Ci sono molti ragionamenti da fare per la Virtus Roma dopo la sconfitta – onorevolissima ma sconfitta – in casa di Scafati per 83 a 78. Il primo è che Aaron Thomas non è e non può essere chiamato da nessuno il “Problema” della Virtus. Non può essere nel mirino del mercato e non può essere messo in discussione.
Il secondo è che Tommaso Baldasso ci mette moltissimo di quello che ha per dare il suo contributo ma ha ancora moltissima strada da fare per essere quel giocatore decisivo ed abbagliante della scorsa stagione. E neanche lui è il “Problema” della Virtus Roma. Perché il PROBLEMA della Virtus Roma in questo momento è la squadra nel suo essere anche se a Scafati segnali di vita ci sono stati e di quelli molto importanti.
Dopo due quarti difficili, giocati in modo un pò troppo morbido la squadra di Bechi ha avuto un’impennata di orgoglio e dal meno 15 nel quale era caduta, 46 a 31, ha trovato idee e forza per chiudere metà gara sotto di 9 con le gambe e la testa del tutto diversa dai primi 15 minuti di gioco. Che non erano nemmeno iniziati malissimo grazie a due triple di Thomas e Baldasso salvo poi lasciarsi andare ad un parziale tremendo di 13 a 0 che ha indirizzato la gara verso la forte squadra di coach Perdichizzi. Guidata, e questo va sottolineato per rimarcare la differenza tra le due squadre, dagli italiani e da un solo americano: Spizzichini, Santiangeli, Ranuzzi e Lawrence. Perché Sherrod si è annullato nella battaglia muscolare sotto canestro con Roberts, per una sola sera sin qui, autore di una prova tanto anonima da non poter essere credibile: 2 su 9 al tiro, 7 punti appena, con errori facilissimi da sotto, anche se 8 rimbalzi dicono che ci ha provato comunque a mettersi al servizio della squadra.
Chiusa di slancio quindi la prima parte di gara, la Virtus ha subito messo in campo questa nuova voglia e lucidità nel terzo quarto al punto che in 3′ minuti ha piazzato un parziale di 4 a 16 che l’ha rimessa col naso avanti nel punteggio e nella guida tecnica ed emotiva della partita. E la tripla del sorpasso, 54-55 l’ha segnata Tommaso Baldasso e non per caso. L’idea di Bechi di farlo giocare molto in coppia con Parente sembra aver avuto risultati positivi tanto sul giovane play che sulla squadra. Da quel momento è iniziata una gara di perfetto equilibrio con Scafati in difficoltà a trovare buona circolazione della palla di fronte alla zona di Roma che invece contro la stessa difesa dei campani ha avuto linee più agevoli per trovare tiri comodi e buone penetrazioni con scarichi giusti per i suoi tiratori.
Sprazzi di vita di Chessa, qualche lampo di Maresca, ogni tanto una cosa buona di Landi ma mai rispetto alla pattuglia di connazionali di Scafati quella leadership in campo necessaria per guidare la squadra romana all’impresa. Certo Maresca ha messo la tripla dell’ultima parità sul 74 a 74 con poco più di due minuti da giocare ma poi Santiangeli e Sherrod hanno trovato 4 tiri liberi che hanno spaccato questa parità ed i canestri della vittoria li hanno messi – guarda caso – Spizzichini e Ranuzzi.
Perché non conta quanti punti si mettono a referto – anche se sono importanti – ma con quanta continuità si segnano e soprattutto il momento della partita in cui si fa canestro.
Le valutazioni della LNP: Ranuzzi 19, Spizzichini 20, Santiangeli 16 per Scafati. Per la Virtus Roma: Maresca 7, Chessa 10, Landi 14, Parente (esordio sufficiente il suo) 11…Altro? Ah sì.
Thomas ne ha messi 20 anche questa volta: 5/8 da due, 2/2 da 3, 4/4 ai liberi 3 rimbalzi…22 di Valutazione secondo la LNP, la più alta tra i giocatori delle due squadre. E’ lui il problema della Virtus?
Ed ecco Luca Bechi:”Eravamo consci della forza di Scafati, che ha tanti giocatori in grado di portare contributo. Abbiamo fatto fatica difensivamente nei primi due quarti, eravamo ancora a “guardare” la partita, e poi abbiamo capito che c’era bisogno di un’energia diversa. Nel secondo tempo questa energia è stata messa in campo, siamo tornati dagli spogliatoi credendoci, siamo andati avanti con un bel break e abbiamo giocato un secondo tempo di grande spessore. Certo ci sono stati errori, situazioni da migliorare, ma anche grande orgoglio e coraggio che avevo chiesto ai ragazzi di mettere in campo prima della partita, perché sono due elementi fondamentali per noi da qui a fine anno nella lotta salvezza. C’è il rammarico della sconfitta ovviamente, perché alla fine quello che conta sono i due punti, ma oggi ho avuto la sensazione di una squadra venuta sul campo di una squadra forte come Scafati e giocare, combattere, con il piglio giusto che ci fa vedere una luce in fondo al tunnel se ripeteremo da qui in avanti lo stesso ardore messo oggi. Scafati prende i due punti per la maggiore freddezza avuta, noi la consapevolezza che ripetendo prestazioni come quella di oggi possiamo tornare a vincere e superare questo momento di difficoltà”.
Eduardo Lubrano