato nel modo migliore: sottovalutata dalle cifre – solo il 30% da tre, uno dei peggiori attacchi della Coppa e via dicendo – Velikcovic e soci sono partiti a razzo difendendo in modo impeccabile, duro, aggressivo e tirando dal campo nei primi venti minuti in modo straordinario: 10 su 19 da due e 9 su 16 da 3. In più hanno messo in campo il “trattamento Teodosic” che ha visto il numero 44 in maglia bianca ostacolato in tutti modi possibili ed immaginabili: pressing, mani alte e sempre in movimento per cercare di ostacolargli la visuale, mani e corpo addosso – non sempre in modo legale – ed una pressione estesa anche a Markovic che non ha permesso ai due registi virtussini di entrare a pieni giri nella contesa. Sia chiaro i 42 punti di Bologna nei due quarti non sono stati pochi ma di fronte alla cascata di canestri dei serbi…più Walden, Paige, Redding, Mosley e Thomas la difesa della leggenda del Partizan, coach Djordjevic non ha retto mai l’urto.
Commovente e bellissima la festa che la gente di Belgrado ha tributato proprio al coach della Virtus, uno di quelli che ha fatto grande il Partizan che nel 1992 vinse la sua unica Coppa dei Campioni come si chiamava allora.

La maglia di Djordjevic ritirata dalla Stark Arena
Tornando alla gara, non è costume del sottoscritto attribuire agli arbitri una vittoria o una sconfitta ma non c’è dubbio che arbitrare in maniera equa a Belgrado non è così facile ed alcuni fischi della terna hanno certamente aiutato i bianconeri di casa a prendere quella fiducia che li ha portati anche sul più 22 nel primo tempo. Bravi però quelli del Partizan a non sbagliare un colpo ed a trarre energia dall’atletismo di Mosley, dalla precisione di Paige e dalla regia di Gordic. Il parziale del II° quarto è impressionante : 36 a 19.
La Virtus si è accesa come un fiammifero all’inizio del terzo quarto con un parziale di 9 a 0 firmato da Weems e Gaines e chiuso da una tripla di Teodosic per il 62 a 51 che ha indotto Trichieri al time out quando erano stati giocati 3 minuti. Da lì il Partizan ha reagito prima con Zagorac poi con Walden e poi Paige ha messo il libero del 71 a 53 con 4’24” da giocare perchè la sua difesa si è ricompattata ed ha di nuovo oscurato la via del canestro alla Virtus. Si sono viste palle perse incredibili da Teodosic e Markovic frutto della pressione ma anche della voglia di reagire senza troppa lucidità e comunque alla fine sono stati 17 i palloni buttati via dalla Virtus. Tra il sesto e l’ottavo minuto ci sono stati un tecnico a Djordjievic, un antisposrtivo a Rashawn Thomas (presenza impalpabile la sua) ed un antisportivo a Gaines che non hanno cambiato l’inerzia della gara così che il quarto si è chiuso sull’84 a 63.
Ed ancora all’inizio del parziale, l’ultimo, la Virtus ha trovato un’altra fiammata con Pajola che ha firmato un 5 a 0 con la sua vivacità in meno di un minuto. Weems lo ha aiutato fino all’84 a 70. Ma ancora una volta il Partizan ha trovato energie per respingere l’attacco avversario con una tripla di Walden e poi con altri 8 punti consecutivi che hanno di fatto messo la parola fine alla contesa sul 95 a 73 a 5’15” dalla sirena. Poi più nulla salvo il tentativo virtussino di contenere il passivo in vista del ritorno.
Delle quattro sconfitte su 27 partite ufficiali sin qui disputate dalla Virtus (16 in campionato ed 11 in Coppa) questa di Belgrado è certamente la più importante non solo per il punteggio. Le due in campionato, a Cremona e Sassari non hanno incrinato il cammino della squadra come le due in Europa (a Patrasso e Andorra). Questa oltre ad aver mostrato limiti di tenuta ed approccio rischia di compromettere – se non metabolizzata immediatamente – le Top 16 perchè qui si giocano solo cinque partite e la differenza canestri sarà fondamentale. Ma forse è molto presto per preoccuparsi.
Partizan Nis Belgrado – Segafredo Virtus Bologna 99-81
Parziali: 26-23; 62-42; 84-63
Sala Stampa
Sasa Djordjevic
“Congratulazioni al Partizan che ha giocato meglio di noi. Ci sono state varie ragioni, oggettive e soggettive per cui loro hanno meritato. Fa parte del processo di crescita venire a Belgrado e giocare in questo ambiente, abbiamo capito cosa serve per essere competitivi in EuroCup. Prima della partita ho chiesto ai miei chi, tra loro, avesse giocato una partita del genere e hanno alzato la mano in tre. Il Partizan ha giocato meglio di noi e il secondo quarto è stata la chiave della partita, ha distrutto la nostra fiducia. I loro esterni hanno fatto una grande partita, in particolare Gordic, ma tutti i nostri avversari sono stati sempre dentro la gara. Non sono contento dell’approccio. Veniamo da 10 giorni con tre partite difficili sulle spalle, sapevamo che sarebbe stata una gara di questo tipo, “adrenalinica”. Non possiamo essere felici, ma dobbiamo analizzare la partita nel dettaglio e in maniera fredda. Loro erano pronti a tutto, e sono stati migliori dal punto di vista tecnico, tattico e di energia. La palla non è andata mai dentro l’area, e invece avremmo avuto bisogno di questo tipo di giocate”.
Eduardo Lubrano