Un derby lombardo ricco di tanto fascino ma anche di sostanza per le rispettive classifiche delle due contendenti, ecco cosa è il match del PalaRadi, anticipo del 3° turno di Lega A 2018-19, che vedrà la capolista Vanoli Cremona opposta alla Red October Cantù sabato 20 ottobre con palla a due alle ore 20:30.
Dopo la batosta nel campo neutro di Pistoia per mano di un’ottima Sidigas Avellino, e dopo il riscatto al PalaBancoDesio vs una Trento ancora in difficoltà, per la Red October Cantù ecco la seconda trasferta stagionale in Lega A, stavolta d’affrontare con il morale molto alto. Sono diverse le motivazioni che spingono all’ottimismo in casa biancoblu, innanzitutto la prova collettiva spalle a canestro. Infatti, dopo le molte difficoltà iniziali, i canturini sembrano finalmente essere riusciti a colmare anche le lacune difensive sulle quali coach Evgeny Pashutin si era tanto soffermato dopo le deludenti prestazioni contro Anversa prima, nella gara di ritorno del secondo turno preliminare di BCL, ed Avellino poi anche se sul neutro di Pistoia, migliorando notevolmente anche a rimbalzo, oltre che a subire molti meno canestri.
I numeri parlano chiaro, vs Trento solo 72 i punti subiti contro i 99 di media rimediati nelle due sfide citate in precedenza: evidente dunque un miglioramento sulla cura e l’attenzione che i biancoblu hanno messo insieme per subire molto meno punti del recente passato. Del resto è facile, molto facile che con un roster così rivoluzionato, con 7/11 composto da giocatori stranieri di nazionalità americana e quindi tendenzialmente poco propensi a difendere con intensità, che nelle fasi iniziali della stagione ci fosse poco affiatamento ma anche capire quanto coach Pashutin chiedeva loro.
Eppoi ci sono altri numeri che fanno sorridere Cantù, quelli del tabellino finale tanto per intenderci. Andando ad analizzare le cifre dei giocatori canturini, sono tutte cifre di notevole impatto in un 84-72 che non ha concesso repliche agli avversari. Partiamo, ad esempio dal leader di questo gruppo, quel Frank Gaines che, nonostante sia stato il penultimo ad unirsi al roster di Cantù, sin da subito ha fatto vedere cose eccellenti non solo in termini di punti ma soprattutto di leadership. Domenica scorsa vs Trento ha messo a segno 16 punti di cui 15 tutti nel primo quarto con 5 triple su 6 a bersaglio, indicando la strada ai compagni. Bene poi anche Tony Mitchell, top scorer con 17 punti ed un paio di schiacciate davvero spettacolari. Per chiudere infine sia con l’ultimo arrivato Davon Jefferson – 16 punti all’esordio in Italia – ma soprattutto con Capitan Ike Udanoh, autore di una performance strabiliante da 40 di valutazione, figlia di 13 punti, 13 rimbalzi e 8 assist, sfiorando una tripla doppia che avrebbe avuto del clamoroso. Una bella vittoria davanti al proprio pubblico, che ha dato fiducia a tutto l’ambiente dopo il ko di Pistoia contro la Scandone e l’eliminazione dalla Basketball Champions League. Unico neo, se così possiamo dire, la separazione consensuale da Omar Calhoun, arrivata oggi come notizia del giorno.
Attenzione però, se a Cantù si respira un’aria positiva e rigeneratrice, a Cremona non si può certo che non sia lo stesso, anzi certamente meglio!!
Per uno strano gioco del calendario, la Vanoli Cremona ha incontrato le stesse squadre che sono scese in campo vs Cantù ma ovviamente scambiandone la temporalità: contro l’Aquila Basket Trento all’esordio in trasferta e domenica scorsa al PalaRadi la Sidigas Avellino. Due vittorie fatte di gioco, volontà e determinazione, in particolar modo la prima alla BLM Arena dopo due tempi supplementari sul terreno dei vice-campioni d’Italia bis. Ma anche battere in casa un team come quello irpino, che in Basketball Champions League ha fatto vedere quanto possa essere pericolosa anche e specialmente in trasferta, non è stato da poco.
Quindi una prima posizione in campionato, sebbene ci si trovi solo alla seconda giornata, che dimostra da subito i frutti di un ottimo lavoro perchè ottenuta battendo avversari sulla carta superiori. Una dimostrazione quindi del buon assetto confermato per l’anno in corso dopo una stagione 2017-18 chiusa all’ottavo posto, con un’altra F8 di Coppa Italia alle spalle ed un gruppo di giocatori italiani confermato in larghissima parte appunto, più 5 stranieri di formazione cestistica americana mai visti prima in Italia. Come non dare quindi grande merito anche a coach Meo Sacchetti che tra l’altro ha iniziato gli allenamenti con la nuova squadra dopo la chiusura della parentesi settembrina delle qualificazioni ai prossimi Mondiali in Cina nel 2019? Inoltre la squadra cremonese festeggia proprio quest’anno i 10 campionati consecutivi in Lega A, quanto tempo è passato dal debutto a Roma contro la Virtus Roma quell’11 ottobre del 2009, con in panchina coach Stefano Cioppi? Due anni fa la retrocessione, poi rientrata per il fallimento di Caserta, non ha comunque scalfito lo spirito del Presidente Aldo Vanoli che anzi, ha sfruttato quella circostanza per ripartire, oggi si gode questo piccolo ma importante primato.
