Come Sassari e Trieste siano arrivate al 59-65 della sirena finale è un mistero glorioso insondabile visto come entrambe hanno maltratto le percentuali di tiro ed abbiano trasformato le più comode opportunità di far canestro in incubi continui: tutto sommato in due hanno fatto 36 su 130…
Come poi sia stata la squadra ospite, la Pallacanestro Trieste a vincere la partita guadagnandosi i primi due punti del suo campionato ed infliggendo al Banco di Sardegna la prima sconfitta in gare ufficiali della stagione, potrebbe essere meno difficile da spiegare.
In campo sono andate due squadre molto diverse per lunghezza del roster, qualità media, copertura dei ruoli, esperienza e qualità nelle punte di diamante. Tutto a favore del Banco di Sardegna Dinamo Sassari. Ma l’altra squadra, la Pallacanestro Trieste, ha messo in campo una qualità che non si compra da nessuna parte: il desiderio di vincere una partita e di non considerare mai chiusa una contesa fino all’ultima sirena che sia quella dei 40 minuti o che sia eventualmente quella dei supplementari. Ed in questo è stata molto più forte della Dinamo Sassari.
Questa forza di volontà le ha permesso di rimanere attaccata nel punteggio – non parliamo di gioco per carità – ai padroni di casa sin dal primo quarto quando oggettivamente le spallate prima di Bilan poi di Spissu sembravano farla crollare in modo irrimediabile insieme ai 9 liberi segnati su 12 tentati per i troppi falli dei giuliani. Attaccata prima a Fernandez poi al suo capitano Cavaliero ed a Peric, Trieste ha potuto trovare un modo individuale di recuperare i break nonostante il suo gioco fosse unicamente basato sul tiro da tre o comunque da fuori area.
Quando proprio Cavaliero ha messo la tripla del pari a quota 22 – la prima su 8 tentativi, Sassari ha di nuovo spinto sull’acceleratore con McLean questa volta protagonista e Jerrells ma soprattutto facendo valere la sua capacità di giocare dentro e fuori il pitturato ed approfittando del dominio a rimbalzo. Un pò alla volta la squadra di coach Pozzecco nel deserto dei canestri che è diventato il PalaSerradimigni si è issata sul più 8 di metà partita 35 a 27 con percentuali quantomeno rivedibili: 11 au 32 totali per la Dinamo, 11 su 38 per Trieste…

Hrvoje Peric,Trieste, tagliafuori Dyshawn Pierre della Dinamo Sassari
Coach Dalmasson deve aver fatto tremare tutto nell’intervallo perchè dall’ingresso in campo nel terzo periodo si è vista una Pallacanestro Trieste trasformata che ha difeso subito fortissimo, d’anticipo, ha costretto Sassari a palle perse o tiri affrettati ed ha costruito una serie di contropiede che in 3 minuti e 30″ hanno prodotto il 35 a 38 con la tripla di Johnson e successivo time out di un allibito Pozzecco. Spissu ha risposto poi Peric per il 40 pari e qui Trieste si è fermata di nuovo perché è tornata a far fallo e Pierre ed Evans hanno messo i liberi, la difesa della Dinamo ha fatto un pò meglio e McLean ha chiuso il quarto sul 48 a 43.
E’ sembrato tutto fatto per Sassari quando nel quarto periodo prima McLean ha messo il libero del 52 a 47 dopo 3 minuti e 28″ e poi dopo che Pierre ha messo il canestro del 54 a 49 dopo 4.38. Illusione. La Dinamo ha parcheggiato qui le sue ambizioni di vittoria ed ha lasciato campo libero a quelle di Trieste: due triple di seguito di Cavaliero a cavallo tra meno 3’30” e meno 2’57 ed un’altra di Jones a meno 2’20” et voilà, Trieste sul più sei, 54 a 60. Sassari tramortita ha cercato di rimettersi in partita con Vitali e Gentile arrivando fino a meno 1, 59 a 60 ma sull’azione che avrebbe potuto essere decisiva per il sorpasso, in 4 hanno toccato il pallone senza prendersi la responsabilità del tiro e sul rimbalzo di Dequan Jones gli hanno fatto fallo. L’esperta ala americana ha fatto 2 su 2 a 41″ dalla fine e si è ripetuto 20 secondi più tardi sempre dalla lunetta.
Banco di Sardegna Dinamo Sassari – Pallacanestro Trieste
Parziali: 22-19; 13-8; 13-16; 11-22
Sala Stampa
Gianmarco Pozzecco – Eugenio Dalmasson – Stefano Gentile