Ferentino (FR), 8 dicembre 2018 – Nel primo dei due anticipi di giornata del girone Ovest della Serie A2, valido per l’11^ giornata del girone di andata, la Leonis Roma più brutta mai vista al Pala Ponte Grande di Ferentino dall’inizio della stagione ammaina per la prima volta bandiera nel suo fortino al cospetto di una Benfapp Orlandina in versione extra-lusso, che passa meritatamente 81-93 espugnando così per prima il fortino biancoblu, ad oggi inviolato nelle precedenti 5 gare.
Sempre in tema di numeri, è la seconda vittoria in fila della Benfapp Capo d’Orlando dopo la bella strapazzata inferta alla Givova Scafati domenica scorsa al PalaSikeliArkivi di casa mentre la Leonis Roma, che finalmente sempre nel turno precedente era riuscita a vincere la prima gara in trasferta in quel di Frosinone vs Cassino, perde soprattutto la chance di fare il tris di vittorie che l’avrebbe definitivamente lanciata nei quartieri altissimi della classifica con visione anche Final Four di Coppa Italia.
Niente da fare, brusca frenata e relativa ridimensionata per questa Leonis Roma, un gruppo che fatica molto ad intarsiare pregiate trame di gioco e di questo ok, se ne può fare anche a meno basta che si vinca, nonostante (anche oggi), un’encomiabile ed a tratti commovente Alessandro Piazza dia quasi la sensazione di predicare nel deserto (13 p.ti e 3 assist). Ma dopo la brutta, seppur vincente gara di Frosinone, portata a casa anche di cuore, ci si attendeva una gara vincente giocata con piglio sicuro, contro una delle seconde peggior difese del campionato come la Benfapp (come fatto notare dal sottoscritto nella preview di ieri).
Purtroppo per i ragazzi del Presidente Armando Buonamici le cose non sono andate per niente nella direzione auspicata se non forse nel primo periodo (ma sempre grazie al tiro da tre), ed in parte nel secondo tempo, pertanto la squadra di Marco Sodini torna a vincere in trasferta giocando un’ottima partita su entrambi i lati del campo, confermando i progressi fatti nelle ultime settimane seppur avendo subito ancora 81 punti vs gli 84 di media. A fare la differenza nel match è stato il secondo periodo, giocato magistralmente dai biancoazzurri, che hanno siglato un parziale di 2-26 (11-30 al 20′), che ha cambiato le sorti della gara in modo netto.
Dicevo di una grande Benfapp Capo D’Orlando ma, dal lato opposto del campo, una Leonis Roma che non ti aspetti, che si liquefaceva offensivamente nei primi 5 minuti del secondo periodo. Poi l’episodio che farà a lungo discutere. Sul 19-31 per i siculi, con un parziale aperto da 0-15 incredibile grazie ad un ottimo Jordan Parks, Nick Zeisloft (fantastico nel terzo e quarto periodo, molto meno nel primo tempo del match), capiva finalmente che avrebbe avuto maggior fortuna magari attaccando il ferro e non ostinandosi a tirare da fuori come i suoi compagni. Detto, fatto: entrata al ferro e, a parere di coach Corbani, buono con fallo ma non rilevato dalla terna arbitrale. E qui il patatrac: il coach milanese insisteva, a suo avviso (e forse neanche a torto), stanco anche di non aver visto ancora un fallo a carico dei biancoazzurri. Tecnico da parte del primo arbitro, Angelo Caforio e, subito dopo, considerando le reiterate proteste di Corbani, secondo tecnico ed espulsione!
Paradossalmente da quel momento, con al ponte di comando il fido Luca Di Chiara a gestire le operazioni dalla panca al posto del coach milanese, la Leonis Roma si riassestava dopo questo elettroschock emozionale ma la gara era andata perchè saldamente in mano agli ospiti i quali si portavano addirittura sul +19 per ben due volte (33-19 al 15′ e dopo 21-40 al 17′), per poi chiudere al 20′ in pantofole quasi per 30-46. Leonis Roma in balia dell’avversaria forse più lucida e logica vista in questa fase di stagione a Ferentino.