E che coach Sacchetti abbia fatto un buon lavoro al momento sta nel fatto che sia difficile identificare i cinque titolari veri di un roster molto omogeneo nel minutaggio come quello della Vanoli, tanti i giocatori sopra i 20’ di impiego, otto per la precisione.
Quindi possiamo ipotizzare un quintetto dovrebbero figurare gli stessi cinque scesi in campo nelle due prime giornate di campionato: in regia il play triestino Michele Ruzzier, classe 1993 alla quarta stagione in Serie A, la seconda in maglia Vanoli, con oltre 21’ di media in campo e 4.5 assist per lui. Come esterni due delle piacevoli sorprese del campionato, Tre Demps e Drew Crawford, entrambi figli d’arte. Il primo è figlio di Dell Demps, attuale General Manager dei New Orleans Pelicans ed in passato anche giocatore NBA (seppur con un ruolo marginale); mentre il secondo è figlio di Dan Crawford, ex arbitro NBA per 33 stagioni.
La coppia di esterni han giocato assieme per ben tre anni alla Northwestern University ed hanno fornito prestazioni decisamente interessanti, specialmente Crawford che può vantare 21,5 punti, 3 rimbalzi, 2,5 assist e 24 di valutazione di media nelle prime due uscite stagionali. Contro Avellino lo scorso weekend 23 punti a referto in 28’, con 8/8 dalla lunetta, 6 falli subiti, 28 di valutazione e +17 di plus minus…
A completare lo starting five il classe ’95 Peyton Aldridge – un rookie “quattro” perimetrale uscito da Davidson College alla prima esperienza nei professionisti – ed il centro classe ’92 Mangok Mathiang. Nato in Sud Sudan ma naturalizzato australiano, Mathiang alla Vanoli quest’anno ha il ruolo che nel sistema di gioco di coach Sacchetti aveva lo scorso anno Henry Sims, passato quest’anno in Serie A2 alla Virtus Roma. Numeri importanti per lui con 6,5 punti e 7,5 rimbalzi di media, di cui ben 3 offensivi, in soli 23’ di impiego non sono affatto male. A questo uniteci energia ed atletismo ed ecco un centro con i fiocchi.
Peyton Aldrigde invece è la classica ala, tiratore dalla lunga dal fisico ben strutturato che Sacchetti ama nel suo sistema di gioco perchè appunto cerca spesso la soluzione dai 6,75 ma è anche ben capace di farsi valere a rimbalzo. Ed il 41% dall’arco lo premia tentando in queste prime due uscite ben 17 tiri, per lui comunque sono 16 i punti e 5 i rimbalzi di media.
Infine la panchina anche se, come scritto prima, l’omogeneità del roster cremonese rende complesso definire i titolari ed i panchinari. Dobbiamo dire qualcosa su Travis Diener? Ma al momento stanno andando molto bene il trio Marco Portannese–Giulio Gazzotti–Giampaolo Ricci. Quest’ultimo, ala romana classe 1991 di scuola Stella Azzurra, è la vera rivelazione in questo avvio di campionato. Quest’anno Ricci sembra essere riuscito a ritagliarsi un ruolo molto importante all’interno della Vanoli, come dimostrano anche le sue prestazioni contro Trento e Avellino. Prestazioni incredibili, ben al di sopra delle aspettative, come l’ultima con Avellino assolutamente decisiva. In soli 16’ sul parquet, contro la formazione irpina Ricci ha chiuso con ben 13 punti e 4 rimbalzi, di cui 3 offensivi, “spaccando” la partita a favore della Vanoli.
Quanto a Portannese e Gazzotti, seppur con minutaggi ridotti, i due danno comunque un valido contributo alla squadra,
portando tanta energia sul parquet. Portannese è sceso in campo soltanto contro Avellino (6’), mentre Gazzotti – sia contro Trento che contro Avellino – ha disputato 3’.
A chiudere il roster, la guardia-ala Wesley Saunders proveniente dalla lega finlandese, il Kataja la sua ultima squadra. Nativo di Los Angeles è il classico jolly dalla panchina, un giocatore in grado di entrare e cambiare una partita con tanti canestri
in fila. In questo breve scorcio di campionato ha già fatto vedere grandi cose: 29 punti all’esordio contro Trento, decisivi, e 14 contro Avellino. Il californiano, che viaggia a 21.5 punti di media, è attualmente il giocatore della Vanoli con la valutazione più alta (29.5). Un osso duro anche a rimbalzo, come dimostrano i 15 rimbalzi totali catturati nelle prime due giornate.
A presentare infine il match, ecco le parole di Meo Sacchetti rilasciate stamane:
https://www.facebook.com/VanoliBasketCremona/videos/409817116218646/