L’Acqua S.Bernardo Cantù si presenta al nuovo anno con ancora addosso l’abito della festa, sorridente e con il morale alto dopo la convincente vittoria casalinga nell’ultima gara del 2018. Uno stato d’animo migliore non poteva portare il recente successo su Pistoia, che ha permesso alla formazione allenata da coach Evgeny Pashutin di scrollarsi di dosso pressioni e paure dopo le otto sconfitte consecutive che avrebbero intimorito chiunque. Dalla preoccupazione per aver smarrito la retta via – dopo che ad inizio campionato Cantù aveva vinto tre delle prime quattro partite – alla reazione da vera squadra nel momento più difficile della stagione, riuscendo a battere Pistoia con un grande gioco corale che ha portato i canturini a siglare il record stagionale di assist (30). Ecco, dunque, che il prossimo impegno di campionato in casa della Fiat Auxilium Torino, in programma nel capoluogo piemontese nel giorno dell’Epifania (palla a due alle ore 17:30 al “PalaVela”), può essere affrontato dalla S.Bernardo con una maggiore serenità psicofisica. Mente sgombra e più fiducia nei propri mezzi, un’occasione importante da sfruttare anche per tornare a vincere in trasferta. Il tutto, però, senza sottovalutare un’avversaria tosta come la Fiat, reduce sì da qualche scossone interno per il divorzio da coach Larry Brown, ma comunque di grande valore, con un organico in cui figurano giocatori giovani di talento e veterani di indubbia esperienza. A capitan Ike Udanoh e compagni non dovrà mancare, dunque, quella prudenza necessaria per non perdere di vista l’obiettivo comune: vincere.
QUI TORINO L’Auxilium del presidente Antonio Forni, vincitrice lo scorso anno della Coppa Italia (primo storico trofeo del club), dopo Natale è passata dalle mani del leggendario coach americano Larry Brown a quelle del giovane brianzolo Paolo Galbiati, 35 anni il prossimo 20 febbraio. Proprio con Galbiati, già nello staff gialloblù in veste di assistente allenatore di Brown, la società piemon Ma al ritorno in campo dopo la pausa per le Nazionali, i piemontesi hanno subito reagito vincendo con Trento, chiudendo il mese di dicembre con due vittorie e tre sconfitte, risollevandosi un minimo. L’Auxilium, però, viene da due settimane di contestazioni e da due sconfitte consecutive contro Avellino (in casa) e Cremona (fuori), che hanno alimentato non poco la tensione nell’ambiente torinese.
QUI CANTÙ La formazione di coach Pashutin – che per certi versi ha conosciuto settimane di buio come quelle vissute dall’Auxilium – ha risposto presente all’ultima chiamata di LBA, segnando cento punti a Pistoia e meritando largamente la vittoria. Nel successo di Desio sono principalmente emerse le prestazioni individuali di Davon Jefferson e Gerry Blakes, a livello statistico (e non solo) impressionanti. In particolar modo il primo, Jefferson, autore di una performance da record da 45 di valutazione, high personale in Italia insieme alle 4 stoppate ed ai 7 assist. Record, seppur eguagliati, anche nei punti realizzati e nel plus minus, rispettivamente 25 e +23 con Pistoia. Serata di record anche per Blakes, uscito dalla panchina nel match con Pistoia, nel quale ha mandato a referto ben cinque triple su sette tentate. High personale per tiri dall’arco realizzati che si somma a quello negli assist (8), nelle palle recuperate (3) e nella valutazione (24). Lo certificano i numeri, nell’ultimo turno si è visto il miglior Blakes dal suo arrivo in Italia. Sulla salute della squadra, invece, tutti arruolabili per la delicata sfida di Torino, con l’unica eccezione rappresentata ancora da Salvatore Parrillo. Il vice capitano canturino – fisicamente abbastanza sfortunato in questa sua terza stagione in Brianza – sarà costretto a saltare con ogni probabilità la quarta partita consecutiva, a causa di un’ernia discale che non gli dà tregua alla schiena. In settimana qualche acciacco alla schiena anche per capitan Udanoh che hanno portato il centro titolare della S.Bernardo a saltare qualche seduta di allenamento, il numero cinque in maglia biancoverde sarà comunque della partita domenica con Torino.
