Cermenate (CO), 18 settembre 2018 – Il PalaBancoDesio sarà dopodomani, giovedì 20 settembre, il teatro in cui la Red October Cantù affronterà gli ungheresi del Szolnoki Olaj nel primo match preliminare della FIBA Basketball Champions League, nella terza stagione di sempre.
Un’attesa di 3 mesi per un ritorno in Europa che potrà far riassaporare al team brianzolo l’inebriante profumo delle sfide internazionali. Giovedì 20 settembre il match di andata, sabato 22 la gara di ritorno in Ungheria, il saldo della doppia sfida come di consuetudine dirà chi passerà il turno. La vincente raggiungerà poi una tra AEK Larnaca (Cipro) ed Antwerp Giants (Belgio) per il secondo Qualification Round, al termine del quale – sempre dopo un confronto con andata e ritorno – uscirà l’ultima formazione che andrà a completare il Gruppo C, composto già da sette squadre qualificate: Brose Bamberg (Germania), CEZ Nymburk (Repubblica Ceca), AEK Atene (Grecia), JDA Dijon (Francia), Hapoel Gerusalemme (Israele), Fuenlabrada (Spagna) e Lietkabelis (Lituania).
Comunque sia, coach Evegny Pashutin si appresta ad affrontare questo importante confronto di Desio con la squadra al
gran completo, dopo aver recuperato pure capitan Udanoh nell’ultima amichevole disputata contro i campioni di Svizzera dell’Olympic Friburgo. Un recupero molto importante considerando che il centro titolare biancoblù è tornato a disposizione alla fine della scorsa settimana dopo aver saltato il “Trofeo Lombardia” e l’amichevole di Cittadella contro la Reyer Venezia. Scalpita invece per il debutto ufficiale anche Frank Gaines, carico e – soprattutto – con qualche allenamento in più nelle gambe dopo l’ottimo esordio di sabato scorso, nell’amichevole del “Parini” terminata 88-86 per Cantù, dove l’esterno americano ha convinto con 19 punti in 26’, venendo eletto MVP alla conclusione del “Trofeo degli Angeli”.
Il team del Szolnoki Olaj è la formazione campione di Ungheria in carica. Guidato in panchina da coach Dragan Aleksic, 48enne di nazionalità serba, lo Szolnoki è un club che punta molto sulla continuità tecnica, a maggior ragione dopo la “doppietta” della scorsa stagione con la vittoria sia del campionato che della coppa nazionale.
Dragan Aleksic, che in passato ha guidato lo Szolnoki anche in EuroCup, può contare su uno starting five di tutto rispetto, capitanato da David Vojvoda e Luksa Andric, i due elementi di maggiore spicco del roster. Il primo, playmaker magiaro di 196 centimetri classe 1990, è alla sesta stagione in maglia Szolnoki, con cui ha vinto ben quattro campionati ungheresi (la metà di quelli totali nella bacheca del club) e tre coppe nazionali, di cui una da MVP. Per Vojvoda, da sempre una macchina da punti, i numeri parlano chiaro: 15 di media lo scorso anno che si aggiungono a 4.7 rimbalzi e 3.7 assist di media a partita. Punti che non ha fatto mancare neppure alla sua Nazionale nel match di ieri sera contro l’Italia – valido per le Qualificazioni ai Mondiali di Cina 2019 – dove è stato il top scorer con 25 punti in 33’, comunque non abbastanza per evitare la sconfitta (69-63 per gli azzurri).
Quanto a Luksa Andric, 33enne centro croato di 208 centimetri per 118 chili, il curriculum parla da solo: il lungo nativo di Dubrovnik è sicuramente il giocatore di maggiore esperienza del team magiaro, con sette stagioni e 98 presenze in Euroleague, a cui bisogna aggiungere 640 punti (6.5 di media). Alla terza stagione con i colori dello Szolnoki, in passato Andric ha indossato per due anni anche la prestigiosa maglia del Galatasaray, con cui ha disputato in Euroleague (annata 2011-’12) una stagione di altissimo profilo da 10.8 punti e 4.3 rimbalzi di media. Carriera importante anche con la Nazionale maggiore del proprio Paese, la Croazia, con cui disputa due Mondiali e due Europei, oltre a vincere – nel 2009 in Abruzzo – l’oro ai Giochi del Mediterraneo.
Nell’ipotetico quintetto titolare, tolti Vojvoda e Andric, figurano ben tre novità rispetto alla stagione precedente: la guardia americana Jaylin Airington, classe 1993 lo scorso anno in Polonia all’Anwil Włocławek con cui ha vinto il titolo nazionale; la guardia-ala Szilard Benke, titolare lunedì sera contro l’Italia con la maglia dell’Ungheria (9 punti e 3 rimbalzi in 24’), e l’ala forte americana naturalizzata finlandese Alex Murphy. Quest’ultimo – ex Duke Blue Davils nei primi anni del college – viene da una buona stagione in Finlandia, al Kataja, dove nella sua prima esperienza nei professionisti fa registrare ben 14.8 punti e 4.6 rimbalzi in appena 23’ di media sul parquet. Dotato di un fisico possente (206 centimetri per 102 chili) e di una buona agilità, Murphy è un giocatore che sa farsi sentire a rimbalzo, oltre ad essere molto pericoloso dall’arco essendo dotato di un discreto tiro da tre (38% la scorsa annata). Quanto ad Airington ed a a Benke, il primo è un tiratore puro, mentre il secondo preferisce puntare l’avversario in area, attaccando il ferro con decisione.
Dalla panchina coach Aleksic può contare su elementi di grande affidamento e di esperienza come la guardia Peter Kovacs – partito in quintetto contro l’Italia insieme ai compagni di squadra Vojvoda e Benke -, il lungo ungherese Adam Toth e l’ala serba Strahinja Milosevic. 33 anni la prossima settimana, Milosevic è cresciuto cestisticamente in patria in due corazzate come Partizan Belgrado e Stella Rossa. Il classe 1985 di Novi Sad vanta sul proprio curriculum anche una stagione in Liga ACB, in Spagna, dove con la maglia del Real Betis Siviglia centra una salvezza sofferta con oltre 6 punti ad incontro e 3 rimbalzi
di media. Esperienza vissuta nella stagione 2016-2017, in mezzo al “doppio ciclo” con lo Szolnoki: il primo tra il 2013 ed il 2016, mentre il secondo ancora aperto dal 2017. Per lui 11.7 punti, 5.7 rimbalzi e 3.2 assist di media lo scorso anno in Ungheria, risultando un fattore decisivo nella vittoria del campionato. Sempre dalla panchina, coach Aleksic può attingere da un altro elemento di indubbio valore: il playmaker statunitense Andrew Rowsey, giocatore di talento che ama correre in campo aperto ma anche tirare anche da distanze notevoli. Prodotto di Marquette University, lo scorso anno in NCAA ha fatto registrare medie importanti: 20.5 punti, 4.9 assist e 3 rimbalzi di media, a cui si aggiungono anche buone percentuali al tiro (41% da tre). Alla prima esperienza in Europa – e nel mondo dei professionisti – Rowsey è forse un’incognita ma, allo stesso tempo, può rappresentare per Aleksic anche il vero asso nella manica.