Pesaro – Una Vuelle bella come non mai in questa stagione (e come poche altre volte negli ultimi anni), torna alla vittoria dopo quattro sconfitte consecutive e lo fa asfaltando senza possibilità di replica un’Alma Trieste apparsa stanca e con problemi offensivi.
I giuliani, dopo un buon primo quarto, improvvisamente vanno in riserva e non riescono ad opporre alcuna resistenza ad una Vuelle, che però al merito di giocare con buona sagacia tattica, dimostrando di essere cresciuta tanto in queste partite e di avere almeno un paio di elementi che hanno effettivamente un potenziale da alto livello, almeno per il campionato italiano.
Se Blackmon ha furoreggiato a Brescia, mettendo comunque a segno 21 punti anche in questo match, McCree è stato l’hombre del partido contro Trieste, segnando un trentello con percentuali da favola e, soprattutto, andando a cercarsi anche tanti punti nell’area, come gli è sempre stato chiesto fin dall’avvio della stagione senza fossilizzarsi nel tiro da tre.
Se la Vuelle ha messo in mostra una crescita di squadra notevole sia da un punto di vista difensivo che offensivo, bilanciando ottimamente le conclusioni dall’arco con quelle dal pitturato, l’Alma ha forse improvvisamente accusato l’avere giocato fin dall’inizio della stagione con tante assenze e con un roster troppe volte aggiustato.
Se nelle partite scorse l’entusiasmo e la grinta avevano sicuramente sopperito alle difficoltà sopra descritte, probabilmente contro Pesaro sono stati accusati tutti gli sforzi fatti giocando di fatto senza i due esterni titolari; contro la Vuelle infatti mancavano ancora Walker e Sanders e questa volta, con le prestazioni incolori di Strautins e Peric, nessuno è stato in grado di issarsi la squadra sulle spalle.
In avvio il clima da lunedì sera si fa sentire ed entrambe le squadre iniziano il match in maniera piuttosto compassata e di sicuro senza il coltello tra i denti, come testimonia l’eloquente statistica che vuole, alla fine dei primi dieci minuti, solo 4 falli nel complesso, equamente distribuiti tra le contendenti.
In questo mare placido si nota di più chi più corre e più salta e così si spiega il vantaggio che l’Alma prende fin sa subito grazie ai balzi di Mosley e ad un Peric che punisce spesso le amnesie difensive avversarie; Trieste va così sul + 7 (6-13) dopo poco più di quattro minuti e poi ancora a 2:44 dalla fine (12-19), mentre la Vuelle riesce a barcamenarsi grazie a Murray e, soprattutto Mc Cree, che finalmente osano in penetrazione e non si accontentano del tiro da fuori.
Sul finale del tempo, quando Trieste sembrava poter chiudere in vantaggio, è proprio l’ala McCree a scatenarsi (13 punti alla fine del primo quarto per lui) ed a procurare l’inaspettata rimonta con cui i pesaresi possono concludere in vantaggio il primo quarto il vantaggio (22-21).
Il momento negativo degli ospiti non si ferma con la prima pausa e infatti Pesaro, spinta sempre da McCree, raggiunge presto anche il massimo vantaggio sul 31-26 con un parziale che, a cavallo tra i due quarti, recita 19-7.
L’Alma, contro una difesa avversaria che si è fatta finalmente attenta, non trova più i punti sotto canestro ed in effetti per più di metà quarto potrà contare solo sui 7 punti di un comunque eccellente Fernandez; con una tripla di Cavaliero Trieste torna anche a -1 (36-35) a 3:30 minuti dalla fine, ma poi arriva ancora la sgasata dei biancorossi di casa che poi si rivelerà decisiva.
Con McCree a rifiatare, arrivano i punti di Artis e Blackmon, ma è soprattutto una tripla del giovane Shashkov ad infiammare l’arena ed a portare Pesaro sul 41-35, prima che i liberi di Murray e ancora di Shashkov portino il massimo vantaggio (46-35) per i padroni di casa, il tempo poi si chiude sul 46-37 con un cesto di Knox ed un canestro sulla sirena di McCree che poi viene annullato per essere stato segnato fuori tempo massimo.