FIAT TORINO, IL QUINTETTO Roster torinese – come detto in precedenza – composto da giovani di talento e da veterani, un bel mix intrigante. In cabina di regia il playmaker titolare è Dallas Moore, classe 1994 nato in Florida, arrivato sotto la Mole il 20 novembre scorso dall’Hapoel Tel Aviv. Nonostante la firma a stagione in corso, Moore è diventato molto in fretta un ingranaggio importante della squadra, vestendo fin da subito i panni del leader. Leader principalmente nel gioco e nel fatturato offensivo di Torino, dove il mancino americano realizza 14.7 punti di media, top scorer della squadra. Quella con l’Auxilium si tratta della seconda esperienza italiana per Moore che, nella stagione 2017-’18, si era già messo in mostra segnando quasi 19 punti di media a partita con i colori della Vuelle Pesaro. Statunitense di nascita ma in possesso della cittadinanza albanese, Moore è tornato in Serie A dopo una breve parentesi nel campionato israeliano, chiusa a 13 punti di media con oltre il 43% dall’arco in 6 incontri disputati. Al suo fianco, Moore, può contare su una spalla di grande talento come Tony Carr, combo guard americana classe 1997 di Philadelphia. Uscito da Penn State dopo due sole annate al college, l’ultima chiusa con numeri di altissimo livello (19.6 punti con il 43% da tre più 5 assist e 5 rimbalzi di media), Carr non solo è all’esordio in Europa ma è anche al primo anno tra i professionisti. Pochissima esperienza, eppure, in Italia sta già facendo bene con 13.1 punti, 4.2 rimbalzi, 3.2 assist di media e buonissime percentuali da tre (46%). Su di lui ci sono gli occhi della NBA, i cui diritti sono detenuti dalla franchigia dei New Orleans Pelicans, che lo hanno scelto al Draft con la chiamata numero 51. Il “tre” titolare è l’esperto Darington Hobson, ala americana classe 1987. Nato nel Nevada, Hobson è un giocatore versatile in grado di ricoprire più ruoli, che ha passato gran parte della propria carriera in G-League, accarezzando la NBA facendo soltanto cinque apparizioni con la maglia dei Milwaukee Bucks. Poi, un lungo girovagare: dal Sud America ai Caraibi, passando per la Grecia. Hobson – che tra i tanti acquisti di mercato della famiglia Forni è il più recente in ordine di tempo – è il classico giocatore “totale”, come testimoniano anche i suoi primi numeri in maglia gialloblù dopo cinque partite disputate. Il nativo di Las Vegas segna oltre 8 punti ad incontro, che si sommano ai 6.8 rimbalzi e 3.8 assist di media, per 14.8 di valutazione. Medie che decretano Hobson miglior rimbalzista e miglior assist man della squadra, una sorta di prova del nove di quanto detto in precedenza. L’ala grande è Jamil Wilson, per talento sicuramente uno dei giocatori più forti dell’intera lega, ma molto poco costante. Uscito dalla prestigiosa università di Marquette nel 2014 – dopo il primo anno di college trascorso ad Oregon – Wilson ha cercato un contratto in NBA rovistando nel “mazzo” della G-Legue, tuttavia senza trovare nulla. Jolly, però, pescato poi in un secondo momento dopo un’ottima stagione proprio in quel di Torino (2016-’17), che gli ha spalancato le porte della NBA. Nel massimo campionato americano disputa 15 partite con i Los Angeles Clippers, di cui ben 10 da titolare. Con la franchigia losangelina segna 7 punti di media in 18’ a partita, realizzando dall’arco con il 43%. In seguito il doppio ritorno in G-League prima ed in Italia poi, alla Virtus Bologna, dove gioca 3 gare nella parte finale della stagione 2017-’18. Due anni fa a Torino segnava 13 punti a partita con 6 rimbalzi di media, mentre nella sua seconda esperienza torinese sta faticando non poco a mantenere la doppia cifra di media (9.5 punti e 3.9 rimbalzi). La “seconda versione” di Wilson in maglia Auxilium ha fatto registrare anche un calo notevole nelle statistiche da tre, passate dal 40 al 29%. Resta comunque un giocatore molto pericoloso, con in canna tanti proiettili, in grado di “spaccare” la partita in qualsiasi frangente. Il centro titolare è Marco Cusin, l’unico non americano dello starting five gialloblù. Con 420 presenze in Serie A, nelle quali il nativo di Pordenone ha collezionato 1767 punti e 1368 rimbalzi, Cusin è sicuramente il giocatore più esperto della squadra insieme all’amico Giuseppe Poeta. Classe 1985, il pivot friulano ha giocato nel massimo campionato italiano con ben dieci maglie diverse, disputando due stagioni anche con quella di Cantù. In Brianza dal 2012 al 2014, con i colori biancoblù Cusin ha anche esordito in EuroLega. Sul suo lungo curriculum spiccano 3 Supercoppe italiane, vinte con altrettante squadre diverse: una proprio con Cantù, oltre a quelle conquistate con Sassari e Milano. In quest’ultima piazza, lo scorso anno, ha vinto anche il suo primo e unico scudetto. Per Cusin anche tanto azzurro, con le partecipazioni a ben quattro Europei, per un totale di 115 presenze. In questa prima parte di stagione è partito in quintetto 7 volte in 12 gare giocate, facendo registrare 5.8 punti e 4 rimbalzi di media in 17’ ad incontro.
