A Pistoia si continua a lavorare alacremente, ma sempre con giudizio, nella costruzione del roster da mettere a disposizione di Alessandro Ramagli, obiettivo salvezza con l’assunzione del fatto che questo ne retrocederanno ben 3 di squadre in serie A2, raggiungerla il prima possibile per puntare poi, chissà…
La notizia di poche ore fa è dunque l’ingaggio dell’ala americana L.J.Peak. Caratteristiche principali? Duttilità, versatilità, eclettismo e grande impatto fisico, un all-around in piena regola insomma!
Nativo di Gaffney nel South Carolina, classe ’96, L.J.Peak è un’ala di 196 cm per 98 kg dotato di molto talento, prodotto della prestigiosa Georgetown University. Con gli Hoyas L.J.Peak ha disputato ben tre stagioni in NCAA, guadagnandosi la convocazione nella nazionale U19M statunitense con cui nel 2015 si laurea campione del mondo di categoria.
Sempre nel 2015 L.J.Peak chiude la carriera collegiale con numeri decisamente interessanti: 16.3 punti, 3.8 rimbalzi e 3.5 assist nella sua terza e ultima stagione e decide di disputare la Summer League del 2017 con gli Houston Rockets. L.J.Peak partecipa poi al training camp di settembre dei Boston Celtics, per firmare, a ottobre con la franchigia affiliata dei Maine Red Claws, in G-League.
I numeri di L.J.Peak in 46 partite con le “aragoste” del Maine sono interessanti: 12 punti, 3.1 rimbalzi e 3.5 assist di media a gara prima di firmare, nello scorso mese di aprile, con i Wellington Saints, in Nuova Zelanda.
Dopo aver dominato la regular season di NBL (il massimo campionato neozelandese, in cui ha messo a referto 19.1 punti e quasi 4 rimbalzi di media a gara), L.J.Peak sarà impegnato nel prossimo weekend nella Final Four che decreterà i vincitori della manifestazione.
Di lui coach Alessandro Ramagli dice un gran bene, anzi, pure qualcosa di più…
“E’ un ragazzo giovane che a tutti gli effetti può essere definito un all-around: ha la capacità di gestire il pallone di un esterno, ma il fisico e le caratteristiche di un giocatore che può scorrere nelle posizioni di ala. E’ un giocatore molto moderno e molto europeo da un certo punto di vista, che ricorda da vicino diversi elementi che in Italia recentemente hanno fatto bene, estremamente duttile, con un fisico importante e che viene da un college prestigioso. Un anno fa toccava il cielo con un dito, entrando nell’orbita NBA, poi ha invece vissuto una stagione diversa da quella che magari si immaginava, sicuramente impegnativa e lunga, dato che ancora non si è conclusa. Lo ritengo un ragazzo con potenzialità importanti, che deve dare una svolta alla sua vita cestistica, quantomeno a livello di esposizione, viste le sue premesse collegiali. Pistoia e l’italia possono rappresentare per lui il trampolino di lancio per una carriera che, almeno a livello europeo, potrebbe rivelarsi importante”