Il 28 gennaio del 2019 Luciano Nunzi era approdato sulla panchina dell’Eurobasket Roma per sostituire Fabio Corbani che fu esonerato dopo aver stabilito il record di punti per il girone di andata del sodalizio dell’Eur ed aver mancato d’un soffio la qualificazione alla Coppa Italia. Con la guida di Nunzi la formazione romana, allora targata Leonis, ha disputato un altrettanto notevole finale di campionato che nelle ultime giornate aveva ancora un sia pur flebile spiraglio di playoff, ed ha mantenuto il diritto di rimanere in A2 con una certa tranquillità.
Al punto che il 19 giugno di quest’anno era arrivata la notizia della conferma dell’allenatore romano sulla panchina del club di via dell’Arcadia:
“Siamo molto contenti di poter iniziare questo secondo anno con Luciano poiché, sin da quando ha iniziato la sua esperienza qui, abbiamo avuto l’impressione che non sarebbe stato solamente un traghettatore ma, piuttosto, una persona con cui costruire qualcosa di più duraturo e importante” – il commento del GM, Davide Bonora che noi abbiamo riportato qui.
Estate complicata soprattutto dalla mancanza di un main sponsor – che ancora non c’è – e quindi squadra messa insieme con una grandissima attenzione al budget ed ai giovani di rientro a Roma, di scuola Eurobasket (una delle migliori a livello giovanile), e qualche giocatore di esperienza in cerca di rilancio più due conferme: Fanti e Loschi. “Sono certo – diceva in fase di preparazione coach Nunzi – che tutti i miei giocatori hanno fame sportiva“.
“Il progetto era quello di contenere i costi a costo di avere qualche problema – ci dice Luciano Nunzi – era stato fatto insieme alla dirigenza, un programma insomma consapevoli delle difficoltà. Ma alla prima ci siamo sciolti“. La prima difficoltà di cui parla il coach sono state le 4 sconfitte consecutive di campionato contro Casale Monferrato, Bergamo, Tortona e Trapani cioè tre – salvo Bergamo – delle più accreditate quantomeno delle semifinali promozione del girone Ovest. Un pò di fiducia e correttezza professionale per uno bravo come Nunzi non avrebbe fatto male, specie dopo la parole spese pubblicamente alla fine della scorsa stagione nella quale veniva indicato come una specie di “salvatore della patria“. Le cose vanno così nella pallacanestro italiana? Beh vanno male, malissimo.
“Si può essere in discussione dopo quattro sconfitte? Certo che sì – dice il coach esonerato lo scorso 28 ottobre per far posto a Massimo Maffezzoli – ma io credo che nel rispetto della consapevolezza di quelle difficoltà che sapevamo, bisogna considerare come sono arrivate quelle sconfitte: a Casale di 1 punto, a Bergamo di 6, con Tortona di 5 e solo con Trapani abbiamo mollato perdendo di 19. Squadra nuovissima, molto giovane, un americano esordiente nel nostro campionato (il centro Steve Taylor jr., ndr), ed in ogni partita la squadra aveva dato segnali di progresso. Quindi ritengo che con il tempo giusto per allenarsi saremmo usciti da questa piccola crisi di risultati. Mi è stato levato il tempo. Ed il lunedì in cui sono stato esonerato non ho avuto nessun sentore fino alla sera. La mattina ho addirittura rivisto la partita del sabato con un dirigente. Sono amareggiato perché questo esonero sporca la mia carriera e rovina un lavoro iniziato lo scorso anno che ero convinto avrebbe dato frutti anche in questa stagione. Peccato”.
Già, uno schema classico nelle società di pallacanestro di oggi. Dare fiducia in estate e poi dopo un mese di partite cacciare l’allenatore perché…Perché….Già, chissà perché? Forse perché uno sponsor ne vuole un altro? Non è questo il caso perché di sponsor l’Eurobasket non ne ha ancora. Ed allora cosa si è rotto? La squadra con l’arrivo di Maffezzoli ha perso altre due partite prima di segnare un gran colpo vincendo a Rieti domenica scorso 72 ad 85.
Ma quello che sembra strano – quantomeno – scorrendo la storia della società del presidente Buonamici in serie A2 è la lista di allenatori che si sono seduti su quella panchina: Davide Bonora, l’eroe della promozione dalla B alla A2 nel 2016 confermato anche nella stagione successiva ma poi allontanato ad ottobre 2017. Al suo posto Andrea Turchetto che finirà la stagione ma lascerà la squadra per far posto a Fabio Corbani. Esonerato a gennaio di quest’anno come raccontato all’inizio. Poi Nunzi ed ora Maffezzoli
Quattro stagioni in A2, cinque allenatori: vada per la voglia di cercare un’identità ma in via dell’Arcadia sanno cosa cercare? Sanno che questo concetto usato e stra-abusato di programma ha bisogno di tempo e che il tempo spesso non è fatto di soli 12 mesi o addirittura di un mese o quattro?
Eduardo Lubrano