Prima di scrivere questo pezzo ho dato, mio malgrado, un occhiata a social e forum sul web e tutti parlano di eliminazione clamorosa, di coach da mandare via, di budget 5 volte superiore e di arbitraggi scandalosi.
Tutto vero (o quasi) per carità. La mia opinione è che il fallimento Olimpia sia causato da una summa tra incompetenza e superficialità dirigenziale e tecnica e una cultura societaria che mal si sposa con le regole e le consuetudini della nostra serie A baskettara.
Sono rimasto molto colpito dall’intervista a Jamie Smith: quando un americano dice di provar piacere a giocare per una famiglia e non per una squadra, capisci che quell’ambiente ha lavorato bene, e chi lavora bene tendenzialmente raccoglie i frutti. Quando mai si è potuto dire lo stesso dell’Olimpia?
#Gara3 è stata una copia di #Gara2 al Forum, con la differenza che a rincorrere è stata Milano: si è andati all’overtime come ieri l’altro e come ieri l’altro la maggior solidità mentale della Dinamo ha prevalso su una squadra in evidente affanno, che si è ritrovata corta e piccola e che è stata troppo a lungo sull’orlo di una crisi di nervi.
Per i tifosi neutrali giusto che a vincere sia stata la squadra che ha mezzi nettamente inferiori ma che ha la capacità di spenderli bene, monitorando il mercato maniacalmente, dando fiducia al gruppo italiano con anche scelte dolorose, che ha saputo affrontare e superare momenti difficili in stagione (l’addio di Esposito, artefice delle fondamenta di questa squadra e l’infortunio del suo miglior giocatore, Scott Bamforth), che nessuno ora ricorda.
Per l’Olimpia invece finisce qui una stagione fallimentare ma che, almeno a me, non sorprende per nulla. Perché dico questo? Leggetevi questo articolo ed alla fine ditemi se non avrei potuto scriverlo al posto di queste righe… https://all-around.net/2019/02/16/poste-mobile-final-eight-2019-il-processo-allolimpia-dopo-il-fallimento-di-firenze-tra-infortuni-e-scelte-sbagliate/. Lo scrissi a febbraio dopo la sconfitta nelle Final8, e da li nulla è mai cambiato, nemmeno i risultati purtroppo.
Ora come è ovvio sarà un repulisti mai visto prima a livello dirigenziale. Via Proli, via Pianigiani con tutto lo staff e chissà chi altro…Per il parco giocatori è ancora presto, anche se con ogni probabilità penso che Della Valle, Kuzminskas, Jerrells (che rimarrà eterno) e Omic (pure, ma nel senso opposto) non li rivedremo più al Forum.
Ma a prescindere da chi arriverà spero per i tanti tifosi milanesi che cambi l’atmosfera dentro la squadra ed anche per tutto ciò che sta attorno. Avremo tempo e modo per parlare di scelte e mercato tra qualche giorno, a bocce ferme ed a sangue freddo.
Intanto però un giudizio sul suo leader, Mike James e sulla direzione tecnica.
Questa semifinale mi ha chiarito definitivamente le idee sul suo conto. James non è e mai potrà essere leader di una squadra vincente, a meno che non cambi diametralmente linguaggio del corpo ed approccio, non necessariamente tecnico. E’ ancora sufficientemente giovane per riuscirci ma l’impressione è che ci voglia uno in panca alla Obradovic per farglielo fare.
Forte è forte e lo si sapeva ma durante la stagione troppi sono stati gli episodi nei quali si è comportato al contrario di come avrebbe dovuto, in campo e fuori. Vedremo quindi quali saranno le decisioni in seno alla società, se vorranno onorare anche il secondo anno di contratto e come vorranno gestirlo emotivamente prima ancora che tecnicamente. Certo è che il confronto con il Goudelock dello scorso anno è impietoso.
Io sommessamente consiglierei, oltre al buon Zele in panca, di ingaggiare un equilibratore (due nomi, Wanamaker o anche Strelnieks), che abbia il peso ed il carisma per prendere la leadership e relegarlo a ciò che sa far meglio: spaccare le partite in due.
Perché il suo giocare insieme agli altri solo a sprazzi, il suo difendere solo a sprazzi (minimi tra l’altro) ed il suo body language sempre così provocatorio e quasi distaccato non vanno benissimo, se poi la squadra perde. Ed è un dato di fatto che se vuoi giocare play e contemporaneamente essere il capo emotivo e tecnico i compagni li devi coinvolgere e migliorare.
Spendo un consiglio per il buon Mike: si studi come giocava Iverson, splendido solista solo in apparenza, i suoi compagni di quella cavalcata a Phila a distanza di quasi 20 anni ancora lo ringraziano, e lo adorano.
Capitolo Pianigiani: non voglio incensarmi ma ero il solo che lo criticava dopo 6 vittorie su 9 in Eurolega. Ma le critiche di allora, se recepite da chi di dovere, avrebbero permesso a Milano di non giocare questa serie in 6 e mezzo. Con cotanto roster fa veramente rabbia.
E questa Sassari straripante atleticamente ma dall’ottima organizzazione difensiva ha messo a nudo clamorosamente le lacune dell’ex Mens Sana, incapace a cambiare qualsiasi virgola, sia essa tattica o tecnica. E si sa, chi va sempre dritto per la sua strada prima poi trova un muro e lo schianto è inevitabile.
Cari lettori e tifosi milanesi, un grazie per avermi letto durante questa lunga e disgraziata stagione che però non finisce qui. Ora parte il mercato e quindi appuntamento su questi schermi per notizie che speriamo facciano passare l’amaro in bocca per questo epilogo.
Cristiano Garbin
@garbo75