Reggio Emilia, 3 novembre 2019 – Non fatevi ingannare dal punteggio. In effetti lo scarto finale con il quale la Segafredo Virtus Bologna ha violato il PalaBigi della Grissin Bon Reggio Emilia per 59-79 nel 7° turno dell’LBA non da la dimensione di quanto i bianconeri di Sasha Djordjevic abbiano dominato, in lungo ed in largo, gli avversari.
Eh sì, perchè 20 punti di scarto al termine sono anche pochi andando a vedere che, tutto sommato, si trattava sempre di un derby regionale molto sentito; che si trattava sempre di un match in cui la seconda in classifica, i biancorossi di Maurizio Buscaglia a quota 8 p.ti vs i 12 degli avversari, ricevevano le V Nere invitte di questo inizio di stagione in LBA; che si trattava infine di un primo, importante test per questa Grissin Bon capace comunque già di stupire in campionato dopo lo scivolone iniziale di Brescia ed il bis negativo in casa vs Trento, inanellando poi quattro vittorie consecutive.
Invece questa sera il volume di gioco offensivo prodotto da Milos Teodosic & Co. capaci, in trasferta e su di un campo dove non molte faranno il proprio comodo, di gestire ogni respiro del match anche sul proprio lato difensivo è stato veramente impressionante. Intendiamoci, non è stato impressionante per come sia avvenuto, semmai è stato impressionante per la facilità e la semplicità con cui la Virtus Bologna abbia portato a casa la gara, adesso appunto difendendo anche in maniera efficace.
Sono sette vittorie dunque con questa di oggi la striscia positiva del team di Sasha Djordjevic che di fatto impone la legge del più forte e s’incorona Regina della Via Emilia. I numeri, come la palla, non mentono: 43-34 i rimbalzi pro Virtus; 98-56 è la valutazione della Lega sempre pro Virtus ma, soprattutto, ci sono (i soliti), ben 24 assist per la Virtus Bologna vs i solo 9 di Reggio Emilia, una Reggio Emilia che ha tra le sue fila gente come Gal Mekel, Darius Johnson-Odom e Beppe Poeta, non certo giocatori che non sappiano usare questo strumento tecnico in maniera lodevole!!
Eppoi ci sono anche altri numeri che servono a dare la dimensione del dominio bianconero. Ad esempio, nel gioco obbligato del “chi resta fuori oggi”, Sasha Djorjdevic lascia fuori un certo Julyan Gamble, non proprio Kareem Abdul Jabbar ma un profilo che ad oggi si sta rivelando molto, molto efficace in LBA, per far posto all’argentino Francesco Delia. Il risultato è 10 p.ti e 5 rimbalzi per il centro medaglia d’argento ai recenti mondiali cinesi, segno che i meccanismi di gioco funzionano a meraviglia se l’ultimo arrivato in casa Virtus si mette così bene in luce.
E Milos? Milos fa giocare la squadra questa volta e mette in ritmo i compagni. Segna solo 8 punti e smazza solo 6 assist, meno di quanto ne fornisca il gemello Stefan Markovic che ne serve 8 (ed un certo Giampaolo Ricci 4…). Scappa poi da ridere quando, ad un certo punto del match, anche un personaggio come Vince Hunter – non propriamente un profilo di giocatore che “vive” per servire palloni ai compagni – passa la palla di retroschiena nel nulla del comparto offensivo bianconero, perdendo il possesso ma facendo ben intendere come questo modo di giocare della Segafredo Virtus Bologna abbia ormai contaminato tutti nel roster, anche i meno insospettabili come lui che oggi comunque ne servono 2.
Top scorer in bianconero la coppia Vince Hunter e Frank Gaines, 16 p.ti per loro a testa ma soprattutto per la guardia mancina, come si fa a non metter dentro le triple quando ti arrivano certi palloni quasi telecomandati ed hai metri di spazio?
Per Reggio Emilia un vigoroso passo indietro, globale, di tutta la squadra sebbene sempre parametrizzato alla forza dell’avversaria. Ci si aspettava un piglio differente dalla Grissin Bon, in particolare spalle a canestro come da sempre predicano le squadre di Maurizio Buscaglia. Invece poco o nulla ha funzionato in casa Reggio Emilia e fondamentalmente toppano tutti, o quasi tutti, la prova del nove. Si salvano dal naufragio di idee e specialmente dei problemi difensivi irrisolti vs l’attacco felsineo la coppia Gal Mekel e Darius Johnson-Odom, ma due rondini non fanno primavera e nonostante gli sbattimenti di Josh Owens, Derek Pardue e Reggie Upshaw Reggio Emilia è apparsa sì una buona squadra ma non certamente di poter impensierire squadre di lignaggio simile a questa Virtus Bologna.
Esame quindi rimandato, adesso per i biancorossi c’è il turno di riposo, dopo un’altra prova del nove vs i bombardieri della Dinamo Sassari nell’anticipo del sabato 16 novembre sera e già da questo match, si potrà capire cosa potrà dire la Grissin Bon Reggio Emilia nel futuro prossimo in questo campionato.
Grissin Bon Reggio Emilia – Virtus Segafredo Bologna 59-79
Parziali: 15-21; 31-40; 42-58
Fabrizio Noto/FRED