Doppio turno di Eurolega disa per l’Olimpia che dopo la sconfitta a domicilio contro il Barcellona perde pure in Baviera contro una realtà in netta crescita come il Bayern Monaco ed entra in una crisi di risultati che annulla la buona partenza di ottobre e che mette alle strette la squadra di Pianigiani.
Mi avessero detto 30 anni fa che un giorno più o meno lontano nelle coppe l’Olimpia avrebbe perso contro il Bayern (che ai tempi non esisteva sulla mappa del basket europeo) non ci avrei creduto e avrei dato del pazzo al mio interlocutore: ciò simboleggia il momento di difficoltà in cui versa il basket italiano messo a confronto con un movimento, quello tedesco, in netta crescita da lustri con società che prima hanno investito in impianti e settori giovanili senza l’assillo del risultato a tutti i costi nelle coppe europee.
Che poi se andiamo a vedere, le italiane non vincono un Eurolega da quasi 20 anni ed ora si trovano in crisi finanziaria con palazzetti da terzo mondo, settori giovanili ai minimi termini e ricambio generazionale che definire faticoso è il classico eufemismo. Ma passiamo ad analizzare la brutta crisi dell’Olimpia.
Due vittorie nelle ultime 10 partite non è certo un ruolino di marcia da squadra che ambisce ai playoff: l’infortunio di Nedovic ha creato una serie di problematiche che a catena si sono riversate nei risultati finali. Nessuno è esente da colpe ma chi ci legge sa che su questi schermi si era scettici anche quando il record era di 6 vittorie e 2 sconfitte.
Perché già allora le avvisaglie di stanchezza c’erano tutte e il rischio di un gioco votato all’attacco con alto numero di possessi che finché c’è stato Nedovic aveva pagato dividendi si è ritorto contro la squadra milanese nel momento in cui il peso dell’attacco è caduto tutto su James e su un Micov che atleticamente ha pagato dazi al sovrautilizzo . Correva l’8 dicembre e noi si scriveva questo https://all-around.net/2018/12/08/mercato-2018-19-olimpia-dal-mercato-possibili-innesti-per-uscire-da-questo-momento-difficile/ .
Inoltre abbiamo sempre imputato allo staff tecnico poca elasticità sia tattica che di gestione dei minutaggi in campionato: certi giocatori come Micov avrebbero dovuto giocare molto meno la domenica per essere più brillanti in settimana e per mantenere un buon impatto atletico durante tutto l’anno, invece sembra che ora la benzina sia finita e ciò non è certo un bel segnale dato che ci si avvicina alla parte più importante della stagione.
Ma come due mesi fa per chi scrive non erano tutte rose e fiori adesso non bisogna vedere il futuro tutto nero e crisi perenne. Certo bisogna cambiare qualcosa: molti più minuti al blocco italico in campionato, magari con un aggiuntina presa sul mercato per alleviare ulteriormente il carico di minuti degli altri e per alzare la competitività dei (pochi) allenamenti.
Anche un approccio difensivo diverso potrebbe essere la medicina per questa Milano malaticcia: da una difesa più ermetica potrebbe scatenarsi in misura maggiore il gioco in transizione che esalta le qualità sia di James che dei numerosi tiratori biancorossi. Ovviamente non tutto si può correggere in palestra, questa squadra ha evidenti difetti strutturali (in primis la mancanza di un lungo di peso tiratore), ma diciamo che un paio di correttivi potrebbero essere provati per sovvertire questa inerzia negativa.
Vedremo già dalla partita di Trieste in campionato se coach Pianigiani continuerà sulla sua strada oppure apporterà delle piccole o grandi modifiche: la curiosità non avrà molto tempo per montare visto che già domani si va in campo. Appuntamento quindi, cari lettori, per il commento alla non semplice trasferta in casa di una Trieste in forma e che ha aggiunto al suo roster l’ex Zoran Dragic a dare classe e qualità( ginocchia permettendo) al reparto esterni giuliano.
A ben vedere però un eventuale sconfitta oltre a non fare danni in classifica potrebbe essere il classico detonatore per far accadere eventi traumatici tipo tagli o innesti sul mercato. Quindi cari tifosi ed appassionati tutti davanti alla tv (o per chi può al PalaRubini) per gustare una partita tra due squadre e due società legate da tempo da un filo sottile ( Rubini appunto, Stefanel, Meneghin etc etc)
Garbin Cristiano
@garbo75