Il momento dell’esordio nel nuovo campionato di A2 si avvicina rapidamente per il Gruppo Stanchi Athena anche se al 29 settembre (alle 18.30 in casa della Magnolia Campobasso la prima partita) mancano poco meno di due mesi. La notizia del ripescaggio arrivata la sera del 14 luglio ha accelerato tutte le operazioni di preparazione alla prossima stagione. “Stiamo lavorando per essere pronti all’appuntamento con questa nuova esperienza – racconta Carlo Munari il Presidente del Gruppo Stanchi Athena Roma – Noi abbiamo già fatto dei campionati con la A davanti, la A3, ma adesso abbiamo tutti la sensazione di aver fatto un passo in avanti verso una sorta di semi-professionismo. E ci stiamo adeguando. In realtà poi chi sta lavorando tanto sono Cinzia Vannucci e Veronica Capponi con Patrizia Zelli, cioè le nostre dirigenti. E Mauro Casadio il Direttore Tecnico. Io guardo, ascolto, mi rendo disponibile a dare una mano se serve. Devo dire che quando ho visto il calendario è stata una bella impressione quella di vedere che gireremo l’Italia da Savona a Palermo”.
Presidente Munari i pensieri di questa estate quali sono? La sua preparazione per-campionato qual è?
“Nessuna… Sono curioso, molto di capire cosa ci aspetta dalla A2. Ma nei 25 anni di esperienza in Athena credo di aver accumulato l’esperienza per non farmi travolgere troppo dalle novità. Conosco bene tutte le ragazze, tranne Laura Gelfusa, e quindi credo di conoscere il livello, lo spessore del nostro gruppo. Voglio capire quale sarà il nostro impatto col nuovo campionato, con le squadre che andremo ad affrontare. Penso che non andremo incontro a grandi rovesci come si dice nel mondo dello sport ma ovviamente avremo i nostri momenti di difficoltà che però il carattere delle ragazze saprà risolvere anche grazie alla preparazione tecnica che hanno ricevuto e che riceveranno. Non ho preparato un discorso, non l’ho mai fatto tranne una volta ma era una situazione, un momento particolare. In realtà quando ci vedremo per il primo incontro prima dell’inizio della nuova stagione penso proprio che dirò solamente in bocca al lupo”.
Come intende Carlo Munari il suo ruolo di Presidente?
“In modo molto semplice. E questo fin dal momento in cui io Mauro Casadio, Angelo Lauri e le nostre mogli abbiamo creato la società. C’è un allenatore, c’è un Direttore Tecnico, ci sono altre figure dirigenziali ma le ragazze, le atlete della nostra società sanno che se vogliono io ci sono sempre. Ed a questo proposito ci tengo a fare un grande saluto ed un in bocca al lupo alle giocatrici che quest’anno non faranno parte del nostro gruppo. Non è stata una decisone facile tutt’altro. Ma sono convinto che tutti abbiamo fatto il massimo perché loro potessero avere la soddisfazione di trovare lo spazio che meritano anche se da un’altra parte. Sono state e saranno importanti perché ci hanno aiutato ad arrivare dove siamo adesso quindi grazie e mi auguro che abbiano le migliori fortune possibili. Riguardo alla serie A2 che andiamo a giocarci sono convinto che sarà una bella esperienza, comunque vada. L’impegno sarà più serio non solo in campo ma anche fuori dal punto di vista organizzativo ma non dobbiamo mai dimenticare che stiamo facendo sport. Se saremo un gruppo unito ed allegro supereremo tutte le difficoltà e ci divertiremo”.
Parola adesso a Mauro Casadio, un altro dei fondatori dell’Athena, allenatore da sempre e Direttore Tecnico. La sua prima reazione alla notizia del ripescaggio in A2?
“Ero uno di quelli che spingeva molto per fare una serie B per vincerla nella prossima stagione, convinto come sono della qualità del nostro gruppo di giocatrici. L’ingresso del Gruppo Stanchi e di Edoardo Stanchi della nostra dirigenza mi sembrava una ulteriore buona ragione per assestarci al meglio. Ma non voglio negare che quando è arrivata la notizia è stata una bella scossa per me. Rappresenta, la A2 da subito, il completamento di un percorso che abbiamo intrapreso da tempo, la finalizzazione di quello per cui lavoriamo da anni. Quindi bene così, ci organizziamo e saremo pronti per la prima palla a due del 29 settembre”.
Casadio ha esperienza di serie A femminile perché ha allenato la Phard Napoli, ha guidato proprio l’Athena negli anni dell’A3. Che gruppo è quello che va ad esordire in casa di Campobasso alla fine di settembre?
“Prima di tutto voglio dire che la scelta di mantenere l’organico della scorsa stagione nasce dalla volontà di rispettare quello che è sempre stato l‘obiettivo della nostra società: valorizzare le giocatrici del nostro vivaio. In questi anni gli innesti sono stati pochi e dettati da ragioni contingenti: la mancanza di un ruolo; giocatrici che per motivi personali venivano a Roma e ci chiedevano di giocare, per fare degli esempi. Inoltre in questo gruppo ci sono giocatrici che hanno già molta esperienza di partite importanti: penso alle ragazze del ’91 che hanno fatto la A3 e molte finali Nazionali. O a quelle del ’97, molto talentuose, che sono cresciute integrandosi molto bene, nei modi, nei tempi e con i passaggi giusti con quelle più grandi. Cosa possiamo fare? Non lo so perché non conosco fino in fondo il valore delle nostre avversarie, molte delle quali sono professioniste, molte delle quali giocano in società ormai radicate nella realtà della A2. Sono molto curioso”.
Da un punto di vista tecnico che si può dire della squadra del Gruppo Stanchi Athena?
“Parto dagli innesti di quest’anno. Elena Russo e Laura Gelfusa aggiungono classe ed esperienza nei reparti degli esterni e sotto canestro. Il che ci consentirà di giocare come abbiamo sempre fatto: correndo. Perché è un tipo di pallacanestro che ci è sempre piaciuta: difesa molto attenta, transizione, contropiede o comunque la ricerca di un canestro nei primi secondi dell’azione. Questo è un gruppo che ha grande voglia, grande maturità ed una grande fiducia nelle capacità delle singole. Chi va al tiro sa di assumersi la propria responsabilità senza avere paura. Ovviamente sappiamo giocare anche contro la difesa schierata, l’anno scorso abbiamo segnato davvero tanti punti anche con chi ha saputo fermare la nostra voglia di correre”.
Il mercato è finito?
“Direi di sì. Se ci capiterà di aggiungere qualcosa sarà solamente con un Under perché comunque noi pensiamo sempre al futuro”.