Roma, 18 marzo 2019 – Ho atteso The Day After prima di esprimermi in riferimento al match andato in onda anche in diretta satellitare sul canale Sportitalia ieri, domenica 17 marzo dalle ore 12:05 e conclusosi ben oltre la canonica ora e mezzo di tempo che di solito il #LunchMatch della domenica impiega.
Mi riferisco al match della Serie A2 girone Ovest, valido per il 10° turno del girone di ritorno giocatosi ieri al PalaSojourner tra i padroni di casa della Zeus Energy Rieti e la Virtus Roma in missione e vissuto dal sottoscritto a pochi metri dal campo di gioco, grazie alla struttura della tribuna stampa dell’impianto reatino che pone, chi deve descrivere le gesta degli atleti in campo, in primissima fila rispetto al resto del pubblico e proprio “sopra” le panchine delle due squadre.
Intuisco sin d’ora la domanda: perchè The Day After prima di poter esprimere un parere?
Beh, lo ammetto, era complesso scrivere due righe di commento nell’immediato post-gara – come il sottoscritto è uso fare da 10 anni e mezzo a questa parte dopo le gare della Virtus Roma alle quali assiste – che potesse essere un parere sereno e pacato perchè sono tanti, troppi i temi che si sarebbero dovuti affrontare, cercando inoltre di trovare le parole più calzanti nel descrivere quanto accaduto sotto i miei sensi.
Oggi, a poco più di 24 ore dall’accaduto ieri al PalaSojourner, posso certamente affermare di essere stato testimone oculare e personale di un evento straordinario, quasi fantascientifico se connesso al mondo della pallacanestro. Anzi, direi un evento più unico che raro, cioè la sconfitta di una squadra quasi unanimamente riconosciuta come la più forte del suo torneo, al secolo la Virtus Roma in missione, per mano di una incredibile, straordinaria e quasi eroica Zeus Energy Rieti, che è riuscita a recuperare ben 21 punti di svantaggio nel giro di 12′ di gioco effettivi. Un’impresa vera e propria perchè non solo è riuscita la squadra padrona di casa a raggiungere quella avversaria, fatto di per se molto ma molto complesso emotivamente e numericamente nel basket, ma una volta raggiunta nel punteggio, è persino riuscita a darle ben 6 punti di scarto finali, confermando la tesi di chi dice che la rimonta non è tale se non la si completa con il sorpasso dell’avversaria stessa.
Comunque sia e cercando di ritornare sobri per quanto possa essere possibile farlo, vorrei parafrasare Ennio Flaiano che disse una volta “…La situazione è grave ma non seria!” e che quindi mi spinge a credere con sicurezza, dopo la gara ridicolmente persa vs la Zeus Energy Rieti, che il grande scrittore, sceneggiatore, giornalista nonchè critico cinematografico e teatrale italiano deceduto nel ’72 fosse in realtà tifoso della Virtus Roma ma a sua insaputa! Una battuta ovviamente, anche se purtroppo la storia del sodalizio virtussino sembra realmente lastricata di stagioni o gare per il quale la famosa frase testè citata casca letteralmente a pennello!
Parliamo sempre di sport ma comunque sia, oggi più che mai, mi domando se quella della Virtus Roma in missione (?) purtroppo sia divenuta una situazione grave ma non seria. Ma perchè?
- Perchè dopo 25 turni di campionato, il record della capolista (ricordiamolo, anche se a pari punti con l’arrembante Orlandina dei miracoli in virtù del gioco degli scarti a lei favorevole), è di ben 17 gare vinte ma anche di 8 sfide perse. Ed andando a rivedere con la memoria il “come” si siano perse, monta non tanto il rammarico quanto il magone per non aver di fatto già chiuso il capitolo promozione e portato a casa la “Missione”.
