Il #Round11, come di consueto, divide le sfide tra giovedì e venerdì.
Il giovedì di coppa inizia sul Bosforo, dove un affamatissimo Fenerbahce ospita il Khimki in flessione dopo la duplice sconfitta spagnola. La squadra di Istanbul dal canto suo ha vinto l’ultima sfida sul complicatissimo campo di Lione, impresa riuscita solo all’Anadolu nella stagione 2019/20.
La partita parte subito su ritmi alti, con gli attacchi che non faticano a trovare la via del canestro. I padroni di casa non sembrano disposti a subire un’altra sconfitta, e già nel primo quarto toccano il +9. I moscoviti però non si fanno intimidire e riescono a ricucire nella seconda frazione.
Al rientro dall’intervallo lungo c’è la svolta: parziale di 21-6 e partita virtualmente chiusa. Nella quarta frazione i turchi si limitano ad amministrare.
Prestazione da gigante per il nostro “Gigi” Datome che realizza la bellezza di 20 punti a cui aggiunge 4 rimbalzi. Arrivano risposte importanti anche da Sloukas (19 punti e 9 assist) e Mahmutoglu (19 punti).
Nei russi è il lettone Timma a suonare la carica con 26 punti, ma l’unico a seguirlo è Gill (18 punti e 9 rimbalzi); non è sufficiente l’apporto del resto della squadra ad impensierire il Fener di stasera.
L’ultimo spunto da sottolineare è l’affaire-Decolo.
Il giocatore francese è fermo ai box per delle noie muscolari. Di per sé la cosa non farebbe notizia, se non fosse che la rinascita della sua squadra è concisa proprio con le sue assenze dal campo.
Sicuramente la statistica suscita qualche perplessità visto che il francese era considerato uno dei migliori -se non il migliore in assoluto- dell squadra e del campionato.
Fenerbahce – Khimki Moscow 89-76
Parziali: 28-24; 16-25; 21-6; 24-21;
A Belgrado va in scena una sfida mozzafiato tra Stella Rossa e Valencia. Entrambe le squadre navigano nei bassi fondi della classifica, ma entrambe venivano da vittorie importanti.
I padroni di casa, nel turno precedente avevano espugnato la Zalgiris Arena, mentre gli spagnoli erano reduci addirittura da tre vittorie consecutive.
La partita vede dapprima la squadra naranja prendere il comando e i serbi inseguire. Nell’intervallo però coach Sakota si fa sentire e gli effetti si riflettono in un terzo quarto al limite della perfezione: vantaggio biancorosso e partita ben lungi dall’essere finita. Gli spagnoli si rifanno sotto ed addirittura arrivano ad un tiro dalla vittoria sul 73-73 a 25″ dalla fine. Vives però fallisce l’opportunità, e Lorenzo Brown non è altrettanto caritatevole.
L’americano segna la tripla della vittoria per il 76-73, e con 2″ il Valencia non può che arrendersi alla settima sconfitta del loro campionato.
Oltre al già citato Brown (19 punti e 6 assist), si mette in mostra Lazic (14 punti). Nel Valencia ci prova Dubljevic (22 punti, 8 rimbalzi e 3 assist) e poco altro.
Crvena Zvezda Belgrade – Valencia 76-73
Parziali: 17-19; 20-22; 23-10; 16-22;
A Berlino va in scena un’altra sfida da bassa classifica, ma dall’alto tasso emotivo. Lo Zalgiris dopo un ottima partenza, è entrata in un tunnel apparentemente senza uscita con 5 sconfitte nelle ultime 6 allacciate. L’Alba viene da un periodo tutto sommato positivo con due vittorie nelle ultime tre.
Dopo un primo quarto in cui è la squadra teutonica a partire bene (15-7), la formazione lituana dapprima ricuce e poi riesce anche ad andare avanti. Si arriva alla penultima sirena sul 47-46 e con 10′ di fuoco da giocare.
Nell’ultima frazione qualcosa però si rompe negli equilibri degli ospiti. Monologo Alba e partita portata, seppur con poco margine, meritatamente a casa.
Nei tedeschi a fare da protagonista è una prestazione corale che mette tutti nelle condizioni ottimali di far bene: 13 punti per Giffey, 11 per Hermannsson, 10 per Eriksson e 6 punti con 8 rimbalzi per Giedraitis.
Nello Zalgiris è LeDay l’uomo squadra con 15 punti con Lekavicius (12 punti e 3 rimbalzi) ad assisterlo.
ALBA Berlin – Zalgiris Kaunas 69-62
Parziali: 15-7; 17-19; 15-20; 22-16;
Ad OAKA il Panathinaikos ospita il Baskonia.
La partita dura poco più di 10′, dopodiché è monologo biancoverde.
Il ritorno di Pitino è perfetto: Fredette (4/5 dall’arco con 21 punti) e Calathes (12 punti, 6 rimbalzi e 9 assist) conducono i propri compagni a una vittoria mai in discussione.
Dal fronte Baskonia, il 4/13 dal campo di Shengelia (11 punti e 6 rimbalzi) la dice lunga sulla serata negativa dei baschi.
Il Pana si rilancia in ottica playoff, mentre esce dalla suddetta zona il Baskonia.
Ora per gli ateniesi si prospetta all’orizzonte un derby di fuoco con i dirimpettai dell’Olympiacos.
