Si dice che “Il giorno dopo” abbia sempre un sapore speciale ed in effetti è così. Vincendo ieri sera, giovedì 9 maggio, #Gara4 al PalaMinardi di Ragusa, il Famila Wuber Schio non ha solo battuto le degne avversarie del Virtus Ragusa per 62-81 ma ha vinto il match e, dettaglio ancora più bello, il suo decimo scudetto quello cioè che gli consentirà dalla prossima stagione di cucire sulla propria maglia, sulla stemma e dappertutto insomma la stella che sancisce i dieci tricolori conquistati.
Forse passa anche in secondo piano la gioia di aver giocato una #Gara4 autorevole, senza praticamente aver quasi mai commesso errori o disattenzioni, portando a casa questa partita importantissima e regalando la gioia e la consapevolezza più grande ai propri tifosi: la conferma di essere la squadra più forte d’Italia assieme al tricolore stellato!
In questa #Gara4 quindi l’espressione della forza, della volontà e della convinzione nel portare a casa “Il Decimo” da parte di tutte le ragazze e dello staff tecnico, da coach Pierre Vincent in primis che ha confermato le sue stimmate da vincente.
La gara? Quasi un atto di forza sul parquet delle ragusane, con una partenza a razzo allo scopo logico di tracciare subito un solco della serata del trionfo: inerzia del match sempre a favore delle scledensi, con la Passalacqua Ragusa sempre ad inseguire e provare a ricucire, con le fiammate di Consolini e Nicole Romeo. Ma le ospiti hanno retto l’urto dell’incessante e straordinario tifo ragusano, mantenendo i nervi saldi e garantendo la lucidità che solamente le campionesse sanno avere nei momenti decisivi.
La Virtus Ragusa Passalacqua dal suo canto ha poco da recriminare, semmai il fatto che non entra subito in campo con il piglio giusto e s’infrange con una formazione che fa tutto quello che serve per evitare una #Gara5 che avrebbe potuto essere un’incognita troppo grande, anche se disputata sul parquet amico di Schio. Per la Virtus Ragusa quindi il rammarico di avere perso ancora, la seconda finale scudetto consecutiva e la quarta della propria storia in una sorta di tabù che forse inizia a fare male, però in questa ennesima sconfitta c’è la consapevolezza di avere costruito nel tempo una delle realtà sportive più belle del panorama nazionale: in parole povere le degne antagoniste di una squadra che ora entra nella leggenda con ampi meriti.
La vittoria del Famila Wüber Schio che è una vittoria anche del gruppo, con la panchina che ha dato un contributo fondamentale dando a coach Vincent Collet quantità e qualità nelle rotazioni, soprattutto nei momenti topici quando le biancoverdi di Ragusa hanno provato a rientrare (anche da -15 a -4), mantenendo comunque identità, gioco e soprattutto punti.
Infine ecco il capitolo Raffaella Masciadri: la Capitana del basket Italiano che chiude una carriera stratosferica, irripetibile: è lei il volto di questa squadra e di questa mentalità fatta di lavoro, sacrificio, passione. E vittorie.
Sala Stampa
Giovanni Recupido
“Credo che Schio abbia fatto una partita eccellente, con ottime percentuali, hanno vinto meritatamente. Ci hanno dato una bella lezione sulle letture, sullo sfruttare i vantaggi e dunque grande merito a loro. C’è grande rammarico perché ci sarebbe piaciuto combatterla meglio e portarla a #Gara5. E parlando di rammarichi c’è quello di #Gara1 che poteva concludersi diversamente. Ma mi sento di dire che Schio ci è stata superiore in alcuni settori. Vengo dallo spogliatoio delle ragazze, le ho ringraziate una per una, perché il bilancio è positivo, abbiamo vinto una coppa Italia, siamo arrivati in finale scudetto e non dobbiamo dunque dimenticare che cosa abbiamo fatto e le altre squadre, anche più accreditate di noi, che avrebbero voluto essere al nostro posto e non ci sono riuscite. Sicuramente per non avere vinto abbiamo fatto degli errori ma è chiaro che ne abbiamo fatti molti di meno di altri e questo non è un fatto scontato, non lo dobbiamo dimenticare. Mi prendo il bello della stagione consapevole del rammarico di non avere portato lo scudetto a Ragusa. Dispiace che una volta che si riempie il palazzetto non riusciamo a fornire una prestazione degna di tutta questa gente, ma lo sport è questo: si vince e si perde. Rimane ancora più fame per fare ancora meglio nel futuro. Ringrazio in primis la famiglia Passalacqua che ci dà questa possibilità, ringrazio staff tecnico e medico, e tutti coloro che a vario titolo collaborano con questa squadra, tutti i dirigenti delle varie aree. Si tratta di persone davvero splendide e professionali, nessuno escluso”.
Passalacqua Ragusa – Famila Wuber Schio 62–81
Parziali: 19-21, 36-47, 52-60, 62-81