Tre serie di playoff negli ultimi 3 anni e un quarto di finale di Eurocup hanno reso Olimpia – Aquila Trento ormai una classica nel panorama cestistico italiano con il culmine raggiunto lo scorso giugno con una serie di finale emozionante ed elettrizzante.
Molto però è cambiato in 7 mesi: una Milano rinnovata e più forte che deve far fronte però ad assenze prolungate ed importantissime e una Trento che dopo l’orribile inizio di stagione ha ritrovato antiche certezze anche grazie ad un fondamentale aggiustamento al roster. Spedito a Gran Canaria Radicevic il timone è stato preso dal cavallo di ritorno Craft che ha subito invertito la rotta della barca trentina portandola a vincere 5 delle ultime 6 partite.
Un Aquila Trento che si è presentata al Forum convinta di potersi giocare le proprie carte, contando anche sulle assenze in casa Olimpia come quella di Nedovic e di Brooks nonché di James, lasciato a riposo sia per recuperare dalle fatiche di un periodo per lui intensissimo (fatto di partite ogni 2-3 giorni a 35 minuti di media) sia per la vicenda che lo ha visto protagonista con la polizia e di cui ci ha informato sui social.
Società ed allenatore non hanno voluto giustamente commentare l’accaduto, ma è certo che quanto successo abbia inciso sul morale del play biancorosso, che così si è accomodato in tribuna seduto a fianco di un Brooks la cui schiena comincia a dare segni di miglioramento.
Non è stata una bella partita, d’altronde Trento non è nota per fare spettacolo, ma comunque ha dato indicazioni importanti. La Dolomiti Energia si può dire definitivamente guarita ed ha dato la sensazione che la ritroveremo protagonista sia a Firenze in Coppa Italia sia a maggio nei playoff.
Merito dell’innesto di Craft certamente ma anche della crescita di condizione dei vari Pascolo (da pelle d’oca l’ovazione tributatagli dal Forum) e Mian e di una società che ha avuto pazienza anche nei momenti difficili ed ora raccoglie i frutti del lavoro in palestra di quell’ottimo coach che risponde al nome di Maurizio Buscaglia.
Mi ha lasciato invece perplesso la prestazione di Flaccadori: passano gli anni e trovo che sia migliorato poco: forse le mie aspettative erano troppo alte, ma il 20enne che stava in campo alla grande anche a livello europeo (giocò e bene la semifinale di Eurocup, ad esempio) ha lasciato il posto ad un 23enne per certi versi regredito, meno spavaldo e meno sicuro. Forse gli farebbe bene uscire dal guscio trentino e cambiare aria.
Sul versante biancorosso invece direi che, a parte il solito positivo ed a tratti dominatore dell’area Gudaitis, bisogna segnalare l’esordio di Omic: 13 minuti in campo in cui ha già fatto intravedere i suoi pregi e difetti.
Alto, grosso, buon passatore e bloccante legge abbastanza bene il gioco ma manca di cattiveria quando si trova nella condizione di finalizzare uno scarico o un rimbalzo d’attacco e si fida poco nelle sue doti offensive.
Ovviamente con quel corpo non è adattissimo a giocare come rollante sui giochi a due e in post basso ha tecnica ma non è certo un attaccante naturale. Di sicuro a gennaio difficilmente si poteva trovare di meglio sul mercato per sostituire Tarczewski.
Mvp della gara è risultato essere per la prima volta in stagione Amedeo Della Valle. Non è stata una stagione facile per l’ex Reggio Emilia soprattutto a causa di quell’infortunio che gli ha tolto ad inizio stagione ritmo e condizione che sta faticosamente ritrovando.
Amedeo deve essere un ingranaggio fondamentale nel telaio biancorosso in campionato ed anche un addizione importante in Europa dove è vero che soffre fisicamente ma usato e dosato contro avversari “sostenibili” può garantire punti istantanei a Pianigiani anche se deve migliorare, e tanto, alla voce passaggio.
Altra buona prova da 4 titolare per Kuzminskas che non ha forzato nulla in attacco ma ha portato il suo mattoncino in difesa ed ha tirato giù 12 rimbalzi, credo sia il record carriera. Fosse più cattivo sotto canestro….
Tutto sommato bene anche il Capitano, come sempre in difficoltà quando pressato o raddoppiato ma abile a trovare canestri in penetrazione poco usuali per lui. Senza infamia e senza lode invece la prova di Jerrells in regia e di Bertans, ritornato normale dopo la grande prova in Eurolega contro il Buducnost.
Capitolo a parte meritano Fontecchio e Burns: non dev’essere facile il loro ruolo soprattutto a livello mentale. Sempre seduti in Eurolega e con pochi minuti in campionato nonostante le assenze e l’esigenza di far riposare i “titolari”. Di certo loro non stanno facendo moltissimo per cercare di guadagnarsi minutaggi più elevati e la delusione più grande in questo senso è Fontecchio.
Ci si aspettavano miglioramenti tangibili in questi ultimi due anni ed invece Simone non riesce ancora ad essere incisivo sulle partite nonostante qualche ottima giocata l’abbia sempre in canna. La mia sensazione è che comunque vada a finire l’anno prossimo lo vedremo con un altra casacca, anche perché rimango convinto di un probabile innesto italiano di spessore nel suo ruolo.
Burns invece sta pagando lo spostamento ad ala forte nato per fronteggiare l’infortunio di Brooks. Non che non sia capace, ma si deve riprogrammare dopo 3 mesi passati a fare il centro, lo scorso anno a Cantù giocò alla grande da 4 ma nel sistema Pianigiani l’ala grande ha dei compiti particolari che potrebbero castrare le sue peculiarità. Di sicuro vorremmo vederlo in campo in Italia di più, 7 minuti sono un pò pochini a mio modesto avviso.
Ora per l’Olimpia testa al doppio impegno di Eurolega, decisivo per la stagione. Mercoledì Barcellona in casa e venerdì Bayern in trasferta. Vincerne almeno una è d’obbligo se si vuole continuare a sperare nei playoff.
Cristiano Garbin
@garbo75