A Vitoria altro scontro caldo: arrivano i turchi dell’Anadolu capeggiati da Ataman che non sembra avere intenzioni di fare sconti a nessuno.
Panathinaikos – Baskonia 100-68
Parziali: 20-17; 26-19; 26-15; 28-17;
Voliamo in terra israeliana dove il Maccabi Tel Aviv si sbarazza agevolmente dei francesi dell’ASVEL.
Davanti agli oltre 10.00 della Yad-Eliyahu Arena va in scena l’assolo dei gialloblu che fanno a pezzi i malcapitati.
16 punti a testa per Cohen e Wilbekin, 13 per Wolters e gli 11 di Zoosman abbattono le resistenze lionesi.
Nel Lyon si è visto davvero troppo poco per poter esprimere un parere. Resta sicuramente l’impressione di una squadra che fra le mura amiche esprime un basket capace di impensierire chiunque, ma che in trasferta risulta molto meno performante.
La squadra di Villeurbanne ora volerà a SanPietroburgo per invertire questa tendenza: la sfida con lo Zenit non appare proibitiva.
Il Maccabi invece attende il Bayern Monaco per proseguire la striscia vincente e rimanere attaccata al gruppo delle prime.
Maccabi Tel Aviv – ASVEL Lyon-Villeurbanne 93-62
Parziali: 20-17; 23-17; 24-13; 26-15;
Passando ora ad analizzare le sfide del venerdì la prima delle partite è Zenit-Real Madrid.
La sfida sulla carta è impari, visto che si affrontano l’ultima in classifica e la seconda. Gli spagnoli per di più sono in una striscia di sei vittorie consecutive.
Il match vede subito la squadra castigliana prendere la testa per non lasciarla più. Partita che non ha molto da dire se non a livello di statistiche individuali.
Il duo argentino Campazzo (19 punti e 6 assist) Deck (15 punti e 8 rimbalzi) fa quasi tutto da solo, da sottolineare anche la prestazione di Tavares con 12 rimbalzi e 6 punti.
Nello Zenit si mette in mostra Gustavo Ayon (18 punti e 10 rimbalzi), ma non basta a impensierire la squadra spagnola.
La squadra di Madrid ora si concentrerà sul derby col Valencia, sfida che appare abbordabile. Lo Zenit ospiterà invece l’ASVEL in una sfida in cui potrebbero tranquillamente tendere il tranello ai francesi.
Zenit Petersburg – Real Madrid 71-86
Parziali: 19-22; 18-22; 19-22; 15-20;
A Istanbul c’è un solo protagonista che risponde al nome di Shane Larkin. Il giocatore ex-celtics mette a referto la bellezza di 49(!) punti, record assoluto nella storia dell’Eurolegue.
Non si può non partire da questo dato per descrivere una partita a senso unico dall’inizio alla fine. Il Bayern Monaco si deve rassegnare al ruolo di sparring partner per un Anadolu semplicemente superiore in tutte le fasi della partita.
Oltre al monumentale Larkin (15/19 dal campo e 9/10 ai liberi) di cui sopra, si mette in mostra Sanli con “solo” 17 punti.
Nel Bayern c’è Lucic a tirare il carro con 20 punti ma poi davvero troppo poco il contorno.
Ora l’Anadolu si ritrova in solitaria in cima alla classifica, provando a ricreare le premesse per riprovarci. Dopotutto lo stesso Larkin nel post-partita ha dichiarato che i record personali sono effimeri, mentre sono i trofei in bacheca a restare: il loro obbiettivo dichiarato è vendicarsi della finale dello scorso anno.
Anadolu Efes – Bayern Munich 104-75
Parziali: 30-22; 27-18; 19-18; 27-18;
Il turno di Euroleague si chiude in bellezza con la grande sfida tra Barcellona e CSKA Moscow.
La sfida è decisiva, per i russi perdere significherebbe lasciare definitivamente il treno delle prime della classe, mentre il Barça, non vuol saperne di veder scappare i turchi dell’Anadolu.
La partita, contrariamente ad ogni aspettativa dura un quarto, dopo il quale è una lezione durissima di pallacanestro. I catalani soccombono sotto i colpi della squadra russa. All’intervallo il divario è già di 13 lunghezze, e allo scoccare dell’ultima sirena saranno 29 i punti di distacco.
Nel CSKA l’MVP è James che infila 14 punti, 4 rimbalzi e 6 assist, ma l’apporto fondamentale è di tutta la squadra: 13 punti per Hilliard, 12 per Hines, 12 per Kurbanov per una distribuzione dei punti equilibrata come si conviene ad una grande squadra.
In casa Barcellona è notte fonda, a nulla valgono i 19 punti di Davies e Mirotic. I blaugrana sbagliano tanto e ne pagano le conseguenze non sembrando mai in grado di entrare in partita.
La classifica, tuttavia, rende la sconfitta non fatale, a patto di non ripetersi in simili prestazioni (soprattutto mentalmente). La prossima sfida col Khimki in piena crisi (tre sconfitte di fila per loro) potrebbe essere la partita giusta per il rilancio.
Il CSKA per dare continuità non dovrà fallire il match con uno Zalgiris che sembra star affondando.
Barcelona – CSKA Moscow 67-96
Parziali: 20-18; 18-33; 12-25; 17-20
Emanuele Giorgi