Certo che la psicologia applicata allo sport è una materia davvero complicata.
Come spiegarsi il fatto che una squadra come Milano, che rispetto ad Avellino è nettamente superiore per talento, profondità ed esperienza, riesca a giocare la miglior partita proprio quando la pressione e la paura di essere eliminati poteva essere una spada di Damocle?
Proprio l’Olimpia che in questa stagione aveva fallito, anche miseramente, tutte le partite da dentro/fuori?
A certi livelli è la testa che comanda gli arti, e questa #Gara4 e’ stata l’esempio di come giocando con tranquillità e senza frenesia i biancorossi seppur rimaneggiati sono difficilmente battibili non solo da un eroica Avellino ma anche dal resto delle pretendenti al titolo.
Poi, come ovvio, sono stati importanti anche altri fattori: gli aggiustamenti dello staff milanese hanno funzionato, soprattutto la scelta di andare con costanza a cercare il post basso nel primo quarto trovando situazioni favorevoli sia per tirare da vicino che per riaprire sul perimetro.
Il solco tra le due squadre si è aperto lì e non si è mai più chiuso, nonostante nel proseguio del match le percentuali da 2 punti siano calate progressivamente.
A far la differenza invece, un ottimo 50% da 3 punti che è e sarà l’ago della bilancia da qui fino alla fine di questi playoff visto che mi pare appurato che quando i campioni d’Italia tendono a far canestro da lontano tornano a casa con il referto rosa.
Anche in difesa si è lavorato meglio e in maniera diversa soprattutto sul pick and roll di Sykes: la scelta in questo caso è stata di contenerlo il più possibile a costo di dare spazio agli altri.
Situazione che ha permesso ad Harper di giocare una gara sontuosa ma che a lungo andare ha pagato dividendi specie perchè sotto canestro senza i due centri titolari e con solo un Costello al rientro dopo 6 mesi di inattività i lupi irpini hanno veramente il nulla cosmico.
Sui singoli: dopo una gara 3 pessima Nunnally ha tirato fuori dal cilindro una prestazione maiuscola, soprattutto perchè ha prodotto punti anche in set offensivi a lui non congeniali. E poi ci è piaciuta l’aggressività e la concentrazione messa sul parquet, anche difensiva. Mvp senza discussioni.
Ma Jerrells e Kuzminskas sono state le degne spalle dell’ex di turno. Il primo ha mostrato una volta di più che quando il gioco si fa duro lui c’è sempre e non delude quasi mai mentre il secondo è stato chirurgico nel punire spalle a canestro la taglia ridotta dei dirimpettai avellinesi, non solo con i suoi semiganci ma anche e soprattutto andando forte a rimbalzo, 11 alla fine per il lituano.
Ottima anche la prova di Tarczewski, dominante sui due lati del campo: peccato che poi ad un certo punto i tre arbitri abbiano deciso di estrometterlo dalla gara con tre falli consecutivi fischiati pressoché inesistenti.
Forse per la prima volta da quando è a Milano Micov si aggiudica invece la palma del peggiore in campo e per giunta per distacco. Bene dico io, perché le probabilità che ripeta una prestazione simile in #Gara5 si avvicinano allo zero.
Malino anche Nedovic a parte un paio di assist , ma è ovvio che a lui va concesso del tempo data la lunga assenza. Potrebbe comunque risultare un fattore nella partita di domenica sera perché a lui basta veramente poco per spaccare una partita.
Ci si aspetta un poco di più invece da Brooks, troppo nervoso verso i fischietti, mentre Cinciarini è andato a corrente alternata.
Ancora molto bene al tiro da fuori, ha orchestrato alla grande il primo quarto ma nell’ultimo ha compiuto scelte rivedibili offensive, con quelle penetrazioni seguite dall’arresto in mezzo all’area senza sapere che fare che hanno prodotto palle perse sanguinose.
Nell’immaginario collettivo il capitano è visto come un giocatore da mettere dentro assolutamente per gestire dei vantaggi, io invece son del parere opposto, anche perché ai liberi non è una sentenza.
Appuntamento ora al Forum per la gara decisiva della serie con la pressione sempre tutta sulle spalle milanesi ma con il pubblico amico che potrebbe aiutare, come del resto un possibile rientro di Mike James potrebbe avere un benefico effetto sulle menti dei giocatori biancorossi.
Cristiano Garbin
@garbo75