Pesaro – E due. I miracoli, come si è visto a Milano, riescono ed evidentemente si possono anche ripetere se la Vuelle, a dir la verità mai vista così pimpante quest’anno tra le mura amiche, è riuscita a battere anche i campioni in carica e primatista in classifica dell’Umana Venezia, mantenendo intatte le speranze di salvezza.
Se a Milano l’impresa è riuscita senza il centro titolare Mika, contro Venezia è arrivata facendo a meno dell’uomo più caldo del momento, quel Pablo Bertone che proprio a Milano era stato il trascinatore.
Alla luce della prestazione di oggi ci si domanda come mai questa squadra non abbia mostrato questo spirito per tutto l’anno e solo con le spalle al muro e davanti ad un palazzo pieno, abbia finalmente mostrato un livello difensivo degno della massima serie, con la quale è riuscita anche a sopperire ad una prestazione sciagurata al tiro da fuori; certamente dopo l’ultima debacle interna contro Cantù qualcosa è scattato nell’orgoglio dei giocatori perché i due cosiddetti miracolo non sono arrivati solo per buona sorte e, come ha rilevato giustamente coach galli in sala stampa, non si lasciano due squadre come Milano e Venezia rispettivamente a 70 e 74 punti segnati senza meriti
L’Umana di questa sera non era certamente al suo meglio, senza due giocatori importanti e un po’ scarica dopo la vittoria della Europe Cup in settimana, ma comunque era venuta in riva all’Adriatico senza voler fare sconti, visto che c’è un’importante prima posizione da conquistare; la squadra di De Raffaele ha infatti condotto il match per quasi tutti i primi due quarti e non ha mai mollato fino ai secondi finali, anche quando l’entusiasmo dei giocatori e del pubblico di casa poteva sembrar prendere il sopravvento.
Come previsto Bertone non è in condizione di giocare e il suo posto in quintetto è preso da Ceron, mentre il rientrante Mika parte dalla panchina lasciando spazio ad Ancellotti; la Reyer non ha Bramos nei dodici e Tonut in panchina per onor di firma e parte con Cerella in quintetto.
Ci si aspetta una Venezia pericolosa dall’arco invece la Vuelle patisce oltre modo le iniziative dei lunghi avversari e, proprio grazie ai punti iniziali di Watt e Daye, gli ospiti allungano in avvio arrivando fino al 5-11.
La Vuelle nei primi cinque minuti segna solo con Omogbo ma poi, al quinto minuto, con il canestro di Clarke entrano in partita anche gli altri giocatori e l’Umana deve subire un parziale complessivo di 9-0 con cui Pesaro si porta in vantaggio sul 14-11.
Coach De Raffaele chiama immediatamente time out e al ritorno in campo torna l’equilibrio, con gli ospiti che ritrovano solidità difensiva con l’ingresso in campo di Biligha e De Nicolao; da parte sua, però, la Vuelle mostra una grande aggressività a rimbalzo offensivo e sulle palle vaganti, con la quale riesce a rispondere a sei punti finali di Peric ed a chiudere il primo quarto sul -1 (20-21).
Al ritorno in campo i padroni di casa continuano a subire troppo sotto canestro, con un Biligha che comunque si fa sentire anche a livello difensivo; a 3:38 dalla fine sono 5 punti inaspettati della seconda linea Bolpin a portare i veneziani sul +6 (27-33), con l’impressione che possano tenere abbastanza sotto i controllo il match.
Le cose però cambiano improvvisamente a circa due minuti dalla fine, quando Peric si fa fischiare un fallo (dubbio) sul tiro da tre di Omogbo e, sulle sue reiterate proteste si fa fischiare un fallo tecnico (il terzo complessivo per lui) che riapre il match; la Vuelle capitalizza infatti al massimo l’opportunità e si riporta addirittura in vantaggio (34-33) con i punti di Omogbo e Clarke.
L’atmosfera all’Adriatic Arena si fa incandescente e così, nonostante Biligha e Daye trovino ancora punti da vicino canestro, la Vuelle risponde colpo su colpo con due giocate spettacolari di Mika che le consentono di andare alla pausa lunga in vantaggio (38-37).
In apertura di terzo quarto la Vuelle raggiunge anche il massimo vantaggio (43-37) con un impetuoso Mika che incendia ancora l’arena; per l’Umana Watt raggiunge il terzo fallo ma poi entra ancora il solito Biligha a dare concretezza i suoi con una stoppata e due liberi importanti.
