«Quando si perde una gara in questo modo c’è soltanto da dire una cosa, ovvero che l’avversario è stato superiore. Non amo girare intorno alle cose, Milano ha sostanzialmente dominato la partita. La pallacanestro sembra uno sport complicato ma non lo è. Quello che non mi è piaciuto di oggi è il come abbiamo perso, non il cosa. Non siamo mai stato in grado di giocare, se non inseguendo gli avversari nel gioco, sia offensivamente che difensivamente. Soprattutto difensivamente. In tutta franchezza, se si parla di playoff, noi siamo una squadra molto poco esperta e l’ambiente di stasera – un bellissimo ambiente coreografico – ha influito sui miei giocatori. Poteva starci infatti che qualcuno di loro soffrisse un ambiente del genere e che avesse una reazione sul campo diversa da quella che avrei voluto io. La cosa bella dei playoff è che questa partita conta “1”, è come se avessimo perso di un punto all’ultimo secondo. Quindi bisogna semplicemente colmare il gap, se si riesce, senza mai perdere ne consapevolezza e ne positività. Così come non dobbiamo perdere l’arroganza di dire che la nostra stagione non deve finire. Cercheremo di fare di tutto per evitare che finisca». «Per come è stata la stagione, Milano è per forza la favorita della serie. Non dobbiamo pensare di essere improvvisamente meglio di loro perché abbiamo disputato una partita clamorosa in Coppa Italia e chi ha pensato questo anche prima della partita di Desio in regular season ha sbagliato. La realtà vera però è che noi vogliamo sovvertire i pronostici. In Gara 1 non ci siamo riusciti ma in Gara 2 proveremo a farlo, anche per noi stessi, per la stagione che abbiamo fatto. A me sinceramente di lasciare il ricordo di un giocatore che non piega le gambe non mi piace e sono sicuro che anche i miei ragazzi non vogliono lasciare questa immagine di se. Le serie playoff dipendono anche dagli aspetti emotivi, mi auguro dunque che ci sia una nostra reazione e che Milano non abbia la qualità che ha tenuto oggi, un livello molto molto alto, da squadra di EuroLega. Questa è la mia analisi, molto poco tecnica. Anche perché i miei giocatori sono stati poco reattivi ed i segnali di stanchezza nelle ultime partite si erano già visti. Se non sbaglio, poi, Jeremy Chappell è il giocatore più utilizzato nel girone di ritorno, non abbiamo delle rotazioni così ampie da riuscire a non spremere i giocatori. Quindi consapevoli di quello che siamo, di quello che siamo stati e di quello che saremo, la prossima partita dobbiamo giocarla molto meglio. Con un’aggressività e con un’intensità individuale diversa, con una struttura organizzativa migliore».

Sodini Gara 1 playoff