FIAT TORINO, LA PANCHINA Dalla panchina coach Galbiati può pescare un giocatore di talento come James Michael McAdoo, lungo americano classe 1993 che proprio oggi ha spento ventisei candeline. Parente di quel Bob McAdoo che permise all’Olimpia di fare una grande abbuffata di trofei sul finire degli anni ‘80, sia in Italia che soprattutto in campo internazionale, in estate James Michael è sbarcato in Serie A con un cognome pesante, attirando su di se l’interesse di tutti i media. A questo aspetto personale, extracampo, si aggiunge anche un curriculum di alto profilo, frutto di tre stagioni con i Golden State Warriors di Stephen Curry, con il quale McAdooo vince – seppur da comprimario – ben due anelli nel 2015 e nel 2017. Nella Baia il lungo gioca 108 partite con un impiego medio di 8’, salvo poi trasferirsi ai Philadelphia 76ers nella stagione 2017-’18, con cui però colleziona soltanto 3 presenze. Negli States, McAdoo, si alterna tra NBA e G-League, vincendo anche nella lega di sviluppo il titolo nel 2015. L’ex Tar Heels, uscito da North Carolina nel 2014, vanta nel proprio palmarès anche un oro ai Mondiali Under 17 con la Nazionale a stelle e strisce. Con 22’ di media di impiego, McAdoo è il giocatore dell’Auxilium più utilizzato ad uscire dalla panchina. Partito cinque volte in quintetto su dieci, il centro gialloblù sfiora la doppia cifra di media (9.8 punti). Andando a scalare per minuti, un altro giocatore a trovare molto spazio è capitan Poeta, nonostante spesso parta dalla panchina. Il leader della Fiat, alla terza stagione in Piemonte, è a -12 dal grande traguardo dei 1000 assist in Serie A, a cui si aggiungono quasi 3000 punti e 318 presenze. Classe 1985 come Cusin, Poeta ha collezionato in carriera anche 120 gettoni con la maglia della Nazionale italiana e due esperienze in Spagna con le maglie di Manresa e Baskonia. Con quest’ultima società ha disputato le Top16 di EuroLega nell’annata 2013-’14, prima di un grave infortunio nella stagione successiva. In questo girone di andata il playmaker campano viaggia a 6.2 punti di media in poco meno di 20’ di utilizzo, nei quali serve quasi 3 assist a partita. Tra rescissioni contrattuali ed infortuni, a completare le rotazioni rimangono Mouhammadou Jaiteh e Marco Portannese. Il primo è un centro francese classe 1994 di 211 centimetri per 113 chili, con alle spalle un importante passato nella Pro A e nel giro della Nazionale transalpina; mentre il secondo è un tiratore nato in Sicilia che dal 2017 – grazie alle origini elvetiche della madre – gioca nella Nazionale svizzera. Il 29enne di Agrigento ha giocato per una vita nelle Minors, riuscendo sempre a segnare tanti punti. Dopo aver iniziato la stagione alla Vanoli, dove era anche lo scorso anno, ha scelto di trasferirsi in Piemonte per cercare maggiore spazio. Per Portannese si tratta di un ritorno in quel di Torino, dove era già stato – seppur nell’allora PMS – sette anni fa. Tornando a Jaiteh, il nuovo centro della Fiat ha recentemente prolungato il proprio contratto con Torino fino al termine della stagione. Stagione, la prima in Italia, iniziata con 6 punti e oltre 4 rimbalzi di media in circa 12’ a partita. Su Jaiteh (1850 punti nel massimo campionato francese in nemmeno 200 presenze) la società torinese punta molta ed il contributo dell’ex Limoges, finora, è stato più che buono. Ai box per infortunio ci sono David Okeke e Tekele Cotton. Il primo, ala classe 1998 nata in Brianza ma di origini nigeriane, è ancora alle prese con dei problemi cardiaci che lo stanno tenendo lontano dai campi di gioco da molto tempo. Il secondo, invece, era stato uno dei migliori in avvio di campionato, salvo poi fermarsi per infortunio. Fermo dalla quinta giornata, Cotton viaggiava a quasi 12 punti di media. Adesso la guardia americana è comunque sulla via del recupero e, salvo stravolgimenti, dovrebbe tornare presto a completa disposizione. Fuori non per infortunio ma per scelta societaria, domenica non sarà della partita anche l’ex NBA Carlos Delfino. Il veterano argentino di cittadinanza italiana è da giorni ai margini della rosa torinese.
I PRECEDENTI Sono 55 i precedenti tra Auxiulium Torino e Pallacanestro Cantù. Brianzoli in vantaggio negli scontri diretti con 33 vittorie, contro i 22 successi dei torinesi. L’ultimo confronto in terra piemontese risale al 19 novembre del 2017, nel corso della passata stagione, ottava giornata di campionato. In quel caso Cantù ottenne una splendida vittoria in trasferta (89-94), trascinata dai 25 punti e 6 assist dell’ex biancoblù Randy Culpepper. In quella partita fu decisivo anche Christian Burns – oggi in maglia Olimpia Milano – con una doppia doppia da 14 punti e 15 rimbalzi.
INFO GENERALI La partita tra Fiat Torino e Acqua S.Bernardo Cantù sarà valida per la quattordicesima giornata del campionato di Serie A, penultima del girone di andata. Diretta del match su Eurosport Player, radiocronaca su Radio Cantù 89.600 FM o streaming su radiocantu.com. Arbitrano l’incontro i signori Roberto Begnis, Mark Bartoli e Mauro Belfiore