Gara 4 alla BLM Group Arena di Trento fra Dolomiti Energia Trentino ed Umana Reyer Venezia è finita 61 a 51…Incredibile dictu avrebbero detto gli antichi romani, incredibile a dirsi diciamo noi difronte ad una partita nella quale le difese hanno certamente recitato la parte del leone, della tigre, dell’elefante ecc.ecc. ma insomma…
E’ vero che nei playoff si alzano la pressione, l’intensità, la durezza dei contatti e la voglia di tutti i protagonisti di non farsi superare, le alchimie degli allenatori ed in due giorni tra una gara e l’altra si mettono a posto dettagli tattici che spostano però segnare 51 punti ma anche 61 rimanda ad un concetto di pallacanestro solo difensiva che non dà lucidità all’attacco e non è del tutto moderno. Però se va bene a De Raffaele e Buscaglia, bravi loro. Però dov’è il tanto celebrato talento offensivo dell’Umana?
La partenza è stata di Venezia che ha sfruttato la grandezza fisica e le mani di Vidmar ma poi si è messo in partita Marble che dai due angoli dell’attacco trentino ha messo tre triple su quattro più un contropiede per l’11 a 7 dopo pochi minuti. E quando l’Umana non è più riuscita a giocare in post basso, la mezza ruota offensiva di Trento ha dato qualche frutto fino al massimo vantaggio sul 17 a 7, Qui De Raffaele ha inserito Mitchell Watt che con 4 punti di seguito ha rimesso in rotta la sua squadra e le ha permesso di chiudere il primo quarto sotto di 5, 19 a 14.
Secondo quarto con Trento a cercare un tiro nei primi secondi dell’azione e Venezia a giocare contro la difesa schierata. Al punto che il tecnico lagunare ad un certo punto ha scelto di giocare con i due lunghi insieme, Watt-Vidmar nel tentativo di arginare la maggior energia a rimbalzo dei padroni di casa e cercare di aprire la difesa trentina. La prima azione è andata bene con Cerella che l’ha messa da 3, 22 a 17, ma Gomes ha risposta subito allo stesso modo e poi son cominciati i problemi di falli perché dopo 3 minuti e 30″ Daye, Vidmar e Watt ne avevano 2 a testa. Allora la Dolomiti ha provato ad allungare con Hogue sul 27 a 17 ma anche il suo attacco non è che fosse in serata di grazia. Solo che la sua difesa è stata molto più “tosta” di quella veneta e la sua pressione ha messo molto più in difficoltà l’attacco ospite. Il parziale si è chiuso 33 a 25.
Non molto è cambiato nel terzo periodo solo che è venuto fuori uno splendido Jovanovic per Trento che in 8 minuti ha piazzato 9 punti e messo ancora di più in crisi i lunghi avversari: 3 falli per Vidmar e Daye con quelli dell’Aquila letteralmente in volo a rimbalzo offensivo. Con due triple di Bramos (molto bene) e Haynes l’Umana ha cercato un rientro ma nella noia mortale dei due attacchi Jovanovic ha acceso qualche scintilla e si è arrivati alla mezz’ora di gioco sul 45 a 36 e la sensazione che Venezia non ne avesse più.
Puntuale la conferma è arrivata all’inizio degli ultimi dieci minuti di gioco quando Craft ha segnato da 3 per il 50 a 37 e nonostante due triple ancora di Bramos la Reyer non ha mai dato la sensazione di riuscire a riaprire la gara per andare a vincerla. Trento si è accontentata di controllare in vista di gara 5 lunedì 27 al Taliercio.
Il commento dell’allenatore della Dolomiti Energia Maurizio Buscaglia:
“Anche oggi dovevamo mettere in campo le nostre energie per allungare la serie e portarla a gara-5: la priorità della nostra intensità e presenza era per la nostra metà campo difensiva provando a tenere qualità in attacco. Abbiamo alzato il livello dell’energia nella nostra metà campo anche rispetto ad un’ottima gara-3, sia a livello di squadra che di singoli giocatori. Abbiamo catturato 42 rimbalzi di cui 15 in attacco, mosso bene il pallone nei momenti difficili della partita da cui siamo usciti di gruppo con solidità e carattere. Queste sono partite di livello, sono partite di playoff. Manteniamo alti i nostri standard sui due lati del campo e andiamo a giocarci al massimo delle nostre possibilità questa gara-5 che ci aspetta”
Per chi ha cuore, qui c’è il tabellino dove spiccano i rimbalzi offensivi di Trento e le palle perse di Venezia.