BRESCIA – C’è una domanda che i tifosi di un’intera provincia si stanno ponendo in quel di Brescia: “Germani chi sei?” Quale dei tanti volti mostrati dalla Leonessa è quello che i tifosi potranno tifare quest’anno?
Il poco edificante primato di tre sconfitte in tre competizioni diverse è quello che ha aperto la stagione in casa Germani. Subito estromessi dalla Supercoppa Italiana per mano dell’Olimpia Milano all’esordio casalingo ufficiale nel nuovissimo PalaLeonessa che in semifinale ha fatto valere la legge del più forte, la Leonessa ha pagato scotto sia alla prima di campionato in quel di Varese che nell’esordio assoluto in Europa, dove in Eurocup sempre davanti al pubblico amico ha rimediato una pesante lezione dal quotato Monaco. La squadra del principato ha subito mostrato il livello della competizione ai neofiti lombardi con un battesimo del fuoco tutt’altro che agevole. La sconfitta di un punto a Varese per mano di Ronald Moore che trova il canestro della vittoria a un paio di secondi dalla sirena finale è solo il preambolo di un tonfo ben più pesante con la rovinosa sconfitta di Andorra dove la squadra lombarda ha di fatto smesso di giocare a metà partita. L’opaca prestazione messa in scena nei Pirenei è figlia di un atteggiamento rinunciatario dei giocatori e di una difesa approssimativa che non è mai riuscita ad arginare le bocche da fuoco del piccolo principato catalano. Proprio nel momento di maggior sconforto però una luce arriva a riaccendere le speranze con la vittoria all’esordio casalingo in campionato contro Reggio Emilia dove Moss e compagni con un ultimo quarto caratterizzato da una difesa intensa regala la prima vittoria stagionale ai ragazzi di coach Diana. La buona prova di Istanbul nella tana del Galatasaray, seppur portatrice dell’ennesima sconfitta, mostra che la strada intrapresa sia quella giusta e la Germani si presenta a Trieste carica di ottimismo e di speranze. Speranze vanificate però dall’ennesima prestazione sotto-tono di tutta la squadra che si impunta su iniziative personali dei suoi USA Hamilton e Allen ma che non riesce mai a giocare di squadra in attacco e che non difende come aveva dimostrato a sprazzi di saper fare. Di ritorno dalla terra Giuliana, a seguito della sconfitta contro la matricola del campionato e con un bilancio di sei sconfitte su sette partite ufficiali e il morale sotto i tacchi, ci si chiede come possa essere possibile avere la meglio, o anche solo poter essere competitivi contro la corazzata serba della Stella Rossa Belgrado, ed ecco invece che arriva l’impresa contro la squadra più quotata del girone con una vittoria insperata che esalta il PalaLeonessa. La domanda che ora tutti si pongono è: “quale volto mostrerà ora sabato la Germani contro Avellino?” Gli irpini sono squadra di grande talento, con un quintetto che non ha nulla da invidiare a nessuno in Italia ma con una panchina non all’altezza delle prime della classe. Come la Leonessa, anche i Lupi irpini hanno mostrato due facce: sempre vincenti in Europa, hanno zoppicato molto invece in campionato con due sconfitte nelle tre partite disputate, così come la Germani che affianca in classifica. Brescia dal canto suo, seppur vero che in otto partite ufficiali ha subìto sei sconfitte, (se non conteggiamo la Supercoppa Italiana che nonostante fosse di scena a Brescia sarebbe ufficialmente campo neutro essendo stata scelta una sede dalla Lega e non essendoci vere partite di andata e ritorno), in casa è riuscita a gioire due volte su tre, con il solo Monaco a violare il fortino bianco-azzurro.
La speranza sotto il Cidneo è quello che i ragazzi di coach Diana abbiano capito come approcciare le partite e possano mettere la barra a dritta e prendere il largo.
Il timore è quello che si continui a restare su un’altalena che non diverte più nessuno, con una discontinuità di risultati e di atteggiamento in campo a dir poco inquietante.
Brescia al momento è la classica squadra capace di vincere contro chiunque ma anche di perdere con chiunque.
Le prime risposte non si faranno attendere a lungo, sabato come detto arriva Avellino al PalaLeonessa e martedì si va in Baviera, in quel di Ulm a chiudere l’andata del girone di Eurocup.
Andrea Buffoli