Riprendendo il Messina pensiero post-partita di Lione, anche contro Valencia si è vista una partita per bambini e una ulteriore per uomini, solo che questa volta i giocatori di Milano hanno saputo essere uomini nel momento giusto.
Anche contro i taronja, il terzo quarto è stato snodo decisivo della partita dell`Olimpia, ma finalmente a favore dei biancorossi, che svoltando nella metà campo difensiva strappano una vittoria indispensabile nel lungo cammino che porta alla fase a eliminazione diretta del torneo.
Il 78-71 finale lascia dietro di sé le ormai consuete criticità meneghine ampiamente messe a nudo, nel primo tempo, da un Valencia che esegue con lucidità nella metà campo offensiva, trascinata da un Bojan Dubljevic mascherato dall`Anthony Randolph di martedì e letale dal perimetro, con i lunghi milanesi a fare una fatica matta sul close-out.
Situazione originata da quel vantaggio che gli esterni ospiti, nelle persone di Quino Colom e Sam Van Rossom, troppo facilmente riuscivano a ottenere dal pick and roll: le difficoltà in copertura di Rodriguez sono arcinote in tale situazione. Ciò che sta mancando a Milano, rispetto alle prime settimane di Eurolega, sono aiuti e rotazioni rapide, in sostanza quella organizzazione collettiva che aiuta a coprire le falle individuali che sono strutturali, come riconosciuto da Ettore Messina in sala stampa.
Tuttavia, è anche logico che tale prontezza venga meno al calare della condizione fisica e con un calendario stagionale estremamente compresso, ergo si rende necessario un attacco con i fiocchi per far quadrare i conti e compensare ciò che lasci sul terreno dall`altra parte. Quello di Milano non può definirsi tale, e le frequenti distrazioni di Valencia hanno rappresentato un valido alleato, ma i 18 assist totali in una serata da sole 4 triple realizzate, messi insieme alle sole 7 palle perse, sono un dato in base al quale riconoscere il giusto merito al lavoro dei ragazzi in maglia nera.
Chiave ulteriore del successo milanese è il 26/46 da due punti, che vuol dire 56,5%, dieci punti percentuali circa meglio delle abitudini stagionali, risultanza della maggior profondita’ nella manovra, trovata soprattutto nella ripresa, quando Arturas Gudaitis ha iniziato a fare il vuoto sul pick and roll, ma anche mostrando degli interessanti movimenti sul piede perno spalle a canestro. Avere un maestro d`eccezione come Luis Scola tutti i giorni, evidentemente aiuta.
Sempre a proposito di cifre, il 21,4% da tre punti concesso agli ospiti sono il simbolo di una pressione milanese sul perimetro sensibilmente aumentata al rientro dagli spogliatoi, che ha portato un parziale di 19-10 capitalizzato in maniera decisiva, seppure con qualche piccolo patema di troppo nei minuti conclusivi.
Passando ai singoli, partirei da colui che ritengo meritevole del premio di MVP di serata: Kaleb Tarczewski, probabilmente il giocatore più discusso dell`ultimo mese biancorosso, ma stasera autore di una prestazione finalmente convincente, marchiata da una doppia-doppia da 13 punti e 10 rimbalzi a testimonianza di una presenza determinante ai due estremi del campo. Certo, non si possono omettere le difficoltà iniziali sul pick and pop di Dubljevic, ma restano da capire in quale misura fossero determinate da suoi demeriti e quanto, invece, da una possibile richiesta fuori portata da parte dello staff tecnico di casa. Propenderei per la seconda, come ha evidenziato anche la partita di Madrid.
Altra risposta confortante è giunta da un giocatore in affanno come Amedeo Della Valle. I suoi 15 punti nei primi 20 minuti di gioco sono stati fondamentali per tenere Milano attaccata alla partita nel momento di maggiore difficoltà nel secondo quarto. La sofferenza nell`inseguire Van Rossom lontano da canestro segna il margine che manca per rivedere il giocatore addirittura decisivo in marcatura sugli attaccanti più pericolosi degli avversari durante il primo mese e mezzo di stagione.
Sergio Rodriguez, al netto delle amnesie già citate nel 1vs1, offre nuovamente una prova della sua incredibile leadership, con momenti di onnipotenza cestistica che fanno esplodere il Mediolanum Forum, sinistramente coincidenti con quei frangenti di partita in cui il pallone pesa il doppio e vi è bisogno di qualcuno che faccia un passo avanti e si prenda la responsabilità di pagare la cauzione per tutti. È stato preso per questo, si dirà, ma che bellezza…
Luis Scola e Vladimir Micov denunciano una certa carenza di ossigeno. Nonostante questo, risultano entrambi decisivi: l`argentino con la tripla più assist per Tarczewski con Valencia rientrata a -3 mentre il serbo piazza la tripla in angolo che chiude definitivamente i conti.
Non brillano, ma piacciono per atteggiamento Riccardo Moraschini, Micheal Roll e Aaron White. Chiaramente ci vorrà di più per dare un sostegno adeguato alle prime punte della squadra, ma in una partita in cui il risultato contava più del resto, molto più di quanto non lo sia abitualmente ad alti livelli, è comunque un valore onestamente apprezzato da Messina in conferenza.
Per Shelvin Mack una serata in cui combina meno danni rispetto al recente passato, ma non di certo un segnale di svolta che, a queste latitudini, aspettano dall`autunno, ma che sembra non arrivare mai. Il “vediamo” di Ettore Messina, sebbene non abbia voluto sbottonarsi a precisa domanda sul tema mercato, è suonato comunque come una apertura significativa, che diventa ultimatum inevitabile per chi non ha risposto a fin troppe chiamate.
Nemmeno il tempo di rifiatare che Milano è chiamata a un nuovo impegno casalingo, questa volta in LBA. Avversaria la Dolomiti Energia Trento, con un orecchio rivolto allo scontro diretto tra Dinamo Sassari e Virtus Bologna, prima del viaggio direzione Kaliningrad per la sfida al CSKA Mosca degli ex Mike James e Daniel Hackett nel giorno di Santo Stefano.
Photo by Gabriele Marini
Francesco Sacco
@sacco94