Palestrina (RM), 17 luglio 2019 – Certe storie non finiscono dopo il quarto suono della sirena e tra Andrea Barsanti e la Pallacanestro Palestrina non poteva finire tra le lacrime ed un maledetto infortunio che lo tolse dalla scena sul più bello dei Playoff di due anni fa. Probabilmente per questo feeling interrottosi bruscamente tra Andrea Barsanti e Palestrina è un doveroso e giusto ritorno nella città preneste di uno dei giocatori più apprezzati degli ultimi anni anche dalla tifoseria.
Ufficiale quindi l’accordo tra la Pallacanestro Palestrina ed Andrea Barsanti, guardia toscana classe ’86 in forza alla società preneste due anni fa. La sua tenacia e la sua combattività saranno un fattore aggiunto notevole nel roster di coach Francesco Ponticiello, qualità che Andrea Barsanti ha saputo mostrare anche nell’impegno assunto per recuperare in pieno dal crac subito al ginocchio in #Gara3 di finale playoff contro San Severo.
C’è voluto un anno in Serie C Gold nella sua Lucca per ritrovare lo smalto e la fiducia dei giorni migliori, senza perdere il sottile filo che lo teneva legato a Palestrina. Guardia di 188 cm, nella sua carriera ha affrontata da avversaria Palestrina con le maglie di Lucca, Bergamo, Pistoia, Osimo, Agrigento e Bisceglie, lasciando per ultima Napoli con la quale superò cinque volte su cinque gli arancio verdi in campionato. Il resto è argomento ampiamente noto, dalle caratteristiche tecniche a quelle umane di Andrea Barsanti, che è il primo ad essere entusiasta per la chiusura delle trattative: la Mitraglia tornerà ad esaltare il PalaIaia.
Impossibile non tornare a quel maledetto ginocchio che ha ceduto. Innanzitutto come stai ora dopo una stagione a Lucca?
“Un percorso partito l’8 giugno con l’operazione e dopo quattro mesi e mezzo passati in acqua per la riabilitazione mi sentivo già bene, la società ha preferito farmi aspettare i sei mesi canonici e a metà dicembre ho rimesso piede in campo. Ci è voluto un mese per sentire la gamba in forma, anche se un piccolo problema ad una caviglia mi ha rallentato e sono tornato al 100% a fine marzo. Peccato aver perso due partite che ci hanno portato ai playoff da quinta invece che seconda, trovando già in semifinale Pino Dragons Firenze per una sorta di finale anticipata. E si sono dimostrati superiori meritando in due gare.”
E le tue sensazioni per questo ritorno? Dalla voglia di cancellare il brutto ricordo a quella di ritrovare la B e tanti ex compagni.
“Diverse motivazioni, in primis ritornare in Serie B dove mi ero fermato nell’ultima gara con Palestrina. E devo dire che avrei potuto continuare ma ho voluto declinare l’opzione di restare per recuperare in pieno e con calma dall’infortunio quest’anno. Però è un simbolo della considerazione avuta dalla società nei miei confronti, uno stimolo in più a ripartire da dove avevo lasciato. Ritrovo ora Ciccio e Mastroianni, nel ricordo di quel trionfo inaspettato e chissà che quel sogno non ci aiuti a ripeterci in qualche modo. E poi c’è il fatto di andare in un posto che già si conosce, senza doversi ambientare, dove c’è la piena considerazione da parte di tutti: ti mette nella situazione di essere già carico e guardare al futuro con piacere.”
Due anni fa dichiarasti “Napoli mi ha insegnato che niente è impossibile. Abbiamo vinto tutto quello che potevamo vincere nella scorsa annata in B appunto grazie al lavoro di squadra e non alle individualità”. A maggior ragione il modo giusto di approcciare questa stagione?
“Con tutte le esperienze che ho fatto non ho più dubbi che l’amalgama sia l’unico obiettivo da raggiungere prima possibile, è quel fattore base che ti permette di costruire qualcosa che faccia andare oltre le aspettative. Siamo un team ben costruito ma che non avrà i favori del pronostico e relative pressioni, noi però guardiamo sempre in alto tentando di alzare l’asticella e questo accadrà soltanto facendoci il mazzo in palestra e divertendoci.”