Emozioni a non finire nel primo turno di playoff G-League, con gare equilibrate, emozionanti, incerte, così come preventivato nella nostra presentazione. Protagonisti attesi e meno attesi e qualche sorpresa.
Dominano le difese nella Eastern Conference, mentre ad Ovest i ritmi sono indiavolati ed i punteggi molto alti, rispettando il trend della regular season. Il fattore campo incide, eccome, e viene rispettato in tre partite su quattro, con il solo exploit dei South Bay Lakers, che a ragion veduta avevamo indicato come la mina vagante della post-season.
Come logica e tradizione impongono, in tutte le sfide playoff la profondità del roster è stata determinante, garantendo il successo a chi ha saputo pescare off the bench energie e punti.
Ricordiamo che, fino alla finale, che sarà al meglio delle tre sfide, l’eliminazione diretta prevede la partita “secca”, dentro o fuori, dead or alive, sul campo della meglio classificata e che le migliori due di ciascuna Conference entreranno in gioco dal prossimo turno.
A seguire il recap del primo turno e gli accoppiamenti per le semifinali di Conference.
Raptors 905 – Grand Rapids Drive 92 – 88. I Raptors, detentori del titolo, proseguono il loro cammino, i Drive terminano qui la loro stagione. Questo il verdetto sancito al termine di una battaglia durissima, una sfida tra due differenti filosofie di gioco e difensive. Gli ospiti sono scesi in campo con il nome di Zeke Upshaw sulle magliette e la canotta del compagno perduto al suo posto in panchina: ne hanno onorato il nome fino in fondo, prima di cedere le armi di fronte al ritorno di Lorenzo Brown ed alla migliore difesa della Lega. Pensare che i Drive avevano toccato il massimo vantaggio assoluto durante il secondo quarto (+10) sull direttrice dell’asse Felder (24) – Nnoko (18+9), il primo capace di fulminare gli avversari con la rapidità ed il secondo dominante sui due fronti ed intelligentissimo nella difesa sul pick and roll, tanto da costringere gli avversari a giocare costantemente sugli scarichi ed a forzare molte conclusioni. Alla fine, però, ha pagato in moneta sonante la maggiore profondità dei canadesi, che hanno saputo alternare difese miste e ben tre centri differenti sul campo (McKinnie, Meeks e Thompson), riuscendo a fiaccare, alla lunga, la resistenza del fenomenale pivot camerounense. La panchina di casa è stata un fattore ed ha messo in luce tutto il talento di Malachi Richardson (15 in 17′ con 3/6 dall’arco), riportando la gara su binari di equilibrio, dopo un lungo inseguimento, fino al rientro in campo di Brown, che ha innescato le marce alte sui giochi a due, sfruttato la superiore taglia fisica contro Felder ed i cambi di passo contro i lunghi avversari, regalato ai suoi un tesoretto di sei punti di vantaggio, difeso, poi, con le unghie e con i denti contro il rabbioso ritorno ospite, infrantosi sul ferro a 10” dalla sirena.
Giusto così, perché avanza chi ha sbagliato meno ed ha più risorse per sperare di arrivare al traguardo finale, ma Zeke, ne siamo certi, sarebbe orgoglioso dei suoi compagni!
MVP: Brown
Occhio a….: Richardson, Nnoko
Prossimo turno: Westchester Knicks-Raptors 905 (martedì 3 aprile, 1,00 ora italiana)
Rio Grande Vipers – Texas Legends 107 – 100. Rio Grande prende facilmente il largo, imponendo i propri ritmi ed oscurando il pitturato agli avversari (Legends 5/24 da 2 all’intervallo lungo!), tocca il ventello di vantaggio e lascia presagire una passeggiata, ma è costretta a subire il clamoroso ritorno ospite, guidato da un irrefrenabile Jameel Warney (28+14), ma anche dell’intera frontline, con un rigenerato Cory Jefferson (16), fin lì impreciso. Stringono i denti, i padroni di casa, attingendo da una formidabile panchina (47-13 il confronto tra le second unit!) capitanata da Monte Morris (19+7+7), mentre Texas fallisce la tripla del pari a 20” dalla fine, per poi chiudere la pratica dalla lunetta. Anche in questo caso, pronostico rispettato, ma quanta fatica, contro una delle realtà più intriganti della G-League di quest’anno!
MVP: Morris
Occhio a…: RJ Hunter (rigenerato ad Hidalgo!)
Prossimo turno: Austin Spurs-Rio Grande Vipers (martedì 3 aprile, 1,00)
Erie BayHawks – Lakeland Magic 96 – 90. Lakeland, orfana della stellina Artis (richiamato da Orlando in prima squadra), oppone quello che può ai favoriti padroni di casa: una gran difesa su Magette, insolitamente poco incisivo (18+6, ma anche 8 palle perse). Tuttavia, dopo un primo quarto equilibrato, il buzzer di White III (15+7) apre un parziale terrificante di 22-0 per Erie, trascinata da Raphiael Putney (4/7 dai 7,25), che pare disporre agevolmente degli avversari. I BayHawks, tuttavia, non hanno fatto i conti con Caupain (26) e con il solito Mullens (20+7, 3/8 dall’arco), che coronano la clamorosa rimonta ristabilendo la parità a 4′ dalla fine. Anche in questo caso, però, i padroni di casa riescono a rispettare il pronostico trovando in John Gillon (20) il play razzente capace, uscendo dalla panchina, di tenere i suoi a galla, finché Magette non torna in campo con altro spirito e sigilla vittoria e passaggio del turno.
MVP: Putney
Occhio a…: Andrew White III
Prossimo turno: Fort Wayne Mad Ants-Erie BayHawks (mercoledì 4 aprile, 1,00)
Oklahoma City Blue – South Bay Lakers 105 – 125. Grandina su Oklahoma, che vede sepolte le proprie speranze sotto una pioggia di triple (saranno 20, su 41 tentativi, da parte dei Lakers!). Dall’arco i South Bay scavano il primo solco; sempre dall’arco, dopo la coraggiosa rimonta quasi completata dai padroni di casa, allungano in modo definitivo. La partita meno equilibrata del primo turno è stata dominata dai veterani gialloviola, con Machado (27+13) padrone del campo, Ingram (6/10 da 3) sesto uomo di lusso e ben sei uomini in doppia cifra. Ai blue non è bastato il losing effort del solito Hamilton (19+12): la stagione termina qui, ma resta comunque un bilancio più che positivo per l’esordio in G-League dell’affiliata dei Thunder.
MVP: Machado
Occhio a…: Daniel Hamilton, Thomas Bryant (20+10, ala-centro appena ventenne, da seguire!)
Prossimo turno: Reno Bighorns-South Bay Lakers (mercoledì 4 aprile, 3,00)
Prepariamoci, ora, a seguire la discesa in campo delle quattro regine della regular season, ma anche a sorprenderci ancora. I Knicks sono solidi in ogni reparto e, pur avendo perso pezzi per strada (Burke su tutti), restano una forza ed una seria candidata al titolo, con Luke Kornet sugli scudi. Fort Wayne, a mio parere, è la squadra più talentuosa della lega di sviluppo, DeQuan Jones e Jarrod Uthoff su tutti. Austin è la favorita di diritto, per via di una stagione dominata, mentre Reno pare grandemente indebolita dalla perdita di Stockton e Harrison (10-days contract rispettivamente a Jazz e Mavs), ma ha mostrato, nel finale di stagione, di saper giocare una buona pallacanestro comunque…
Occhio alle date e…stay tuned!