Brose Bamberg annichilito, la squadra pronosticata come vincente alla vigilia stritolata nelle maglie della difesa della Virtus Segafredo Bologna che ha vinto la prima semifinale di Basketball Champions League 2018-19 per 67 a 50 ed è tornata in una finale europea dopo dieci anni dalla vittoria dell’Eurochallenge. E domenica sfiderà l‘Iberostar Tenerife che ha battuto l’Anversa 70 a 54.
Nei primi due quarti la Virtus ha fatto la differenza grazie ad una cosa soprattutto: la difesa. Individuale e di squadra. Ognuno dei giocatori di Djordjevic ha prima di tutto tenuto l’uno contro uno aiutando così in un primo tempo la squadra e consentendo quindi eventuali aiuti non affannosi o di totale emergenza, ma lucidi e ben indirizzati. Questo ha condizionato le percentuali al tiro del Brose che ha chiuso con 7 su 22 da due e 3 su 13 da 3. Ed ha prodotto 24 rimbalzi a 18 che hanno lanciato la transizione bolognese o un attacco comodo nel quale Kevin Punter ha brillato per le sua classe e Mario Chalmers ha illuminato il finale del secondo quarto con un paio di giocate che anche se non buzzer, troverebbero posto nel post del nostro Giuseppe Bruschi. Tutte favore dei compagni di squadra. Ottimo Dejan Kravic che ha combattuto con la forza fisica di Alexander quando – molto presto – Moreira ha commesso due falli sul monumentale centro dei tedeschi. Che hanno avuto qualcosa solo da Tyrese Rice come da previsioni. Altra nota importante: il coach della Segafredo nei primi venti minuti ha utilizzato 11 dei 12 giocatori a disposizione ed in dieci hanno segnato. Dopo venti minuti 42 a 28.
Nei due quarti successivi la squadra bolognese non ha controllato la partita perché a questi livelli e nella pallacanestro soprattutto non si può controllare nulla ma certamente il vantaggio acquisito ha permesso a Punter e compagni di giocare con una diversa serenità, mantenendo la stessa feroce applicazione difensiva. Al punto che i dieci minuti sono andati via con un pò di errori e qualche fallo di troppo ma in totale parità in termini di punti segnati, 11 ad 11, anche se ad un certo punto la Segafredo ha toccato il più venti sul 53 a 33 a 2’53” dal termine prima di subire un piccolo parziale del Brose. Però alla Virtus è andata benissimo così, potendosi presentare all’ultima frazione ancora avanti di 14 punti, 53 a 39.
E qui, nel quarto periodo, l’avvio dei ragazzi delle V nere ha tolto il fiato agli avversari: in 3 minuti e 18″Punter-Taylor-Moreira ed ancora Punter (una grande partita la sua) hanno fatto il 62 a 39 con difesa e contropiede e con ottime scelte di tiro che hanno permesso buoni rimbalzi offesivi tramutati in due punti. Il Bamberg ha provato a reagire ma solo con iniziative individuali e con poca testa dunque ed allora sì che per la squadra di Sasha Djordjevic è stato possibile controllare fino al termine.
Coach Djordjevic, a caldo al termine della sfida col Bamberg, esalta la prova dei suoi giocatori e allo stesso tempo si concentra già sull’impegno di domenica.
“E’ stata una grande serata per la Virtus Segafredo, per i giocatori, per lo staff. Ora però dobbiamo dimenticarla in fretta, pensare che è un episodio in questo percorso e concentrarci sul prossimo avversario. Dobbiamo essere pronti, giocare la pallacanestro che consociamo. Ogni giorno apprezzo sempre di più lavorare con questi ragazzi, perché si allenano nel modo giusto. Sono… liberi di fare tutto ciò che dico…”
“L’ho detto, siamo venuti qui per giocarci una Final Four e dobbiamo farlo col sorriso sulle labbra, con gioia, con entusiasmo. Un lavoro mentale sui miei giocatori? Non ci sono segreti, ci siamo preparati bene e sul campo si è visto. Bisogna sempre usare le parole giuste, per mettere qualcosa negli occhi, nella mente, nelle gambe”.
“In una partita come questa non puoi pensare al singolo quarto, ma devi pensare al quadro nella sua interezza. La mia filosofia è semplice: con la difesa conquisti titoli, con l’attacco vinci le singole partite. Io preparo la squadra in quella direzione, e i ragazzi mi hanno seguito dimostrandolo in campo”.