Pistoia, 17 gennaio 2019 – A Pistoia si tira un sospiro di sollievo. Stamane infatti, nella consueta conferenza stampa di metà settimana in proiezione del match del fine settimana, ha fatto bella presenza di sè Kerron Johnson, uscito malconcio dalla trasferta in Irpinia ma pronto a tornare in pista nella delicatissima sfida di domenica con Pesaro.
La prima affermazione di Kerron Johnson è infatti tesa a rassicurare l’ambiente:
“Domenica ci sarò, anche se ad Avellino la squadra ha dimostrato di essere molto cresciuta e poter far fronte pure alle assenze. Parlo soprattutto dei più giovani, che, grazie al loro grande lavoro, una volta di più hanno fatto vedere quanto oggi sono importanti per noi”.
E’ evidente che nel match vs Pesaro, la OriOra Pistoia sarà chiamato a una grande prova, ma Kerron Johnson prova a stemperare la tensione:
“Da ora in poi ogni partita sarà molto importante e dovremo cercare di preparare al meglio tutte le gare, non solo quella con Pesaro. Sarà fondamentale approcciare il match nel modo giusto ed accettare il fatto che ogni partita da ora alla fine andrà giocata all’ultimo sangue”.
Ritornando alla gara dell’andata persa in volata, Kerron Johnson ha invece le idee chiare:
“Siamo due squadre diverse da allora: loro hanno appena cambiato allenatore, noi siamo cresciuti lavorando insieme e allenandoci duramente e, anche ad Avellino, abbiamo dimostrato che se facciamo le cose giuste possiamo giocarcela alla pari anche con le più forti. Dobbiamo concentrarci su noi stessi, più che sui nostri avversari”.
A chiusura Kerron Johnson ha tenuto a dare la sua interpretazione sulla sua prima metà di stagione:
“Ho iniziato il campionato segnando molto ma questo non è detto che fosse un bene, dal momento che sono un playmaker e non una guardia realizzatrice. Spesso quando chi è chiamato a dover far gioco è costretto a segnare 20 punti, la squadra perde e questo è quello che all’inizio ci è successo. Adesso segno meno, ma sono contento: in primis perché vuol dire che la squadra è cresciuta ed ha trovato i suoi equilibri, e poi perché francamente non penso alle statistiche, ai punti, agli assist o ai rimbalzi. Ho sempre cercato, nella mia carriera, di giocare nel modo più funzionale per il gruppo: devo e voglio continuare a farlo”.