Andiamo con ordine. I buoi scappati dalle stalle di Caserta, Reggio Calabria, Napoli Femminile e Siena nonostante i paletti strettissimi piantati a guardia delle stalle negli anni scorsi con tanto di araldi mandati sulle pubbliche piazze ad annunciare che “Basta così!Questa volta non ci sfuggiranno più“hanno costretto i Gran Visir del Sultani di Fip e Lega A a chiudere le stalle con un altro giro di fil di ferro.
Era il 21 marzo scorso:”I rappresentanti della società di massima serie hanno approvato il nuovo regolamento esecutivo con aggiornamenti sulla normativa sui parametri economico-finanziari e sul codice di giustizia dopo i tanti casi emersi nell’annata in corso.
“Si tratta di una svolta importante nella storia della LBA in quanto frutto di un grande sforzo collettivo che i club di Serie A hanno compiuto per una autoregolamentazione il più possibile incisiva, in particolare per quanto riguarda la sostenibilità economica e finanziaria del movimento. – ha affermato il presidente della LegaBasket, Egidio Bianchi – Il passaggio successivo ora sarà armonizzare questo documento con le norme federali grazie al tavolo tecnico avviato tra Lega e Fip, con l’obiettivo di controllare e prevenire l’insorgere di situazioni che possano inficiare la uguaglianza competitiva del campionato e ledere la sua immagine” Chiaro!!?? Da oggi non si scherza più!
Serie A a 18 squadre, ammissione rigidissima e via così con un’elitè sceltissima e selezionata in base a criteri che nemmeno l’NBA…Cioè a 18…criteri di selezioni…perché dobbiamo farli noi di Fip e Lega?
Ed ecco la grande nuova idea dei Gran Visir.
Visto che si sussurra a voce molto alta, cioè che si sa che ci sono alcune situazioni non ancora del tutto sistemate in questa stagione 2018-19 – Avellino e Cantù ma sarebbero in soluzione, Torino e Trieste in evoluzione – ed in attesa che il nuovo regolamento esecutivo relativo alle verifiche economico-finanziarie introdotto da LBA vada integralmente a regime dal 2020- 21 se al momento dell’iscrizione ed ammissione al campionato dovesse esserci più di una anomalia rispetto alle determinazioni della Com.Te.C., perchè non bloccare i ripescaggi nel caso in cui il Consiglio Federale riscontri 16 squadre nelle condizioni di ammissione e permanenza?
Scritta così è bruttissima ma è nel contorto linguaggio della burocrazia sportiva. Sciogliere o tentare di farlo vuol dire scrivere che in Via Vitorchiano a Roma e in viale Aldo Moro a Bologna si augurano fortemente che qualche squadra abbia seri problemi nell’iscrizione al prossimo campionato così da fare una serie A con sole 16 squadre nascondendosi dietro la severità delle nuove norme di ammissione per poter dire “Ve lo avevamo detto che quest’anno nessun bue sarebbe scappato dalla stalla!!“.
Ok, se tutto dovesse portare ad una stabilità vera e duratura passi pure purchè nessuno cerchi di farci fare la figura dei fessi a noi. Quello che non passa o non deve passare è una certa vocina che sta circolando che vorrebbe una tale stretta ad in modo da bloccare addirittura la salita dalla A2. Mi spiego: Fortitudo e la vincente del girone Ovest niente da dire sempre che ovviamente rispettino bla,blla, bla. “Però per esempio o Sultano – dicono i Gran Visir in ginocchio – se cominciassimo a dir loro che i l salto di categoria comporterà un aggravio di costi di 500mila euro (la fidejussione passa da 100 a 350.000 euro più 250.000 euro di quota d’ingresso in Lega Basket? E glielo diciamo adesso a cose quasi fatte? Magari qualcuna si spaventa e rinuncia ih…ih…ih…”
Consiglio Federale convocato con urgenza…il prossimo 5 aprile per deliberare in merito. Siamo nelle mani di…
Ok sto esagerando nella presa in giro. Io? E questi signori che cambiano le carte in tavola all’ultimo momento ed ogni volta che gli passa per la testa che quello che hanno appena stabilito è una fesseria e cercano di rimediare facendo peggio. Ora poiché tutto questo passa sulla pelle dei presidenti dei club debbo pensare che si sia una certa acquiescenza degli stessi o totale asservimento ai voleri del potere della Fip e della Lega.
Ma allora la domanda è: di chi costoro fanno il bene?
Eduardo Lubrano