- E come sono state perse queste 8 gare? Ad eccezione della sfida bucata di Bergamo alla 2^ di campionato nel girone di andata e della sfida interna vs Rieti, giunta comunque dopo un filotto di 7 vittorie consecutive ed in cui tutto girò male (75-85) , le restanti 6 sfide sono state tutte perse in malo modo, non nel punteggio quanto nelle modalità: a Siena, in cui non è riuscita a superare una squadra con tutti i lunghi con 4 falli a carico e spesso per larga parte dei due periodi finali; a Scafati, dopo aver fallito il libero vincente al termine dei tempi regolamentari ed aver poi buttato la vittoria nel supplementare con una condotta scellerata, con 4 punti sopra a 3″ dalla fine; a Cassino, in cui non è riuscita a gestire una gara condotta quasi sempre in vantaggio contro la cenerentola del girone, ad oggi con sole due vittorie in classifica; vs Capo D’Orlando in casa, sopra di 7 punti a 2’30” dalla fine e con l’ultimo tiro della vittoria gestito decisamente male avendo 9″ dalla fine per segnare almeno un tiro da due punti; a Trapani, sopra di 12 punti ad inizio quarto periodo e con gli avversari senza i due americani in campo ed Andrea Renzi in panchina. Infine, l’orrorifica gara di ieri a Rieti, in cui il nostro Capo Redattore, Eduardo Lubrano, ha definito la prestazione di ieri della Virtus Roma in missione (?), una gara da “presuntuosi”, usando un eccellente eufemismo da grande narratore quale è, nonchè da sempre amico dei colori giallorossoblu.
- Ed il punto forse è proprio questo: la presunzione. L’aver pensato cioè che dopo aver disputato una gara giocata a tratti, anche in modo ineccepibile per come si sia difeso e soprattutto attaccato i punti deboli della Zeus Energy Rieti per quasi 28′ di gioco, punti deboli evidenti ieri ad occhio nudo in quanto il team del bravissimo, giovane coach Alessandro Rossi aveva logicamente addosso una pressione quasi tripla di quella che aveva la Virtus Roma in missione (?), i restanti 12′ di gioco sarebbero passati in allegra spensieratezza, magari con anche un bel piatto d’amatriciana a fine partita servita a bordo campo!
- Pertanto, come si può gettare alle ortiche un’occasione come quella di ieri (l’ennesima), dopo aver anche dimostrato di aver preparato la gara non bene ma direi benissimo, mettendo adesso inconfutabilmente a rischio la promozione diretta e quindi un’intera stagione? Forse mi sbaglio ma se si dovesse proseguire nella post-season reggerebbe la pressione questa Virtus Roma in missione (?) in evidente affanno mentale nonchè tecnico in queste settimane, al cospetto poi di squadre attrezzatissime come Treviso, Udine o Montegranaro?
- La risposta a questo punto è una sola, amara e probabilmente incontrovertibile: nonostante l’applicazione e gli sforzi anche di un Piero Bucchi non esente da colpe (mai visto così nero a fine gara, in piedi durante tutto il corso della breve conferenza stampa post-gara…Breve anche per questo motivo…), colpe comunque a mio avviso veniali e non preponderanti nell’insieme, questo roster della Virtus Roma in missione (?) è composto da giocatori troppo “bravi ragazzi”, belle persone insomma ma inadatte a vincere un campionato come questo, in cui la componente “morale” ed umorale viene anche forse prima delle qualità tecniche. Oltre tutto, questo roster che appare monolitico ed immodificabile costi quel che costi (forse per un problema di costi? Beh, a questo appunto appare evidente), non ha in Nic Moore il leader che si pensava fosse. O meglio, Nic Moore probabilmente non è quel tipo di giocatore adatto per coesistere in un contesto di giocatori così poco smaliziato, così dedito ai blackout mentali. Carlton Myers, ex-giocatore dal passato memorabile ed indimenticato ex-Virtus Roma nella fase finale della sua sfolgorante carriera, disse una volta “…Con i bravi ragazzi ci vado a cena, con quelli più smaliziati e i figli di … ci vinco le partite!”.
- Entrando poi nel tema della leadership, al PalaSojourner ieri si è visto un Henry Sims deciso, convinto, l’unico a voler anche un pò “sfidare” – ma sempre in modo corretto – il pubblico avversario autocaricandosi con urla e gesti ma rivolti a se stesso. Ci ha provato da par suo ed ecco, proprio Henry Sims ed il suo modo differente di stare in campo che il sottoscritto sta osservando da diverso tempo, è uno dei motivi che spiega il come ed il perchè questa Virtus Roma in missione (?), si trovi adesso in questo pieno momento di down. Ve lo ricordate il Sims d’inizio stagione? Straripante, fisicamente e tecnicamente, contro tutto e tutti, in attacco ed in difesa. Adesso? Certo, colleziona sempre numeri e prestazioni importanti, è il migliore del suo girone come rendimento ma di “dare battaglia” sotto i ferri oggi ci pensa due volte. In difesa poi, come giudicare la prestazione di un centro che, sempre ad esempio, ieri a Rieti appartiene alla squadra che concede ben 14 rimbalzi offensivi agli avversari? Non è colpa sua ma non può essere solo colpa degli altri!
