L’Italbasket U20F italiana ha appena conquistato l’Europeo di categoria a Klatoy in Repubblica Ceca. In Finale l’Italia ha battuto la Russia 70 a 67.
Un percorso partito con due sconfitte, Olanda e Francia, finito in gloria con cinque vittorie consecutive a partire dalla Germania e poi Rep.Ceca, Spagna, Francia e Russia.
“La gara con la Germania è stata la svolta – dice Sandro Orlando allenatore della Nazionale U20 e dall’anno prossimo sulla panchina della O.ME.P.S. Givova Battipaglia – perché è venuta dopo la brutta sconfitta con la Francia nel girone di qualificazione. Con le francesi era successo che dopo due quarti ancora accettabili (23 a 28) le nostre ragazze hanno giocato ognuna per conto proprio ed abbiamo completamente perso il filo della gara. C’era nella squadra un senso di estrema fiducia nel talento e di convinzione che questo potesse bastare a risolvere le cose. Dopo aver chiuso quella partita (52 a 34 il punteggio finale) abbiamo fatto un lavoro di rivisitazione della gara col video con lo staff e la squadra evidenziando tutto quello che non era andato e le ragazze sono state bravissime a comprendere che serviva qualcosa in più. E lo hanno messo in campo con le tedesche. ”
E’ stato come se vi foste compattati in quel momento allora, lo staff tecnico e la squadra?
“Noi siamo stati sempre compatti. La squadra che è arrivata all’Europeo ha avuto una genesi complicata per le assenze che non ci aspettavamo e quelle dell’ultimo minuto come quella della Cubaj che ci è stata comunicata una settimana prima. Abbiamo dovuto fare un lavoro di preparazione notevole con alcune ragazze non abituate a carichi di lavoro giornalieri e con alcune che erano ferme da qualche mese. Non è mai stato un problema di fiducia reciproca ma di trovare le chiavi per affrontare un torneo di così alto livello con una struttura di squadra diversa da quello che pensavamo. E di far entrare nella testa delle ragazze alcuni concetti importanti in breve tempo. Ecco perchè il lavoro dello staff è stato eccezionale le le giocatrici sono state bravissime a capire subito quello che sarebbe stato meglio per tutti a cominciare da loro“.
L’esplosione c’è stata negli ottavi con la Repubblica Ceca, la squadra di casa, con un pò di pubblico finalmente – anche se ovviamente tutto per le ceche…
“Si c’era tutto questo ed anche qualche scelta arbitrale che nei primi minuti ci ha sorpreso diciamo così. Io mi sono preso il mio bel tecnico ma da lì abbiamo tutti cambiato atteggiamento, noi, loro gli arbitri e le nostre avversarie. E siamo arrivati alla fine con la testa giusta per piazzare il break importante che ci ha fatto passare ai quarti ed ha cambiato anche un pò di cose alla Fiba…”
In che senso – detto alla Verdone – scusi?
“Beh noi eravamo “Underdog” come direbbero gli americani, nessuno si aspettava che potessimo arrivare ai quarti con la Spagna. Una volta successo la Fiba ha dovuto cambiare l’orario della partita e lo ha dovuto fare di nuovo quando abbiamo battuto la Spagna e siamo arrivati in semifinale. E’ cambiato tutto“.
Bello, però ormai eravate lanciate, una macchina inarrestabile…
“Sì sì però le partite vanno vinte in campo. E con le francesi avevamo l’opportunità di far vedere che non eravamo quelle del girone e di prenderci una bella rivincita sportiva. Qui c’è stata una delle più belle discussioni che hanno caratterizzato la vita del nostro staff – ne abbiamo avute perchè non è che si può sempre essere d’accordo su tutto anche quando si è affiatati come noi – che è stata la chiave del successo. Come giochiamo? Per tutto l’Europeo abbiamo cercato il modo di far esprimere al meglio le nostre esterne visto che sotto canestro sapevamo di avere poche possibilità, salvo la bravura individuale delle nostre Madera, Trucco e la capacità di Decortes e Toffolo di dare buoni minuti di riposo alle prime due. Ora la domanda era: giochiamo con Verona ed Orsili contemporaneamente per più minuti del solito? La discussione è stata animata perchè l’idea non piaceva a tutti, ma alla fine ci siamo decisi e credo che questa sia stata la mossa giusta”.
Qual’è la sua soddisfazione maggiore al di là di aver vinto un Europeo?
“Vorrei dire un paio di cose. La prima, ma anche la seconda, comprende anche la vittoria dell’Under 18: abbiamo pochi numeri ma molto talento e questo aumenta di molto il valore delle vittorie. La seconda è che la scuola italiana di noi allenatori ha molta qualità e che dovremmo essere tutti molto orgogliosi di questo“.