Mauro Casadio nel basket femminile romano – e non solo – è una istituzione di quelle che hanno fatto bene al movimento. Ha istruito e cresciuto generazioni di ragazze dopo essere stato un buon giocatore. Il suo curriculum di allenatore è importante e fatto di successi in giro per l’Italia ma il suo cuore e la sua attività principale sono sempre stati per la società romana fondata insieme ad altri quattro amici e la moglie, nel quartiere romano di Talenti, Athena. Che per anni è stata una scuola di pallacanestro, comportamenti e di vita per tantissime ragazze.
L’anno scorso il ripescaggio in A2 sembrava il coronamento di una storia particolare per il club e per i soci fondatori ma nonostante la salvezza arrivata alla penultima giornata dei playout, per Casadio è arrivato il momento dell’addio.
“E’ una scelta mia. Ho deciso io di lasciare Athena. Perché in una società nella quale non ci sarà più nessuna giocatrice storica del club, nessun dirigente storico, perché credo lasceranno tutti, per una manifesta sfiducia nei miei confronti, io non mi identifico più. C’è molta amarezza e tristezza in questa decisione e sono certo che quando riprenderà l’attività agonistica il mondo Athena mi mancherà. Mi mancheranno tutte le cose che ho fatto in questi anni ogni giorno per cercare che le cose funzionassero al meglio. Ma non potevo fare diversamente. Quando la nuova proprietà ha comunicato i nuovi dirigenti e le nuove mansioni ed il mio nome non è mai stato fatto, ho capito che era arrivato il momento di lasciare“.
C’è stato un confronto con Edoardo Stanchi?
“Sì certo. Gli ho chiesto quale sarebbe stato il mio ruolo nella nuova società. Mi ha risposto che il Direttore Tecnico, il mio ruolo fino alla fine della scorsa stagione – sarebbe stato rilevato da Francesco Goccia con l’aiuto di Enrico Petrucci e di parlare con Goccia rispetto al mio impiego. Francesco (Goccia, ndr) mi ha chiesto di occuparmi del settore giovanile dall’Under 16 in giù e la cosa poteva interessarmi. Poi venerdì scorso c’è stata una riunione del Consiglio direttivo. Dopo quella riunione e messi insieme gli atti di questo ultimi mesi nei quali io ed i vecchi dirigenti non siamo mai stati consultati, ho preso la mia decisione. Non è un problema di potere, di non essere più il punto di riferimento della società per le ragazze ed i genitori. No, non è questo. E’ che nonostante le dichiarazioni di riconferma della nuova proprietà ho visto che in realtà c’erano solo le condizioni per farmi andar via. E con la morte nel cuore me ne sono andato“.
Si farà fatica a pensare ad Athena senza Mauro Casadio…
“A chi lo dice…Per ora sto cercando di abituarmi ma è presto. Un conto è essere criticato per certe scelte, per alcune cose che possono essere andate male. Un conto è che tutto il lavoro che hai fatto in tutti questi anni non ti viene riconosciuto. Dopo tutti questo tempo non ho voglia di fare “solo” l’allenatore nella società che ho fondato, anche se sia chiaro, allenare è la cosa che amo di più. Io sono triste per la decisione che ho preso perché ho sentito poca considerazione nei miei confronti. Il rapporto con Francesco Goccia è immutato, anche in questi giorni lui si è consultato con me su diversi aspetti del lavoro che lo attende. Non giudico il lavoro della nuova proprietà, mai. Però ho constatato una mancanza di fiducia e di stima tanto per il lavoro fatto sulla serie A quanto per quello fatto sul settore giovanile“.
Come sarà il suo futuro?
“Ora le vacanze che spero mi servano ad assorbire questo momento molto amaro. Poi spero di tornare in palestra ad allenare perché non ho nessuna intenzione di appendere le scarpe e la lavagna al chiodo. Ed auguro al Gruppo Stanchi le migliori fortune“.
Eduardo Lubrano