Nel week end si è disputato il Memorial Bertolazzi, al PalaCiti di Parma. Appuntamento ormai fisso del pre campionato per le squadre di serie A, giocato per onorare la memoria di Matteo Bertolazzi, atleta scomparso prematuramente a soli 34 anni nel 2013.
In questa edizione il trofeo è andato alla Happy Casa Brindisi, che, dopo aver superato la Grissin Bon Reggio Emilia in semifinale (89-76 con 20 punti di Adrian Banks), ha avuto la meglio della Virtus Bologna nella finale del torneo, ieri, per 66-64 (17 sempre di Banks). Terzo posto per l’Alma Trieste, superata da Bologna in semifinale (72-67, 16 Qvale per i bianconeri, 25 Devondrick Walker per gli uomini di Dalmasson) poi vincente con Reggio 83-79 nella finalina (28 Chris Wirght, 33 Ricky Ledo per i reggiani).
Vediamo allora gli spunti che ha offerto questo torneo per ogni squadra.
HAPPY CASA BRINDISI
Sicuramente la squadra che esce meglio dalla due giorni parmense. E non solo per la vittoria. Il gruppo di Vitucci (privo di Jakub Wojciechowski) ha dimostrato di essere davvero tosto, e di poter fare molto male agli avversari in attacco (89 punti in semifinale) così come mettere le gare sul piano della battaglia difensiva (64 punti concessi a Bologna in finale). Come abbiamo visto, il grande protagonista è stato Adrian Banks, che ha fatto vedere tutto il suo talento, facendo capire di poter riprendere la sua storia brindisina laddove l’aveva lasciata nel 2016. Già leader vocale della squadra, è fulcro anche dell’attacco. In semifinale ha sciorinato pallacanestro per 40’, in finale, invece, si è acceso dopo venti minuti abbondanti in cui era rimasto a secco. Ma da quel momento in poi ha proceduto a un punto al minuto, fino ad arrivare alla tripla e i due liberi che hanno firmato il sorpasso decisivo per i suoi nell’ultimo minuto. Vitucci ha il leader che cercava in lui. Cose confortanti anche da John Brown. Che con la sua pazzesca attività ha quasi sempre compensato il deficit di altezza che dovrà pagare regolarmente contro i lunghi avversari. Cervi e Qvale gli hanno preso più di un rimbalzo sulla testa, ma con i suoi salti e i suoi scatti ha saputo pareggiare i conti dall’altra parte del campo. 23 punti contro Reggio Emilia, 10 in finale. Brown in A ci può stare. Nota positiva anche Riccardo Moraschini, apparso davvero migliorato, specie al tiro, rispetto alla sua ultima apparizione nel massimo campionato. In finale, finché non si è acceso Banks, è stato lui a tenere a galla una Brindisi finita sotto fino al 29-42 di inizio terzo quarto. Ancora incognita Wes Clark, di cui si è visto poco in questa due giorni. Ordinato, quasi mai sopra le righe, il suo contributo offensivo però è stato abbastanza scarso. Discorso simile per Tony Gaffney, apparso ancora indietro di condizione. Jeremy Chappell, invece, usato in uscita dalla panchina, ha portato in dote quanto di ottimo mostrato la scorsa stagione a Cantù.
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VIRTUS SEGAFREDO BOLOGNA
Week end dal sapore dolce amaro per i bianconeri. Incappati in una sconfitta non troppo dolorosa, trattandosi pur sempre di precampionato, ma che ha fatto storcere più di una bocca. In primis tra gli stessi giocatori, molto amareggiati per la partita al termine dei 40’ contro Brindisi. A suo modo segnale positivo, di un gruppo che ci tiene a fare il meglio anche in semplici tornei estivi. Quella contro Brindisi è la terza sconfitta in quattro partite contro squadre di serie A o pari livello (al torneo di Olbia della settimana scorsa era arrivata la sconfitta contro Ludwigsburg): sconfitte arrivate per un totale di otto punti. Era già successo contro Avellino a Olbia, si è ripetuto in finale con Brindisi a Parma: poca lucidità per gestire il finale, con Tony Taylor che nelle ultime due azioni ha messo insieme una palla persa e un tiro sbagliato per pareggiare. In mezzo una gara condotta agilmente per oltre 20’, prima del blocco sul +13. Un parziale di 0-12 che poi si è prolungato fino a fare toccare alla Happy Casa il +5 (54-59 a metà ultimo quarto). Nuova rimonta, vantaggio fino al 64-61 e poi il break finale di Adrian Banks che ha segnato l’incontro. Sacripanti ha lavorato molto su quintetti particolari (Taylor usato da guardia, Baldi Rossi da centro, Qvale e Kravic insieme), quindi scusanti ce ne sono (da considerare anche l’assenza di Aradori, impegnato con la Nazionale), ma certo qualche primo campanello sta suonando in casa Virtus. Il bicchiere mezzo pieno, comunque, c’è. La difesa è salita di tono in maniera esponenziale. Sia in semifinale contro Trieste che in finale con Brindisi, i bolognesi hanno mostrato grande applicazione e altrettanta efficacia. Martin si candida già al ruolo di difensore dell’anno (un paio di stoppate da urlo per lui) e attorno c’è un gruppo che lavora per aiutarsi il più possibile. Individualmente, ancora cose ottime da Dejan Kravic, che potrebbe essere una bella sorpresa. E bene anche il compagno di reparto Brian Qvale, che ha segnato con continuità in entrambe le gare e sembra essere in una forma decisamente migliore rispetto a sette giorni fa. Week end di alti e bassi per Kevin Punter, idem per Amath M’Baye, quasi a secco con Trieste ma positivo in finale.
