Fino all’ultimo non sapevo se usare nel titolo pazzesco o folle per descrivere Mike James ma forse vanno bene entrambi se è vero come è vero che bisogna essere sia pazzi che folli anche solo per pensare di poter risolvere sul meno 2 a pochi secondi dalla fine una partita in cui fin lì il tabellino recitava 3/19 al tiro.
Ma la differenza tra uomini e ragazzi sta proprio qui, nel prendersi le responsabilità anche quando tutto sembrerebbe girare storto e così per la seconda partita in fila in Eurolega il play ex Pana si infila i panni del salvatore della patria e conduce Milano alla seconda vittoria in fila curiosamente sempre per 81-80 (ovviamente da giocare al lotto).
Proviamo però a decifrare cosa ci ha detto questa partita nei 39 minuti e 59 secondi precedenti: la partita è stata bruttina senza i colpi dei fuoriclasse più attesi, tanto è vero che lo scontro NBA in regia Mike James – Shane Larkin (12 mesi fa si scontrarono al di là della pozza,uno a Phoenix e l’altro a Boston) non si è mai acceso ed anche sotto canestro sono mancati i duelli fisici e sono state tante invece le conclusioni facili con le difese battute troppo velocemente.
L’Olimpia poi si dimostra una volta di più squadra incline a tirare molto da 3 punti con tutto ciò che ne consegue; rapidi parziali positivi e black out dettati dall’incapacità di trovare soluzioni alternative alle triple se non in qualche scorribanda di Mike James e Micov o di sporadici pick and roll preferibilmente con Tarczewski in cui la difesa lascia schiacciare indisturbatamente per propri demeriti.
Pianigiani dovrà lavorare su questo aspetto : 37 tiri da 2 e 34 da 3 punti a mio parere non sono bilanciamento ottimale specialmente quando la squadra avversaria raggiunge in fretta il limite dei 4 falli di squadra ma cogliamo l’obiezione che senza Nedovic mancava il secondo violino dopo Mike James.
Per migliorare questa statistica auspico anche l’inserimento di qualche gioco per dare responsabilità offensive a Gudaitis che ad oggi fa punti quasi esclusivamente su rimbalzo d’attacco e assist estemporanei derivati dalle scorribande del numero 2. Non dico spalle a canestro obbligatoriamente ma, soprattutto contro difensori modesti tipo Pleiss, la libertà di attaccarlo come meglio crede anche dal palleggio. Quando succede di solito son due punti o fallo subito.
Visto che stiamo analizzando gli aspetti da migliorare voglio aprire una parentesi dedicata al coach: mi pare ovvio che con un roster di 12 giocatori veri ci sarà sempre chi dice e scrive che doveva mettere Tizio o far giocare meno Caio. Io dico che in questa partita ha voluto asciugare notevolmente le rotazioni, quasi a dire che essendo una partita da vincere ad ogni costo si fida solo di chi ha concesso più di 15 minuti (e sono in 8).
Per ora questa logica sta avendo successo ma la stagione è lunga, far giocare Mike James 37 minuti in settimana e altri 25-28 la domenica potrebbe essere un rischio se ci proiettiamo ad aprile o maggio. Considerato che Cinciarini è in un buon periodo e che Jerrells sta entrando in forma credo sia bene diminuire il minutaggio di James ma soprattutto allargare ulteriormente la rotazione. Non mi dite che qualche minuto dato a Della Valle o Burns avrebbe cambiato il corso delle cose, anzi.
Passando invece alle cose che funzionano non si può non partire dalla difesa, in special modo sui pericoli pubblici altrui. Non può essere una coincidenza se Llull, Shved ed ora Larkin hanno fatto fatica. In questo Pianigiani sa il fatto suo ed è bravo ad organizzare gameplan dettagliati sulle stelle avversarie anche a costo di favorire prestazioni sopra le righe da parte di comprimari o comunque non di prime punte ( Campazzo, Mickey e Moerman).
Poi c’è la questione finali di partita: due indizi non fanno una prova ma danno una bella indicazione che questa squadra rispetto a tante edizioni dei biancorossi del passato nei finali non si scioglie ma anzi si esalta e non molla mai. Certo, il peso specifico di avere uno dei migliori (forse forse il numero 1) giocatori europei in un ruolo chiave pesa, eccome. Ovviamente se pensiamo ai predecessori, i vari Theodore e Lafayette ad esempio, è evidente l’upgrade.
Con questa vittoria Milano si issa molto in alto nella classifica provvisoria con il bel record di 4-1. Ora arriva il Cska in casa e sarà la classica partita in cui le scarpette rosse potranno giocare senza pressione e consapevoli che una sconfitta non sarà certo la fine del mondo.
Ben più importante sarà la successiva trasferta sul campo del Darussafaka dove Pianigiani si augura di riavere un Nedovic performante come ad inizio stagione per continuare la cavalcata europea. E diciamocela tutta: viste le contender per un posto nei playoff che non stanno certo brillando questa Olimpia può e deve puntare in alto perché tutti i segnali, anche quelli divini, ci dicono che questo è l’anno buono.
Garbin Cristiano
@garbo75