Trieste, 25 novembre 2018 – Anche a Trieste prosegue il momento negativo della Red October Cantù che si arrende per 102-82 nel #LunchMatch delle ore 12:00 di domenica al PalaRubini-Allianz Dome di Trieste al cospetto di una solidissima Alma, che gioca una gara offensiva al limite della perfezione. Ben 5 uomini in doppia cifra per giuliani padroni di casa che acuiscono la crisi di risultati del team brianzolo, alla quarta sconfitta consecutiva dopo una filotto invece di 3 vittorie dopo l’esordio perso vs Avellino sul neutro di Pistoia.
C’è comunque un dato meno amaro di questo travagliatissimo momento per la Red October Cantù, che le 4 sconfitte sono frutto di 3 gare esterne ed una sola in casa (lunedì scorso vs Pesaro), quindi appare evidente che la stagione del team brianzolo sarà al 100% giocato tra le mura amiche del PalaBancoDesio, facendo leva meraviglioso popolo canturino, presente in massa anche oggi a Trieste). Intanto però sarà necessario trovare qualche colpo fuori casa. I numeri dicono di 26 punti di Blakes ed i 31 di Gaines, top scorer del match, oltre ai 16 di Capitan Udanoh. Per l’Alma decisivo Wright con 19 punti e 6 assist a referto.
La cronaca
E’ Justin Knox a segnare il primo canestro del match per Trieste, poi una fiammata di cinque punti di fila di Cavaliero porta subito l’Alma sul 7–2: risponde però Cantù, con un gioco da tre punti di Tavernari e le iniziative di Gaines (8/11 da due, 2/8 nelle triple, 9/11 ai liberi, 9 falli subiti e 4 assist). Peric mostra un paio di numeri dei suoi, poi l’entrata in campo di Chris Wright dà un’ulteriore accelerata ai ritmi di gioco biancorossi: una schiacciata di Strautins e un canestro di Da Ros porta avanti l’Alma sul +3 a fine primo quarto sul 24-21.
Secondo periodo, l’Alma riparte con una schiacciata di Mosley su alley hoop di Wright (8/11 dal campo, 3/5 ai liberi e 6 assist in 16 minuti), che ispira i compagni e mostra una “fame” pazzesca. Dall’altro lato, però, Gaines non molla di un centimetro e continua ad essere la principale bocca da fuoco dei brianzoli: quando coach Dalmasson fa accomodare Wright in panchina, trova un Fernandez importante; “Lobito” piazza tre tiri pesanti nel secondo quarto e ha un ottimo impatto. L’Alma raggiunge la doppia cifra di vantaggio, poi nel finale di frazione la Red October, fra Gaines e Blake (8/10 da due, 2/3 da tre, 4/4 ai liberi) riesce a limare parzialmente il gap, portandosi sul meno cinque, chiudendo sul 50-45.
Ma nel terzo periodo arriva il break triestino letale: tre triple di fila di Trieste, una di Peric e due di Cavaliero, riportano avanti in maniera netta i locali. Wright è ancora una volta il trascinatore e suggerisce un pallone al bacio per Mosley, che fa tremare di nuovo il canestro. Gaines prova ancora una volta a sorreggere Cantù, ma il 39–15 di Trieste è impietoso: la formazione di Dalmasson gioca al meglio sia in difesa che in attacco, con la ciliegina sulla torta della bomba di Sanders esattamente sulla sirena del trentesimo minuto, 89-60.
L’ultimo quarto si apre sull’89–60, per cui a livello di vittoria non c’è più molto da dire: coach Pashutin cerca di smuovere i suoi atleti, prendendosi un fallo tecnico dopo quindici secondi. La squadra brianzola sembra reagire, scuotendosi dal torpore dei precedenti trenta minuti: Trieste, però, è brava a controllare agevolmente il match, dando spazio a tutti e trovando ancora una volta un’ottima prestazione di squadra. Non sono sufficienti gli sforzi di Udanoh (6/9 da due, 4/5 ai liberi, 9 rimbalzi, 3 recuperi), perchè l’Alma dilaga sotto gli applausi dell’Allianz Dome: fra uno step back di Sanders e le giocate spettacolari di Wright, si arriva al finale con spazio anche per Coronica e Cittadini; proprio quest’ultimo sigla il “centello”, che fa festeggiare nella maniera migliore il team biancorosso.
Sala Stampa
Evgeny Pashutin
“Beh sì, per noi è stata una partita molto dura. Il nostro obiettivo era quello di limitare i tiratori di Trieste: Cavaliero, Strautins, Fernandez, Sanders, ma non ci siamo riusciti. Dovevamo mettergli pressione ed, invece, a loro abbiamo concesso troppi tiri aperti. Abbiamo poi provato a reagire nel quarto periodo ma, con venti o più punti di svantaggio, ormai era troppo tardi. Nell’ultima frazione abbiamo anche tirato fuori un po’ del nostro carattere ma la partita era già decisa, dovevamo farlo prima. La nostra è stata una mentalità troppo morbida, senza una vera difesa e Trieste ci ha puniti. Loro sono una buona squadra, hanno meritato di vincere e gli auguro il meglio.
Come sapete questo non è affatto un buon momento per noi ci sono tante voci in giro, chiacchiere che di certo non ci fanno bene, ma questa non deve essere una scusa. Come non deve essere una scusante anche l’assenza di Mitchell. Ai miei ragazzi ho detto di guardare avanti. Negli spogliatoi ho detto alla squadra che bisogna restare uniti ma che per farlo serve una mentalità assolutamente diversa, dobbiamo lottare come dei guerrieri, senza piangerci addosso. Questa è la vita, non bisogna mai mollare. La vita a volte ti colpisce ma serve restare in piedi, senza cadere. Il futuro continua. Nella vita bisogna avere personalità. I giocatori sono dei professionisti ma prima di tutto devono essere uomini e, questo, è quello che ho detto alla squadra nel post gara.”
Alma Trieste – Red October Cantù 102–82
Parziali: 24-21; 50-45; 89-60