- Pertanto, se la situazione è grave, lo si deve in maniera evidente anche a chi regge le fila della squadra virtussina. A chi ad esempio non pensa proprio di tutelare in alcun modo – a mezzo stampa o usando qualsiasi altro mezzo ovviamente sempre nel pieno rispetto delle regole – quel giocatore che così tanto bene ha fatto e sta facendo alla squadra e che è il suo fiore all’occhiello. In ogni gara Henry Sims subisce una sorta di maltrattamento fisico ai limiti del lecito (diciamo…), quasi dovesse espiare il fatto di essere un oversize per la categoria, nella quasi indifferenza della terna arbitrale che gli fischia a favore solo evidenti falli dei suoi avversari. I suoi avversari diretti, che siano Tau Lydeka o Davide Bruttini, che siano Andrea Renzi o Shaquille Goodwin, non sono mai usciti per 5 falli contro di lui, è normale? In Serie B, nel girone B della categoria, i Tigers Cesena hanno vissuto e vivono ogni domenica una situazione simile avendo riportato a casa David Brkic, un giocatore ex-Leonis Roma dello scorso anno, che dall’alto dei suoi 214 cm. fa la differenza in campo e non solo fisica. Anche i Tigers Cesena stanno disputando un torneo da primato con l’obiettivo di vincere come la Virtus Roma in missione (?), per approdare in Serie A2. Ebbene dopo la sesta gara del girone di andata, coach Giampaolo Di Lorenzo, nonostante le vittorie iniziassero già ad accumularsi, ha sentito il diritto-dovere di tutelare il suo punto di forza, quel David Brkic che ad ogni gara veniva maltrattato dagli avversari tra la semi-indifferenza della terna arbitrale! E sia chiaro, non doveva essere certo coach Piero Bucchi a farsi carico di quanto, ma sarebbe stato opportuno aprire un virgolettato per tutelare Henry Sims da parte di colui che invece ha deciso di prendere la parola solo nel post-gara a Trapani, l’attuale Direttore Sportivo Valerio Spinelli, suscitando più di una perplessità nel quanto riportato sui “passi” sanzionati a Marco Santiangeli e costati, a suo sindacabile parere, il match alla Virtus Roma. Avrebbe potuto e dovuto farlo, proprio come ha fatto all’epoca Davide Bonora, suo pari ruolo in Leonis Roma, al termine della sfida persa al Pala Ponte Grande vs l’Orlandina nel girone di andata, facendosi portavoce di evidenti (a suo giudizio), maltrattamenti arbitrali subiti dalla Leonis in quella ed in altre gare. Essere rimasti in silenzio è stato forse anche un’idea condivisibile dal punto di vista dello stile ma è stata parimenti una scelta illogica e grave negli interessi della squadra e del suo operato sul campo. Soprattutto ha dato l’idea di non essere adeguatamente pronti nel proteggere il maggior investimento tecnico della squadra.
- Assenza di leadership, assenza di carattere, assenza di presenza di spirito diffusa in un gruppo che ora è in evidente difficoltà. Del resto, come giudicare diversamente un Marco Santiangeli che ieri, ad esempio, raddoppiando assieme a Massimo Chessa su Antino Jackson nel terzo periodo, fa perdere il possesso al mini play reatino ed invece di lanciarsi sulla palla rimasta a pochi centimetri da lui si ferma, provocando le giuste ire di Piero Bucchi, per aver ricevuto un involontario, presunto colpo in viso? E come giudicare il fallo antisportivo che provoca Tommaso Baldasso su Bobby Jones lanciato a canestro, scatenando l’urlo di protesta del palazzo all’inizio di quello sciagurato, quarto periodo ed in un momento in cui non si doveva proprio per nulla alimentare l’adrenalina degli avversari e dello stesso pubblico? Ed il suo atteggiamento successivo verso la panchina, quasi ad evidenziare che non potesse fare altrimenti? Per la cronaca, dopo il solo libero di Bobby Jones messo a segno, Federico Bonacini siglerà la tripla del 54-62, riportando Rieti per la prima volta sotto la soglia psicologica della sola cifra di scarto da recuperare dopo il -21, dopo più di un periodo e mezzo…Tralasciando infine anche il modo in cui Rieti sia riuscita ad avere ossigeno da quel -21, in un momento in cui il team di coach Alessandro Rossi subiva palesemente gioco e difesa romana, con i liberi concessi così facilmente a Juan Marcos Casini – ottimo eversore della Virtus Roma in missione (?) insieme ad un fantastico Bobby Jones – perchè la storia si è ripetuta rispetto al passato rientrando quindi nel tema della totale assenza di presenza di leadership in campo e di presenza di spirito.
