Siena, 19 dicembre 2018 – Mi si perdonerà il riferimento letterario, forse esagerato in questa situazione. Mi si creda quando dico che mai in come questo caso mi si stringe il cuore ad avere avuto ragione (il 16 ottobre scorso scrivevo questo). Ma a Siena, da più parti, anche da quelle bene informate, si dà per scontato il de profundis della Mens Sana Basket.
Quando la famiglia Macchi ha rilevato la società, a chiunque chiedesse informazioni sulla solidità societaria e del progetto, veniva risposto – quasi con fastidio – che il progetto era solido ed andava avanti spedito. Anzi, nessuno si fece problemi a dire che si sarebbe tornati “là dove ci compete”.
Purtroppo tra il dire e il fare più che il mare c’è di mezzo un abisso (come quello che aspetta Siena?).
Nelle ultime ore sta crollando il castello di carte: sarebbero undici i lodi, da pagare in tempi ristrettissimi. I rumors parlano poi di giocatori (nello specifico Pacher e Poletti) che starebbero già cercando casa altrove.
La Polisportiva MensSana, proprietaria degli impianti, aspetterebbe un pagamento di oltre 45.000€, e perciò si sarebbe riservata il diritto di togliere la corrente.
Non dimentichiamoci che si aspettava una risoluzione del lodo Simonovic.
Ieri la squadra non si è allenata, ufficialmente per un giorno extra di riposo: saranno soddisfatti dalle performance di Biella e Capo d’Orlando?
I tifosi, si ritroveranno questa sera per parlare della situazione, anche se è difficile immaginare che questo incontro porti risultati di sorta.
Sportivamente parlando, pur escludendo un ipotesi di fallimento -che non sembra nemmeno così lontana-, i punti di penalizzazione che si prospettano porterebbero all’esclusione della squadra dal campionato in tempi rapidi.
Siena, che ha già 3 punti, è in procinto di subirne altri 5. Ricordiamo che l’esclusione scatta col 7° punto.
La conclusione è che mentre scrivo l’unico tarlo che mi arrovella il cervello è il senso di aver allestito una squadra qualitativamente di livello e con una rotazione finalmente lunga affidandola ad un allenatore del livello di Paolo Moretti.
I tifosi avrebbero certamente preferito, e meritato un po’ di onestà. Una squadra di ragazzi e di scommesse, due americani di basso profilo e la riconferma di Matteo Mecacci avrebbe magari avuto qualche possibilità in più di arrivare a maggio.
Ma forse neppure questo sarebbe bastato.
Emanuele Giorgi