3° TROFEO MATTEO BERTOLAZZI GOLD
Capitano per l'occasione, Dejan Kravic insieme ai compagni di squadra ritira la coppa del secondo posto del torneo pic.twitter.com/VlDWUrZzCW
— Virtus Segafredo Bologna (@VirtusSegafredo) September 9, 2018
ALMA TRIESTE
Senza Peric, Da Ros e Strautins i giuliani hanno fatto una figura più che sufficiente. Impegnando severamente la Virtus in semifinale e togliendosi la soddisfazione della vittoria nella finale 3/4 posto contro Reggio Emilia. La squadra di Dalmasson ha confermato l’impressione di essere un gruppo esperto, quadrato, tosto. Chris Wright (28 punti contro la Grissin Bon) in playmaker è sicurezza di regia di alto livello e al suo fianco si è messo in mostra Devondrick Walker, pistolero che contro la Segafredo ha messo a referto 25 punti, mostrando come non gli si possa concedere un millimetro da dietro l’arco. Trieste potrebbe aver trovato un riferimento offensivo di assoluto livello. Will Mosley, che sarà all’esordio in A, ha fatto cose egregie con la sua energia buttata in campo a getto ininterrotto ed ha sicuramente figurato meglio di un Justin Knox ancora abbastanza lontano dalla forma migliore e apparso un po’ avulso dal gioco. Stesso discorso per Jamarr Sanders, che in due giorni ha totalizzato meno di dieci punti a referto. Un po’ poco per quella che dovrebbe essere la guardia titolare della squadra. Il gruppo reduce dalla promozione (Cavaliero, Cittadini, Coronica, Fernandez, Janelidze) ha mostrato quelle difficoltà di adattamento al nuovo livello fisico normali in questi casi. Ma a Trieste sanno che i destini della squadra non passano principalmente da loro. In generale, comunque, la sensazione di una squadra che ha già ben chiara quale sia la strada che porta alla salvezza: muscoli, cuore e sacrificio. In attesa che torni Hrvoje Peric per dare alla causa il suo contributo in termini di qualità.
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GRISSIN BON REGGIO EMILIA
La squadra più difficile da giudicare. D’altronde le assenze erano pesantissime: Candi, Mussini, Gaspardo e Markoishvili. Ergo, coach Cagnardi si è trovato con soli sei “senior” schierabili, dovendo gestire spesso quintetti infarciti di giovani. Di fatto sono comunque considerabili come risultati da non disprezzare anche le due sconfitte, soprattutto perché la squadra ha messo in campo comunque gran voglia di lottare e non sfigurare. Contro Brindisi, anche finita sotto di venti punti, la squadra ha ricucito fino al -6, e nella finale di consolazione la sconfitta è giunta solo in volata contro un gruppo più fresco. Ottime cose si sono viste da Spencer Butterfield in semifinale. L’americano si conferma cecchino potenzialmente mortifero. Se riesce ad avere visione del canestro da tre punti è una sentenza. Ricky Ledo è stato quello che più ha prodotto in attacco, mostrando tutto il suo repertorio in positivo e in negativo: canestri di un talento superiore, movenze feline, ma anche tanti tiri scellerati come scelte e momenti di assenza totale dalla partita. Altalenante Eric Griffin, che comunque è stato un discreto riferimento in attacco (14 punti di media in due partite). Purtroppo, finché non verranno recuperati un po’ di effettivi (rientrato comunque Candi per la partita con Trieste), la preparazione di questa Reggiana non potrà che essere problematica.
Grissin Bon – Brindisi (Memorial Bertolazzi 8/9/18): gli Highlights https://t.co/0HmKwVCWG6 di @YouTube
— Pall. Reggiana (@PallacReggiana) September 9, 2018