- Infine, occorre adesso parlare del “…Grave, ma non seria”.
- Difficile per il sottoscritto, molto difficile provare a vedere qualcosa di positivo in questo marcato declino mentale e di attitudine di una squadra che gioca anche bene per larghi tratti, ma che non riesce a “stare nel match” sino alla fine dello stesso in particolar modo dal 31 gennaio scorso. La sensazione è che, sempre per restare nel “non serio”, anche a livello dirigenziale più di qualcosa non stia andando come dovrebbe. Dove sono finiti gli ambiziosi piani orgogliosamente palesati in settembre, di rilancio della Virtus Roma a livello societario? E cosa accadrebbe a questo piano di rilancio qualora fallisse il non concretizzarsi della “Missione”? Dove si collocherà il prossimo quartier generale della squadra, ad oggi relegata in un impianto in affitto e dove chi ci lavora deve alternarsi in una unica, singola stanza di questo impianto? A prescindere dalla promozione diretta, che fallire in fin dei conti sarebbe anche nel novero delle cose di chi fa sport ma che avrebbe del delittuoso rebus sic stantibus, come si sta preparando la dirigenza al futuro vista anche l’inaspettata partenza di Paolo Ronci, ieri “Salvatore della Patria” ed oggi ex-dirigente accasatosi alla Virtus Bologna che intende – guarda caso – entrare nel novero delle squadre più importanti d’Europa? Chi ha preso il suo posto operativamente e cosa ci sarebbe in ballo per il futuro? Non sarebbe il caso di dare “fiato alle trombe” per caricare un ambiente che ne ha bisogno oggi più che mai di certezze, non dicendo fandonie ma parlando apertamente come si prepara la Virtus Roma al futuro più prossimo?
- Comunque sia, mancano ancora 5 partite e, in attesa di sapere cosa accadrà alla Mens Sana 1871, prossimo avversario teorico sia della Virtus Roma in missione (?) nonchè subito dopo dell’antagonista più pericolosa, l’Orlandina dei miracoli, l’Urbe è ad oggi sempre prima in classifica e dando per certo che se Siena scenderà in campo lo farà con i ragazzini, senza mezzi termini occorre ormai vincerle proprie tutte altrimenti la missione potrebbe essere irrimediabilmente persa per via diretta: Agrigento in casa, Treviglio fuori (aia…), Scafati in casa (ari-aia…), ed infine Legnano, quest’ultima già ai Playout da oggi ma che vorrà mentalmente non mollare anzi, vorrà dare il massimo vs una squadra teoricamente superiore e che dunque potrà solo che fungere da propellente per i lombardi (come accadde lo scorso anno alla Virtus Roma). Ovviamente il sottoscritto non possedendo qualità divinatorie – altrimenti non starebbe quì a scrivere di queste vicende gravi, ma non serie – non può sapere cosa accadrà. Una cosa è però certa. Forse molto più di prima, dopo le incredibili scivolate vs Cassino o vs Capo D’Orlando e Trapani, occorre mantenere la barra a dritta. Ma occorre anche sostenere la squadra, forse anche aiutarla considerando che per la maggior parte di loro sono dei ragazzini da tenere per mano, magari mordendosi anche le labbra qualora venisse in mente di lanciare un urlo di protesta: è difficile chiederlo ad un popolo così visceralmente legato alla propria squadra, come dimostrato anche ieri a Rieti. Pertanto serve fare un gran casino al PalaLottomatica nelle prossime due gare e far sentire il calore positivo alla squadra, cercare quindi di rendere il PalaLottomatica forse un pò meno salotto e più Fossa dei Leoni, ma sempre nel rispetto del tifo e del supporto.
Pertanto alle ore 20:00 circa del 29 aprile prossimo tireremo le somme, solo allora potremo capire se questa Missione, con la “M” maiuscola, è stata onorata o meno oppure se probabilmente è vissuta solo nella povera, sciocca mente di chi come il sottoscritto, aveva pochissimi dubbi a riguardo: mai vivere di certezze, errore mio e ne chiedo scusa.
Fabrizio Noto/FRED