Nel terzo e nel quarto periodo arrivava la logica e ferina reazione dei Leoni romani ma mai in un modo che la Benfapp potesse tremare, temendo la clamorosa rimonta. Del resto, solo per citare un piccolo esempio, se ti trovi sotto di 16 punti anche se in casa contro una squadra che vanta la miglior coppia offensiva straniera del girone, al secolo Jordan Parks e Brandon Triche e ti metti a zona in difesa magari sei sei riuscito a risalire sul -11 o -12, proprio l’ex-Virtus Roma, non avendo chissà quale pressione addosso, ti spara una tripla con la sua serenità classica rimettendoti a distanza. Idem Jacopo Lucarelli (3/3 dalla lunga), quindi la tua rimonta è bella che finita ancor prima di cominciare, considerando infine che proprio Brandon Triche, molto ben arginato nei primi 20′ di gioco (appena 7 punti a referto), alla fine ne metterà 23 (un sol punto sotto la sua incredibile media stagionale che dice 24!).
Per la cronaca, alla fine del terzo periodo, la mole di gioco comunque profusa dalla Leonis dava appena il -14 ai biancoblu (54-68), come per dire “tanto rumore per nulla!”. E quando, al 32′ Federico Loschi si procurava un gioco da tre punti con un buono e fallo così da far scendere per la prima volta lo scarto a favore dei siciliani al di sotto della doppia cifra (62-71), dopo due tempi interi di gioco, prima Jacopo Lucarelli al vetro e subito dopo Brandon Triche riportavano la Leonis a -13 (62-75), spegnendone le velleità anche per lo scavigliamento di Fall, costretto ad uscire dalla contesa.
Comunque ottima Orlandina e sontuose le prestazioni dei Big 3 Parks–Triche–Bruttini: il primo chiude la gara con 26 punti e 9 rimbalzi, la guardia Usa contribuisce con 23 punti e 4 assist, mentre il capitano della Benfapp gioca la sua solita partita di lotta e di governo uscendo dal campo con 18 punti e 7 rimbalzi. Bene anche Jacopo Lucarelli con 13 punti e 7 rimbalzi e Nicola Mei che termina la gara con 7 punti e 5 assist.
Per la Leonis Roma bene Nick Zeisloft che chiude con 23 p.ti e 3 assist, più 4 uomini in doppia cifra come Federico Loschi ed Alessandro Piazza a quota 13 con il play bolognese a quota 3 assist, infine un Damian Hollis da doppia doppia, 12 p.ti e 10 rimbalzi più Abdel Fall da 11 p.ti e 4 rimbalzi. Alessandro Amici fa 7 punti, serve ben 7 assist ma butta 4 possessi oltre che a segnare uno 0/5 da due non da lui.
Una nota a latere. In basso potrete ascoltare e vedere le dichiarazioni del GM della Leonis Roma, Davide Bonora, a fine gara, unico a parlare del team romano in evidente stato di rabbia al termine del match. Conosco ormai da un pò di tempo sia lui che l’entourage della Leonis Roma e conosco quanto sia difficile questa situazione logistica che crea mille problemi ed intoppi e credo nella sua onestà intellettuale, come credo che purtroppo il livello arbitrale di questo torneo sia gravemente livellato in basso. Attenzione però, il livello arbitrale è sicuramente scaduto in questi ultimi tempi, non tanto come qualità tecnica bensì dal punto di vista della lettura delle decisioni da prendere quando un giocatore od un allenatore sono sotto pressione, ma questo non giustifica una prestazione deludente come quella di stasera di una Leonis Roma che, sino a ieri, aveva sempre fatto vedere cose buone almeno in casa. Questa squadra ha dei limiti in area prima di tutto quando deve difendere e non attacca quanto dovrebbe il ferro (per questo non ha mai messo in crisi netta, anche di falli, l’Orlandina oggi, una delle peggior difese del girone) ma, purtroppo, a volte rischia di vedere vanificato lo sforzo di quanto produce con dei periodi interi in cui la luce viene meno.
Vedremo cosa accadrà, intanto sabato prossimo derby importantissimo vs Rieti sempre al Pala Ponte Grande, inutile ribadire che forse, oggi più che mai, serve vincere e convincere.
Sala Stampa
Leonis Roma – Benfapp Capo D’Orlando 81-93
Parziali: 19-16; 11-30; 25-24; 27-25
Progressione: 19-16; 30-46; 54-68; 81-93
MVP: che spettacolo Jordan Parks, ma possibile che non sia riuscito a trovare una chance in Lega A dopo due anni incredibili (e forse anche il terzo a Capo D’Orlando…), e la vittoria del campionato in Serie A2? Misteri.
WVP: dispiace scriverlo ma i 5′ 30″ di gioco di Momo Tourè, con lui al comando delle operazioni al posto di Piazza, segnano proprio il parziale monstre a favore dell’Orlandina che massacra la partita della Leonis Roma. Peccato…
Fabrizio Noto/FRED