Non sapremo mai cosa succede in questi casi, perché solo ieri sera, martedì 9 aprile dopo la amarissima sconfitta in casa con l’Alma Trieste dopo un supplementare, Nenad Vucinic al termine della sua chiarazione aveva detto: “…Il campionato non è ancora finito, mancano 5 partite e siamo ancora in corsa per raggiungere l’obiettivo playoff“.
Poi questa sera, mercoledì 10, il comunicato della società:
“La Sidigas Scandone Avellino comunica che, al termine di un incontro nel quale Nenad Vucinic ha palesato l’assenza delle condizioni necessarie per la prosecuzione del suo incarico di head coach, le parti, prendendo atto della volontà dell’allenatore, hanno optato per la risoluzione consensuale del rapporto tecnico.
La società ringrazia Vucinic, tecnico e persona dal grande spessore umano, per il lavoro svolto sino ad oggi con passione e dedizione, qualità che lo hanno contraddistinto durante tutto il periodo del suo incarico oltre che per il senso di responsabilità dimostrato in questa circostanza: a lui va il più sentito e sincero in bocca al lupo per il prosieguo della sua carriera.
Contestualmente la società comunica di aver affidato l’incarico di guidare la squadra, fino al termine della stagione, a Massimo Maffezzoli. Il coach ha guidato l’allenamento odierno”.
Senza elementi concreti inutile fare illazioni o commenti. Certo la situazione ad Avellino non è delle migliori. La Fip e la Lega hanno gli occhi puntati sulla solidità economica del club, la parte sportiva traballa pur avendo un roster abbastanza importante (è tornato in Italia Pat Young da qualche giorno).
Chissà se questo ha influito sulla volontà di Vucinic e sulla decisione del club di accettare immediatamente le richieste del coach serbo (naturalizzato neozelandese). Però è un peccato perché Avellino è una città dove la passione per la pallacanestro è davvero forte, il pubblico competente e ben abituato.