Avellino, 3 novembre 2018 – Nel consueto dell’anticipo del sabato sera della LBA Legabasket A, sul consumato parquet del PalaDelMauro la Sidigas Avellino annichilisce la Dolomiti Energia Trentino battendola di 38 punti di scarto (110-72), prendendosi così una corposa rivincita dopo la cocente eliminazione al primi turno dei Playoff dello scorso campionato.
Non c’è mai stata partita con un Avellino tarantolata sin dalle prime fasi offensive del match, nonostante l’effimera prima tripla di Radičević a segno per una Sidigas che, grazie alla coppia Norris Cole–Caleb Green (ancora 30 punti per l’ala dei verdi, 22 per l’ex-Miami Heat), ha dilatato quasi subito il margine tra le due squadre sulla doppia cifra, per poi dilagare possesso dopo possesso, quarto dopo quarto. La resistenza di una Trento, in visibile stato di empasse psicologico e non solo, c’è stata sia di orgoglio che di nervi ma l’impatto dei verdi campani non ha lasciato scampo ai bianconeri, tra l’altro messa sotto anche da un Hamady NDiaye (20 punti), a tratti devastante sui due lati del campo: rimbalzi, punti e stoppate, fate un pò voi! E le cose non sono cambiate nemmeno quando Matt Costello, ad inizio quasi del secondo periodo, è dovuto uscire per una storta alla caviglia, Avellino ha continuato a colpire senza pietà da ogni lato del proprio attacco, portando la palla sotto o tirando da fuori, con la Dolomiti Energia a tamponare ora con Toto Forray, ora con Beto Gomes, ora con il solito spirito battagliero di Dustin Hogue e di un Diego Flaccadori in evidente crisi di fiducia.
A bordo campo lo stato dei due coaches visibilmente opposto, anche nella mimica del corpo: Nenad Vucinic, ad incitare la sua squadra pretendendo sempre massima applicazione, Maurizio Buscaglia idem ma con qualche smorfia di troppo sul viso allorquando i suoi ragazzi troppo spesso bucavano l’appuntamento con il canestro.
Certo che per Trento, giunta alla quinta sconfitta consecutiva in campionato, non poteva che andare peggio in questa fase in cui sta cercando comunque di ritrovare la strada smarrita (si parla di un pronto ritorno di Aaron Craft e, sinceramente, avendo visto all’opera stasera un Nikola Radičević a dir poco spaesato c’è da comprenderlo…), incappare questa sera in questa macchina da canestri che quest’anno è la Sidigas è stato un triste gioco di un destino cinico e baro. E se a questo aggiungiamo che l’altro serbo, il centro Nikola Jovanovic, ha sofferto terribilmente la potenza e la fisicità di N’Diaye e che Dada Pascolo sta ritrovando se stesso (usando un eufemismo, perchè vogliamo bene tutti al malmostoso ragazzo friulano), è normale che frenare l’imperversare di Norris Cole, Kiefer Sykes e Demetris Nichols sia diventata un’impresa titanica.
Eppure Radičević aveva aperto le danze con una grande tripla, ma quello rimarrà l’unico vantaggio di serata dei bianconeri: Cole e Green cominciavano a produrre punti e giocate d’attacco a ritmi impressionanti, la Dolomiti Energia faticava a contenere il talento degli esterni di casa e quando lo faceva veniva beffata nella lotta a rimbalzo. La Sidigas scappava sul 24-7 prima che Gomes con 6 punti consecutivi aiutasse i bianconeri a limitare i danni (32-18).
Lo spumeggiante attacco di Avellino non calava di colpi: i canestri facili di Cole e Green aggiornavano il nuovo massimo vantaggio (40-21 su un gioco da tre punti dell’ex campione NBA), la reazione degli ospiti stavolta era avviata e sostenuta da Marble (6 in fila) e da un Dustin Hogue straripante nella lotta sotto i tabelloni. Avellino perdeva Costello per infortunio ma dopo che Trento si avvicinava fino al -10, rimetteva le marce altissime in attacco: i primi 20’ si chiudevano sul 58-44.
I primi minuti del terzo quarto facevano capire che tipo di serata attendesse i bianconeri: Nichols, Cole e soprattutto uno straripante N’Diaye spaccavano ulteriormente la partita ed affondavano i bianconeri fino al -38 su cui si chiudeva un match da archiviare in fretta.
Sala Stampa
Maurizio Buscaglia
«Non è facile commentare una partita così. Giocata male, senza presenza, senza difesa, senza il giusto atteggiamento. È cominciata con errori banali e proseguita senza capacità di reagire: nel momento in cui siamo un po’ rientrati, nel secondo quarto, abbiamo di nuovo commesso quegli stessi errori che avevano permesso ad Avellino di scappare via ad inizio match. Dobbiamo lavorare per riuscire a stare meglio in campo, soprattutto in difesa. I 110 punti subiti sono tanti, dovremmo avere il temperamento di chi vuole vincere le partite nella propria metà campo. Stasera invece non c’è proprio stata mai partita».
Sidigas Avellino – Dolomiti Energia Trentino 110-72
Parziali: 32-18, 58-44; 86-54