Sassari, 11 febbraio 2019 – Come il classico fulmine a ciel sereno. Nel pomeriggio di oggi nonchè a tre giorni dal debutto nei quarti alle Final Eight di Coppa Italia, la Dinamo Banco di Sardegna ha annunciato l’arrivo in panchina di Gianmarco Pozzecco come nuova guida tecnica biancoblu.
Inutile dire che, nonostante la debacle subita ieri a Torino vs la FIAT per 102-83, questa decisione di sostituire Vincenzo Esposito non possa avere questa sconfitta come causa scatenante. Secondo una video intervista rilasciata dal Presidente Stefano Sardara e diffusa sulla TV del club nonchè sui socials, lo stesso coach campano avrebbe espresso il desiderio di lasciare la guida dell’Isola per ragioni personali. Ma le solite voci di corridoio narrano di un rapporto personale tra due caratteri, Sardara ed Esposito, non propriamente amichevole sin dalle prime battute ma solo cordiale, di circostanza e stop.
Ecco quindi che, alle prime difficoltà, in verità non propriamente riconducibili ad Esposito perchè mai come quest’anno la Dinamo Banco di Sardegna ha dovuto rinunciare a gente come Scott Bamforth, il vero perno offensivo della squadra e poi Terran Petteway per non parlare dei malanni di Dyshan Pierre acciaccato e di un Jamie Smith a corrente alternata. Di contro c’è stata anche la crescita degli italians come Marco Spissu e Stefano Gentile ma tanti, troppi rovesci ha subito questa Dinamo in stagione per “prenderla a ridere”, a lenire le sofferenze almeno il primo posto del girone della FIBA Europe Cup 2018-19 ma, attenzione, tolta Varese la Dinamo non ha affrontato corazzate.
Dunque, arriva Il Poz. Alzi la mano chi l’avrebbe solo pensato, perchè da prevedere fosse quasi impossibile. Eppure eccolo quà Gianmarco Pozzecco, reduce da una stagione non proprio esaltante in quel della Fortitudo Bologna in Serie A2 ma il problema non è forse questo, il problema è se Gianmarco Pozzecco sarà funzionale o meno all’idea della pallacanestro che si vuole fare a Sassari. Le qualità umane non si discutono, semmai sono discutibili alcuni atteggiamenti ed alcune idee vicine alla sua idea di pallacanestro.
Ma attenzione. Augurando ovviamente ogni bene al Poz, bisogna anche mettere l’accento su come la Dinamo Sassari stia gestendo la sua crescita, spaventosamente verticale in poco tempo e con diverse crepe nell’ambito del consolidamento della stessa. Non sarà certamente sfuggito ai molti l’allontanamento di Meo Sacchetti scudettato quanto poi il biennio di coachin’ affidato a Federico Pasquini, con i risultati mediocri che tutti han potuto constatare. L’idea di dare fiducia ad un giovane coach, emergente ed ambizioso come Vincenzo Esposito cozza adesso con l’arrivo di Gianmarco Pozzecco, sicuramente dal carattere parimenti ambizioso ma altrettanto capace?
Ecco infine due note sulla sua carriera da coach, nel 2012 inizia la sua carriera da allenatore alla guida della Orlandina Basket, che risolleva dopo un inizio di stagione che l’aveva relegata in ultima posizione conducendola all’undicesimo posto. In estate firma il prolungamento con il club siciliano, ritrovandosi ad allenare due suoi ex grandi compagni di squadra della Nazionale, Matteo Soragna e Gianluca Basile. Chiude la stagione al secondo posto perdendo la finale playoff per salire in A con Trento (0-3). A giugno del 2014 la firma con la squadra del suo cuore, Varese, il Club con cui nel 1999 ha vinto il titolo di campione d’Italia e la Supercoppa. Con i biancorossi debutta in serie A, vincendo il derby con Cantù e a poco più di metà stagione, il 24 febbraio, con una sofferta decisione si dimette dall’incarico di capo allenatore. Riparte dall’estero facendo da vice allenatore ad un suo grande ex compagno e amico come Mrsic al Cedevita dove rimane due stagioni, dal 2016 al 2017. A marzo del 2018 sostituisce Boniccioli sulla panchina della Fortitudo, altra sua grande squadra del cuore da giocatore. Chiude con un bilancio di 10 vittorie e 5 sconfitte.
Fabrizio Noto/FRED