Nel terzo quarto ci sia aspetta la reazione degli ospiti ma invece i giuliani hanno già esaurito la benzina, come dimostrano anche i soli 16 punti segnati con tanta fatica; la Vuelle invece gioca i dieci minuti forse migliori di questo primo scorcio di stagione, anche perché alla buona vena di McCree si aggiungono le tante buone cose di Artis ed un Blackmon che finalmente riesce e mollare le briglie.
Il quarto vede quindi i padroni di casa ritoccare costantemente il massimo vantaggio, che è comunque è sempre in coppia cifra e nel finale si assesta sul +18 (71-53) con due schiacciate di Ancellotti e Shashkov che esaltano il pubblico di casa, prima che un libero di Strautins non cristallizzi il punteggio all’ultima pausa.
Un sussulto, forse inevitabile, degli ospiti arriva in apertura di ultima frazione, con Knox e Wright che provano a suonare la carica e riescono a ricucire in parte lo strappo ma non riescono a portare Trieste sotto la doppia cifra di svantaggio; l’Alma arriva al massimo a -11, ma poi si scopre che la reazione dei triestini è solo un fuoco di paglia, perché sono Mockevicius (ancora una doppia doppia per lui) ed il solito McCree a riportare i biancorossi di casa di nuovo sul +19 (83-64) dopo 4:22 di gioco.
L’Alma ha ormai alzato definitivamente bandiera bianca e gli ultimi 5 minuti consentono alla Vuelle di fare anche un po’ di accademia , con i suoi mori che possono sbizzarrirsi in contropiede nel gioco che preferiscono; a 4 minuti dalla fine i padroni di casa sono addirittura sul +23 (89-66) e Dalmasson decide di chiamare time out per richiamare all’ordine i suoi e per evitare che la sconfitta diventi una disfatta.
In realtà il risultato non è dei più soddisfacenti, perché la Vuelle al rientro ne approfitta per mettere in campo tutte le sue seconde linee e, ciò nonostante, per superare quota cento (evento di cui oramai si era persa la memoria tra i tifosi di casa) con un vantaggio finale di 26 punti che non si era mai visto negli ultimi anni.
VL Pesaro – Alma Trieste 103-77
Parziali: 22-21; 24-16; 25-16; 32-24
Progressione: 22-21; 46-37; 71-53
Mvp: impossibile non riconoscere a Mike McCree la palma del migliore in campo, visto che l’ala americana ha terminato la sua partita con 30 punti frutto di un complessivo 10/16 al tiro, con 3/6 da tre, 6 rimbalzi, 4 palle recuperate, ma soprattutto senza praticamente mai avere sbagliato una scelta nell’arco di tutta la partita
Wvp: la prestazione incolore dell’Alma è stata diffusa tra i suoi giocatori e, se forse non è stato il peggiore dei suoi in assoluto, la prestazione in negativo che ha fatto più clamore è stata quella di Peric, che dopo essere rientrato alla grande dopo l’infortunio, ha forse accusato gli sforzi profusi per rimettersi dall’infortunio di inizio stagione.
Spogliatoi
Calbini: a parte i primi 5 minuti, quando non abbiamo messo tanta energia, poi i ragazzi sono stati bravi a mettere in atto quello che volevamo fare, cioè difendere alto con il pressing e chiudendo bene l’area. Era un questione più che altro di atteggiamento; forse eravamo un po’ tesi anche per come si era conclusa la partita di Brescia, ma poi i ragazzi sono stati veramente bravi perché sono stati attenti sia in attacco che in difesa
Dalmasson: grande merito per Pesaro, che ha interpretato la partita nel modo giusto; la differenza più grande l’hanno fatta le nostre 12 palle perse (contro una sola recuperata), che sono una statistica eloquente di quale sia stata la differenza di approccio al match tra noi e loro. Ma anche già i solo due falli commessi alla fine del primo quarto erano stati un cattivo presagio su quello che si sarebbe visto nel prosieguo. E’ vero che oggi avevamo 4 assenze e Strautins era in campo quasi per onor di firma, ma la prestazione terribile di oggi non può assolutamente essere giustificato da questo, perché perdere così non ci sta in ogni condizione.
Giulio Pasolini