Che spettacolo la prima giornata di campionato della nuova serie A!
Due gare al supplementare, due terminate con un punto di scarto, cinque entro i sei punti, solo due vittorie esterne. Milano sarà anche un gradino sopra tutti, ma dietro l’equilibrio è davvero totale.
MILANO VA COL PILOTA AUTOMATICO, VENEZIA SUDA CON TORINO (CHE PERDE BROWN!)
Altro successo in fotocopia per l’Armani Milano, che dopo le vittorie di Supercoppa, ottenute, di fatto, con una singola accelerazione data al momento giusto, fa lo stesso all’esordio in campionato contro una comunque ottima Happy Casa Brindisi. Che per 20′ non si limita a stare in partita, ma comanda a lungo, seppur di poco, nel punteggio (fantastico esordio in serie A di John Brown, 19 punti, 8 rimbalzi e 30 di valutazione), andando al riposo col naso avanti di una lunghezza. Poi il parziale spacca schiena dei padroni di casa. In un terzo periodo da 34 punti e 13/18 dal campo, con Mike James a prendersi il proscenio dopo un primo tempo in penombra (20 punti e 5 assist alla fine per lui). Brindisi, con grinta e faccia tosta, non crolla, e chiude in maniera assolutamente dignitosa, confermando le buone sensazioni generate in pre stagione (19 punti anche per Adrian Banks). Ma la storia della partita racconta di una Milano (con Brooks e Gudaitis in tribuna per rotazione) che ha fatto il minimo sforzo per ottenere i due punti (14 Della Valle, con 3/4 da tre).
Servono, invece, cinque minuti extra a Venezia per avere la meglio di una Torino alla seconda sconfitta al supplementare, in trasferta, in pochi giorni, dopo il KO di Francoforte in Eurocup. I lagunari attingono al talento sconfinato di Austin Daye (15 punti e 8 rimbalzi, 15 anche per Stone e 17 di MarQuez Haynes) per trovare i canestri decisivi, in una partita poco spettacolare e con tante botte sul parquet. Torino si conferma squadra difficile da decifrare. Con ondate di atletismo che si contrappongono a momenti di caos totale. Tony Carr (13 e 6 rimbalzi) ha momenti di verticalità superiore, ma quando serve la giocata decisiva manca sempre quel pizzico di lucidità. In particolare di Victor Rudd, che sbaglia due volte il tiro della possibile vittoria. La notizia per la Fiat, però, arriva nell’immediato post gara, dove coach Larry Brown annuncia di dover tornare negli USA per motivi di salute. Niente di grave, specifica la società. Ma al momento non si sanno i tempi di rientro.
VARESE SI PRENDE IL DERBY CON BRESCIA, BOLOGNA RENDE AMARO IL RITORNO IN A DI TRIESTE
In quella che è stata una delle partite più belle del week end (seconda, forse, solo a Trento-Cremona), la Openjob Metis impone il terzo stop in altrettante partite ufficiali alla Leonessa Brescia. Partita da infarto a Masnago dove, dopo 40′ di sostanziale equilibrio (unico break degli ospiti nel terzo periodo subito ricucito dalla triple di Archie), è Ronald Moore a risolvere la partita da dietro l’arco. Dopo che, dall’altra parte, Bryon Allen aveva dato il +2 ai bianco blù, sempre con una tripla. E proprio il tiro dalla lunga distanza è stato il leit motiv dell’incontro: 15/34 Varese, 13/33 Brescia, che spreca il controllo dei tabelloni espresso nel corso della gara (41-30 il conto dei rimbalzi in favore degli uomini di Diana). 30 i punti di uno scatenato Aleksa Avramovic per i padroni di casa, 20 di Jordan Hamilton nelle fila della Leonessa.
A Trieste, invece, nel posticipo delle 20.45, andava in scena il ritorno in A dell’Alma Trieste, a 14 anni dall’ultima apparizione. Gli uomini di Dalmasson si presentavano all’evento senza Peric, Da Ros e Chris Wright, contro una Virtus Segafredo Bologna al completo e vogliosa di fare bene. Il primo tempo era una mattanza di triple (10 su 12 tentativi) sulla testa dei giuliani. Che però, nella ripresa, invertivano il trend della partita, pareggiando e mettendo il naso avanti (fino al +6). Tra gli uomini di Sacripanti, però, c’era il killer Kevin Punter: 22′ di gioco, 29 punti, 9/9 dal campo e la tripla decisiva a 20″ dalla fine. Con Trieste decimata da falli (fuori per cinque penalità Cavaliero, Fernandez e Knox, migliore dei suoi con 16 punti) e infortuni (Janelidze dopo pochi minuti). Primi due punti in classifica per i bolognesi che comunque non hanno convinto del tutto.
REGGIO SORPRENDE SASSARI NEL SEGNO DI LEDO, PESARO FA SUO LO SCONTRO SALVEZZA CON PISTOIA
La sorpresa di giornata arriva da Reggio Emilia, dove la Grissin Bon si prende lo scalpo della Dinamo Sassari giocando un’ottima partita offensiva. I titoli sono tutti per Ricky Ledo, che mostra quello che il suo smisurato talento può permettergli (22 punti, 5 rimbalzi, 4 asssit). Ma i canestri che scavano il solco li mette, da dietro l’amato arco, Spencer Butterfield (17 con 5/9 da tre). Sassari, dal canto suo, non ingrana mai. Mette il naso avanti nel secondo quarto, ma senza dare veramente l’impressione di poter portare a casa la partita. Poi, nel momento di difficoltà, non riesce a reagire, anche in questo caso vanificando il 40-30 di vantaggio a rimbalzo, con 14 carambole offensive. 18 punti a testa per Petteway e Cooley non salvano un esordio abbastanza deludente dei sardi.
Punti già fondamentali in ottica salvezza per la Vuelle Pesaro, che fa suo lo scontro diretto con quella che, per ora, sembra la sua prima concorrente per la permanenza in A, la Oriora Pistoia. Gli uomini di Cedro Galli inseguono per tre quarti, salvo trovare l’accelerazione vincente negli ultimi 10′, trascinati dal trio Blackmon-McCree-Murray (55 punti in tre) e dalla solidità di Mockevicius (doppia doppia da 13+13). Pistoia si ferma sul più bello. Quando, cioè, si blocca la vena di Kerron Johnson (20 punti), trascinatore dei suoi per trenta minuti. Auda e LJ Peak (15 punti a testa) non bastano, in una partita dove Ramagli può recriminare sulla mira dei suoi (6/21 da tre, 9/16 ai liberi).