Il punteggio torna quindi in parità a metà tempo a quota 45 ma poi nuovamente la Vuelle allunga sul 50-45 con un Clarke indiavolato (11 punti per lui nel solo terzo quarto) che, dopo che la Reyer è riuscita a tornare nuovamente in parità a quota 50, propizia il break degli ultimi minuti con cui la Vuelle va all’ultimo riposo addirittura sul massimo vantaggio (60-53)
Al ritorno in campo in un minuto gli ospiti tornano sul -2 ma poi Pesaro allunga ancora con un mini break sul 64-60; Venezia reagisce subito con una tripla di Sosa ma poi barcolla paurosamente davanti all’energia di Mika e Omogbo che, a suon di schiacciate e falli subiti, portano i biancorossi nuovamente sul +6 (73-67) a 2:35 minuti dalla fine.
Per la Vuelle il traguardo sembra ad un passo ma i ragazzi di coach Galli non hanno fatto i conti con l’esperienza di una sorniona Venezia che, in poco più di un minuto si riporta a -1 (73-72) con un contropiede fulminante di Peric ed una rasoiata a da tre di Austin Daye, mentre Clarke deve subire la marcatura asfissiante di Cerella.
A 42 secondi dalla dine un arresto e tiro di Haynes porta addirittura in vantaggio gli ospiti ma questa volta tocca alla Vuelle reagire alla grande; un’altra schiacciata di Mika ridà quasi immediatamente il vantaggio ai biancorossi di casa a 31 secondi dalla fine e così ci si appresta al fotofinish.
Pesaro ha solo un fallo di squadra e così riesce a far passare il tempo con due falli e poi, sulla terza rimessa, Daye perde clamorosamente il pallone quando mancano 8 secondi alla fine; subito l’Umana fa fallo su Mika, ma il centro è glaciale della lunetta e sull’ultimo disperato attacco i veneziani non riescono a rimediare nulla.
La partita termina così nel tripudio dei settemila spettatori he hanno affollato all’Adriatic Arena ma, sia per Pesaro che per Venezia, la partita di stasera si è rivelata alla fine interlocutoria, visto che bisognerà aspettare l’ultimo turno di mercoledì prossimo per definire chi andrà ad occupare prima ed ultima posizione.
Victoria Libertas Pesaro – Umana Reyer Venezia 77-74
Parziali (20-21; 18-16; 22-16; 17-21)
Progressione 20-21; 38-37; 60-53
Tabellini
http://web.legabasket.it/game/67188/vl_pesaro-umana_reyer_venezia-77:74
Mvp: Omogbo e Mika, numeri alla mano, sono stati i migliori per i padroni di casa ma se l’ala di colore è stato protagonista di un grande avvio, il centro mormone si fa preferire per come è stato continuo per tutta la partita e, soprattutto, per come nell’ultimo quarto, quando Clarke era stato ingabbiato dalle marcature asfissianti degli ospiti, nel finale è stato glaciale.
Wvp: in una Venezia sotto tono, in cui comunque tutti hanno dato il loro contributo, l’unica prestazione del tutto negativa viene da Dominique Johnson, mai in grado di dare un contributo tangibile alla causa
Spogliatoi
Galli: non era ovviamente facile, vista l’assenza di Bertone ed i problemi fisici di Mika; chiaramente per Venezia non era la partita della vita come lo era per noi, ma devo ringraziare i miei ragazzi e sono contento perché hanno dimostrato quanto ci tengono a questa maglia ed al risultato della salvezza. E’ vero che abbiamo tirato molto male da tre ma in questo caso leggerei questo dato in chiave positiva perché riuscire a vincere pur con questo handicap significa che i miei ragazzi hanno delle doti caratteriali; ero molto più preoccupato quando magari si segnava di più ma la difesa non funzionava sì si prendevano cento punti a partita. Adesso ovviamente ci aspetta un altro impegno fondamentale perché, se vogliamo essere sicuri di questa salvezza, dobbiamo andare a vincere anche a Sassari tra soli tre giorni; con questo spirito possiamo farcela anche su un campo difficile come quello.
De Raffaele: potrei dire delle assenze, degli impegni di coppa, dei soli 8 tiri liberi che abbiamo potuto tirare, ma togliere gli evidente meriti che Pesaro ha avuto nel cogliere questa vittoria. Noi siamo stati certamente poco continui e carenti di energia, mentre Pesaro non è andata a strappi come noi ed è riuscita a giocare poggiando sui suoi punti forti. Peccato perché una vittoria sarebbe stata importante ma comunque tra tre giorni abbiamo una partita decisiva, visto che ancora abbiamo la possibilità di raggiungere un primo posto in stagione regolare che per noi sarebbe storico; spero di recuperare un po’ di energia e qualche giocatore
Giulio Pasolini