Novi Sad (Serbia), 18 agosto 2018 – L’Italbasket U16M chiude con una sconfitta, la seconda nel Torneo sempre contro l’Estonia (nel turno a gironi estoni on per 68-85), il suo Europeo Under 16. Nel match che assegna l’11^ e la 12^ piazza, questo 12° posto non fa altro che sottolineare in tutto e per tutto il reale valore di una squadra sicuramente di cuore e volontà ma oggettivamente piena di limiti, con qualche buon prospetto in linea teorica ma che oggi, uscendo nuovamente sconfitta dall’Estonia per 70-77, ha dimostrato inadeguatezza ai livelli più alti del continente.
Scesa in campo come vs la Germania con il lutto per la tragedia di Genova, l’Italbasket U16M di coach Antonio Bocchino questa volta è partita molto meglio rispetto al passato della manifestazione, solo vs Georgia ed Olanda per intenderci, squadre da oggi retrocesse in Division B. Ma aldilà di questo dettaglio, l’ottimo primo periodo da 18-10 mostrava un Italbasket U16M attenta a far male agli estoni con le armi a sua dispsosizione: Grant da sotto, Penè e Spagnolo in penetrazione.
Ma nel secondo periodo l’Estonia, pur commettendo a sua volta diversi errori come l’Italbasket U16M, mettendo in atto un pressing efficace, risaliva la china giocando anche oggettivamente meglio (alla fine ben 17 assist per i baltici vs i solo 7 dell’Italbasket U16M), parziale da 20-24 e comunque all’intervallo lungo Azzurri avanti 38-34.
Al rientro in campo, possesso dopo possesso iniziavano le “sbadataggini” azzurre, l’ottimo 59% da due dei primi 20′ di gioco dell’Italbasket U16M calava drasticamente: troppi errori da sotto, troppi errori in difesa, estoni a pieno titolo in gara e senza fare chissà cosa per porsi avanti al 30′ sul 54-55.
Ultimo periodo sul filo dell’equilibrio, Grant e Bartoli sbagliavano alcuni canestri da sotto sanguinosi come Spagnolo in arresto e tiro ma l’Estonia non ne approfittava. Ma i baltici non si lasciavano sfuggire qualche buon tiro a ridosso dell’ultimo minuto di gioco approfittando di un Penè a dir poco distratto in ben due, importanti situazioni finali, l’ultimo addirittura in uscita da un time-out, l’Italbasket U16M si piantava sul 70 mentre i baltici scappavano verso la vittoria, 70-77 il finale.
A parziale consolazione, 4 uomini in doppia cifra con Grant e Spagnolo a 19 p.ti e Penè a 14.
Cosa dire in conclusione? Un brutto torneo, decisamente brutto. Un 12° posto che non è altro che la traduzione di partite piene di errori, omissioni, ritmi sonnolenti quasi a dimostrare una certa incapacità di poter accellerare per prendersi la gara magari anche sfiancando l’avversario di turno. Gioco monocorde, un’assenza mentale nei momenti cruciali preoccupate in certe gare che, per carità, forse a ragazzi così giovani non sarebbe giusto chiedere ma che se indossano quella canotta, dovrebbero quantomeno dimostrare di possedere non sempre ma almeno con un pò di frequenza, e non solo vs avversari deboli come Georgia ed Olanda.
Ovviamente in questa brutta esibizione anche la gestione della panchina ha deluso. Coach Antonio Bocchino ha cercato d’insistere su certi giocatori come Sasha Grant, Matteo Spagnolo ed Abramo Penè ma le qualità individuali non si sono sposati con la squadra, quasi come se il trio non sia riuscito a trapiantarsi perfettamente con il resto del team. Encomio a Gabriele Procida, apparso quantomeno atletico, reattivo ed in grado di andare al ferro e di colpire da fuori, in difesa lasciamo stare, come i suoi compagni troppo a corrente alternata.
Si chiude così mestamente una campagna estiva, questa del 2018, per le selezioni maschili italiane a dir poco deficitaria. Avremo tempo per ritornarci ma se dovessi pensare che gli U18 e gli U16 saranno il futuro del nostro basket, per non parlare di una U20 che si presentava vice-campione del mondo, c’è poco da stare allegri.
L’unica speranza è che in Via Vitorchiano da domani si compia una fredda analisi sul perchè di questa debacle delle giovanili maschili, mai avvenuta prima in modo così deludente. Intervenire subito, sostenere i club nella crescita reale dei ragazzi, evitando di elargire posti, ad esempio, ad ex-giocatori in cerca di un vitalizio.
Lo spero tanto eppoi si sa, la speranza è sempre l’unica a morire.
Parziali: 18-10, 20-24, 16-21, 16-22
Fabrizio Noto/FRED